Recensione FOURTH WING di Rebecca Yarros

Buon pomeriggio lettori e lettrici,
oggi vi parlo di Fourth Wing di Rebecca Yarros, nuovo fenomeno fantasy che sta spopolando nella community dei lettori. Sarà riuscito a reggere la fama che lo ha spinto fino a noi? A seguire vi parlo delle mie impressioni.


Titolo: Fourth Wing (The Empyrean #1)
Autrice: Rebecca Yarros
Data di pubblicazione: 7 novembre 2023
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 514
Trama

L'accademia militare di Basgiath è la famosissima scuola per diventare cavalieri di draghi più spietata ed elitaria che ci sia. Una volta entrati non si hanno altro che due possibilità: laurearsi o morire.

Violet Sorrengail già si immaginava a passare i prossimi anni circondata dai suoi amati libri e immersa nel silenzio della biblioteca. Nulla di più lontano da ciò che le sta per accadere. Quella generalessa di sua madre le ha ordinato di unirsi alle centinaia di candidati disposti a qualunque sacrificio pur di diventare parte dell'élite di Navarra: i cavalieri di draghi. Ma Violet ha solo vent'anni e un corpo ancora poco allenato alla battaglia: la morte per lei potrebbe arrivare in un lampo.
I draghi, infatti, non si legano agli umani «fragili», ma li inceneriscono. E la maggior parte degli studenti non si farebbe scrupoli nell'eliminare Violet pur di migliorare le proprie possibilità di successo. Senza contare che tutti gli altri la farebbero fuori volentieri pur di punire la temibile e potente madre, compreso Xaden Riorson, il cavaliere più forte e spietato del Quadrante.
E così Violet ogni sera va a dormire con la sfida di riuscire a vedere l'alba del giorno dopo...

Recensione

Fourth Wing è il fenomeno del momento, il fantasy che è sulla bocca di tutti e, per questo, al centro della curiosità di alcuni lettori (anche quelli che non si dedicano al genere), ma è anche oggetto del rifiuto di altri (che, si capisce, non ne possono più di sentir parlare di questo libro!). 

Mi sono approcciata a Fourth Wing con grande curiosità e aspettativa, non tanto per la fama (anche se non è esclusa), quanto perché appartiene ad una tipologia di fantasy che unisce elementi che apprezzo molto. Un’accademia, una ragazza che vi entra contro la sua volontà, il percorso per diventare cavalieri, il legame con i draghi e una parte romantica: gli elementi principali di questa storia.

Violet Sorrengail è una ragazza di vent’anni che si è preparata a lungo per entrare nel Quadrante degli Scribi, all’interno dell’accademia di Basgiath, finché i suoi piani non sono cambiati. Infatti sua madre, il generale dell’accademia, l’ha costretta a unirsi ai candidati che lottano per entrare a far parte dell’élite di Navarra: i cavalieri di draghi.

Violet, però, è fisicamente fragile e il suo corpo non sembra essere quello adatto in un Quadrante dove, fin dal primo giorno, si lotta per sopravvivere, tra allenamenti, prove e lezioni. Non è neanche detto che un drago decida di sceglierla, considerando quanto è fragile. Eppure Violet deve sopravvivere e, per farlo, può solo usare tutto l’ingegno e tutta la furbizia di cui è capace.

Tanti, però, vogliono approfittare della sua fragilità per farla fuori, anche il capo della Quarta Ala del Quadrante dei Cavalieri, Xander Riorson, figlio del Grande Traditore di Navarra.

Mentre cerca di sopravvivere all’interno dell’Accademia, scoprendo punti di forza inaspettati, le protezioni che proteggono il Regno sembrano vacillare sempre di più, aumentando i pericoli, e qualcuno sembra nascondere segreti importanti...



Fourth Wing è un libro promettente, dalla trama, anche se non originalissimo. Effettivamente, leggendo la sua storia, sembra di cogliere richiami ad altre storie (per alcune cose ricorda Hunger Games, Divergent, Harry Potter, Throne of Glass ecc.) e la volontà di giocare con elementi che, seppur gettonati nel fantasy, potrebbero portare a risultati ottimi se ben utilizzati.

Fourth Wing riesce a raccontare una storia interessante, accattivante, che intrattiene e che può donare una lettura piacevole, in alcuni casi fino all’ossessione, secondo i pareri di alcuni suoi lettori. Questo libro, però, accanto ai punti di forza, svela anche ingenuità e debolezze, punti su cui si poteva lavorare meglio per aumentare la resa e raggiungere il livello di altri fantasy dello stesso tipo.

A tenere incollati alle pagine è il racconto di una ragazza che intraprende un percorso che non voleva e non aveva previsto, all’interno di un’accademia in cui si rischia la vita ogni giorno, in cui bisogna allenarsi duramente per superare le prove che si susseguono e terminare gli anni previsti per diventare cavalieri. Un luogo in cui fidarsi e fare amicizia non è facile, in cui la vita sembra appesa ad un filo e in cui bisogna costantemente guardarsi le spalle ed essere più forti e furbi degli altri per sopravvivere. La narrazione si concentra quasi totalmente sulla vita d’accademia, suo punto di forza ma, a lungo andare, anche di debolezza.

Perché una narrazione che non lascia spazio ad altri luoghi ed eventi non riesce a reggere il ritmo a lungo, per questo rischia di stancare i lettori che cercano una maggiore varietà all’interno della trama. È una debolezza che si riscontra tra la metà e la parte finale del libro, quando gli eventi raccontati finiscono per dar luogo ad una ripetitività dovuta ad una trama che rimane ingabbiata all’interno dei suoi limiti spaziali. La vita d’accademia è croce e delizia di questa storia, ma ogni lettore la vivrà in modo diverso.

Sembra mettere d’accordo tutti – anche la sottoscritta – tutto ciò che riguarda i draghi all’interno di questa storia, creature che diventano il cuore di questo libro e delle sue azioni, insieme al loro legame con i loro cavalieri. Non a caso, l’evento della Trebbiatura, in cui i draghi scelgono i loro cavalieri, è quello in cui ho sentito il picco maggiore e che mi ha emozionato particolarmente. I draghi, con il loro carattere e il legame che stabiliscono con il proprio cavaliere – che implica tutta una serie di cose che scoprirete - diventano ulteriori personaggi a cui affezionarsi. Sono draghi che parlano, anche se solo nella mente dei loro cavalieri, e questo ci permette di conoscerli e di vederli come parte attiva di questa storia.

Colpisce poi la decisione di portare una protagonista che soffre di un disturbo che la accomuna all’autrice, una malattia cronica che debilita il suo fisico e le impedisce di affrontare le sfide della vita e dell’accademia nello stesso modo degli altri. Violet è una protagonista che non si lascia limitare o definire da questi limiti, ma fa di tutto per dare il suo meglio, per spingersi fin dove possibile e anche oltre, nonostante nessuna creda nelle sue capacità e tutti aspettino la sua fine. 


«Un simile potere contenuto in una persona così.. » Sospira. «Non ti definiresti fragile?»
«Io sono quello che sono.» Sono irritata. Non c'è alcuna ragione per cui […] debba considerarmi diversa.


È una protagonista determinata, che ci dimostra che ce la si può fare nonostante i propri limiti e gli apparenti svantaggi, trovando semplicemente un modo diverso per riuscirci. È facile ritrovarsi in lei ed è bello vedere una protagonista che trova una forza che non è quella solita.



Fourth Wing è un fantasy romantico ma, per fortuna,  la parte romantica, con i momenti di coppia, riesce a non coprire il resto, lasciando lo spazio anche ad altro. In molti casi, però, i personaggi tendono a dare fin troppo credito alle questioni sentimentali, con dinamiche di gelosie, incomprensioni, rivalità e desiderio fisico che, a mio avviso, hanno reso più frivola e superficiale la storia. Sono elementi evitabili, che hanno reso meno matura la storia, quindi più gradevole per un pubblico più giovane e potenzialmente meno adatta ad un pubblico che cerca storie più serie e mature.

Violet e Xaden sembrano destinati a essere nemici, perché figli di due persone appartenenti a fazioni opposte, che si sono battute all’interno dei confini del Regno di Navarra, in un conflitto passato. Tra i due sembra proprio non scorrere buon sangue: lui vuole farla fuori, lei è determinata a dargli del filo da torcere e a dimostrare che può farcela. Alcune circostanze li costringeranno ad avvicinarsi, fino alla nascita di un sentimento che determina alcuni cambiamenti, passando prima per l’attrazione fisica.

Anche in questo, però, si poteva lavorare meglio, prendendosi più tempo per approfondire le tappe dello sviluppo del sentimento, quindi del passaggio dall’odio all’amore e alla passione. Con basi più solide si sarebbe potuto fare molto di più per la credibilità del rapporto e per il coinvolgimento dei lettori nel suo racconto. In ogni caso, questo rapporto non dispiace ed è ammirevole la volontà di fare di Xaden un personaggio di supporto – ma non subito - ad una protagonista che sta imparando a scoprire la propria forza e che ha bisogno di essere capita, spronata, aiutata e apprezzata.

Xaden è affascinante, cupo, pericoloso, letale e fa emergere una malizia che intriga. Si dimostrerà capace di un affetto e di una premura che potrà convincere i lettori più sensibili.

Fourth Wing riesce a raccontare il suo mondo e le dinamiche interne in modo abbastanza complesso, non sempre facile da comprendere, a volte un po’ confusionario, ma è apprezzabile la volontà di costruire un mondo più vasto, che dobbiamo ancora esplorare per bene. Per adesso, infatti, ciò che avviene al di fuori dell’Accademia e alcune questioni che riguardano i Regni del Continente non sono ancora ben delineate.

Il finale svela ciò che era rimasto nascosto e incuriosisce in vista del seguito. Per alcune cose, però, risulta prevedibile, a causa degli indizi interni alla storia, che quindi hanno in parte depotenziato l’effetto sorpresa.

Fourth Wing è un fantasy piacevole, che porta in gioco elementi che piacciono e, pur ricordando altre storie, sa intrattenere. Lo fa nel suo piccolo, mostrando qualche debolezza, qualche ingenuità e margini di miglioramento. I lettori abituati al fantasy potrebbero non rimanerne troppo stupiti e quindi potrebbero non andare oltre un piacere moderato, con qualche picco. Questo è anche il mio caso. Trovo che Fourth Wing sia un fantasy nella media, che gioca discretamente con i suoi elementi, ma non meglio di altri, perciò deve lavorare ancora per raggiungere una resa migliore e il livello dei suoi simili, pur volendo rimanere in una tipologia di fantasy meno impegnata e più leggera. I lettori che cercano fantasy più maturi, complessi e innovativi dovrebbero dirigersi verso altre storie.

In ogni caso, Fourth Wing fa tutto il possibile ed è riuscito a conquistare molti lettori, perciò dobbiamo dargliene atto.


«Sei triste?» mi chiede […] con la sua vocina dolce.

«Ãˆ per via degli Archivi. Nulla di preoccupante», le rispondo.

«Ãˆ difficile amare una seconda casa quanto la prima.» 

Deglutisco. «Ãˆ facile quando la seconda casa è quella giusta.» Ed è questo che il Quadrante dei Cavalieri è per me: la casa giusta. La nostalgia per la pace e la solitudine che ho trovato solo in questo posto non può eguagliare l'adrenalina del volo.


Tra draghi, allenamenti, sfide, prove rischiose, sentimenti e pericoli inizia la storia di una nuova saga pronta a catturare i lettori. Anche se non tutti allo stesso modo! 

 il mio voto

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