Salve
lettori, oggi vi parlo di un libro che conoscevo da tempo ma che non avevo ancora
letto.
In questo periodo si è parlato molto dell’ultima uscita di Felicia
Kingsley, quindi ho deciso di capire il motivo del così grande entusiasmo
generale approcciandomi ad una sua creazione.
Il libro che ho scelto di leggere
è Matrimonio di Convenienza, il suo
primo libro pubblicato. Seguivo già quest’autrice e avevo avuto modo di leggere
qualcosa qua e là proveniente direttamente dalla sua penna.
Felicia Kingsley mi
sembra molto carina e disponibile, perció spero perdonerà i miei giudizi su questo
libro, a volte non troppo positivi.
Mi ripeto sempre di essere onesta nelle mie
recensioni e l’ho fatto anche questa volta, con un po’ di dispiacere. Il mondo
è bello perché è vario e i nostri gusti sicuramente lo sono. Venite a scoprire
cosa ne penso.
Titolo: Matrimonio di convenienza
Data di pubblicazione: 13 aprile 2017
Editore: Newton Compton Editori
Editore: Newton Compton Editori
Autrice: Felicia Kingsley
Pagine: 386
Pagine: 386
Trama
Jemma fa la truccatrice teatrale, vive in un seminterrato a Londra e colleziona insuccessi in amore. Un giorno però riceve una telefonata dal suo avvocato che potrebbe cambiarle la vita: la nonna Catriona, la stessa che ha diseredato sua madre per aver sposato un uomo qualunque e senza titolo nobiliare, ha lasciato a lei un’enorme ricchezza. Ma a una condizione: che sposi un uomo di nobili natali. Il caso vuole che l’avvocato di Jemma segua un cliente che non naviga proprio in acque tranquille: Ashford, il dodicesimo duca di Burlingham, è infatti al verde e rischia di perdere, insieme ai beni di famiglia, anche il titolo. Ashford è un duca, Jemma ha molti soldi. Ashford ha bisogno di liquidi, Jemma di un blasone… Ma cosa può avere in comune la figlia di una simpatica coppia hippy, che ama girare per casa nuda, con un compassato lord inglese? Apparentemente nulla… Il loro non sarà altro che un matrimonio di convenienza, un’unione di facciata per permettere a entrambi di ottenere ciò che vogliono. Ma Jemma non immagina cosa l’aspetta, una volta arrivata nella lussuosa residenza dei Burlingham: galateo, formalità, inviti, ricevimenti e un’odiosa suocera aristocratica. E a quel punto sarà guerra aperta…
Jemma fa la truccatrice teatrale, vive in un seminterrato a Londra e colleziona insuccessi in amore. Un giorno però riceve una telefonata dal suo avvocato che potrebbe cambiarle la vita: la nonna Catriona, la stessa che ha diseredato sua madre per aver sposato un uomo qualunque e senza titolo nobiliare, ha lasciato a lei un’enorme ricchezza. Ma a una condizione: che sposi un uomo di nobili natali. Il caso vuole che l’avvocato di Jemma segua un cliente che non naviga proprio in acque tranquille: Ashford, il dodicesimo duca di Burlingham, è infatti al verde e rischia di perdere, insieme ai beni di famiglia, anche il titolo. Ashford è un duca, Jemma ha molti soldi. Ashford ha bisogno di liquidi, Jemma di un blasone… Ma cosa può avere in comune la figlia di una simpatica coppia hippy, che ama girare per casa nuda, con un compassato lord inglese? Apparentemente nulla… Il loro non sarà altro che un matrimonio di convenienza, un’unione di facciata per permettere a entrambi di ottenere ciò che vogliono. Ma Jemma non immagina cosa l’aspetta, una volta arrivata nella lussuosa residenza dei Burlingham: galateo, formalità, inviti, ricevimenti e un’odiosa suocera aristocratica. E a quel punto sarà guerra aperta…
Recensione
Innanzitutto
voglio iniziare dicendo che questa recensione è assolutamente personale e che ho
massimo rispetto i libri, i loro autori e le persone che ci sono dietro.
Sapete, non sempre i libri piacciono, non sempre i gusti dei lettori sono
necessariamente gli stessi, a volte anche libri considerati migliori possono non piacere a
qualcuno. Matrimonio di convenienza è un libro che, purtroppo, non è riuscito a
soddisfarmi del tutto, perciò oggi voglio parlarvene in modo un po’ diverso dal
solito, analizzando quelli che per me sono stati pro e contro.
Matrimonio di convenienza è una commedia
romantica che,dalla trama, sembra già promettere una storia fuori dagli schemi e
parecchio divertente. Apprezzo molto le commedie di questo tipo e la trama, unita alla fama di Felicia Kingsley, mi ha spinto a leggere questo libro.
I protagonisti della storia sono Jemma e Ashford, due persone molto diverse ma
che, per uno strano scherzo del destino, si trovano costretti a stare insieme
come marito e moglie. Jemma fa la truccatrice teatrale ma non è poi tanto
soddisfatta del proprio lavoro e del proprio modesto stile di vita. Jemma è una
ragazza piuttosto sui generis, che vive in un seminterrato a Londra. Una ragazza
molto ironica, dal modo di porsi e di vestire alquanto singolare, con genitori
altrettanto stravaganti e una vita amorosa che non ha la minima intenzione di
decollare. La sua vita riceve una scossa quando il suo avvocato la informa che
la defunta nonna Catriona le ha lasciato un’ingente eredità, ma l’unico modo per
accedervi è sposare un uomo di nobili origini.
Dall’altra parte c’è Ashford
Parker, il giovane duca di Burlingham, che scopre dallo stesso avvocato di
essere al verde e di aver bisogno di una soluzione per non perdere tutto ciò
che ha. La soluzione viene proposta dallo stesso avvocato e sembra essere
quella di unire in un matrimonio di convenienza Jemma e Ashford. Jemma potrà
così avere la sua eredità, grazie al titolo di Ashford, e quest’ultimo potrà
appianare i debiti della propria famiglia, grazie all’eredità di Jemma. Sembra
tutto poco romantico eppure perfetto se non fosse che i due ragazzi si odiano
già dal primo incontro e quando il matrimonio che doveva restare segreto verrà
reso pubblico i due dovranno fare buon viso a cattivo gioco e far credere a
tutti quelli che li circondano che il loro matrimonio è assolutamente vero. Non
sarà per niente facile per Jemma vivere nella residenza di Burlingham accanto
ad un uomo che non sopporta, partecipando a ricevimenti, accogliendo ospiti
importanti, seguendo le regole del galateo e avendo a che fare con un’odiosa
suocera che guarda più all’apparenza che alla sostanza. Anche Ashford, però, si
vedrà limitato e tra lui e Jemma sarà un continuo battibeccare, finchè entrambi,
dopo un po’ di tempo, si renderanno conto che forse insieme non stanno poi così
male, che qualcosa di importante sta nascendo e quel qualcosa sarà pronto a
sconvolgere tutti i loro piani.
Come vedete, la storia sembra prometterne delle belle, eppure mi dispiace dover
dire che questa storia, a mio avviso, non è stata sviluppata al massimo e in un
modo che potesse renderle giustizia. Partiamo dai personaggi: Jemma è una
ragazza ironica, testarda, senza peli sulla lingua, senza alcun filtro, non si
fa problemi a dire le cose come stanno, anche in modo poco garbato e questo
forse è l’aspetto che mi è piaciuto meno. Apprezzo quelle protagoniste che non
si fanno mettere i piedi in testa da nessuno, quelle ironiche e quelle che se
hanno da dire qualcosa lo fanno senza problemi, ma ho trovato che in Jemma fosse
tutto troppo, tutto portato
all’esagerazione e poco naturale, insopportabile per i miei gusti.
Ci sono
stati momenti in cui l’ho apprezzata, l’ho capita, ma in altri non riuscivo
proprio a farmela piacere. La sua ironia
mi ha fatto ridere ma talvolta è andata troppo oltre, la sua testardaggine e il
suo essere senza filtri le sono stati utili in alcuni momenti ma in altri
momenti l’hanno solo resa odiosa e maleducata e credetemi se dico che mi
dispiace molto.
Forse tutto questo serviva a portare il sorriso e a rendere
tutto un po’ caricaturale e surreale, ma purtroppo, per buona parte del tempo, mi
ha dato fastidio.
Jemma è una ragazza che crede nell’amore, vorrebbe qualcuno
al suo fianco ma, anche quando tra lei e Ashford non c’è più la tensione di
prima, lei dimostra di non sapere gestire la situazione, di essere ancora preda
di quella testardaggine e quella smania di dire qualsiasi cosa le passi per la
testa che poi finiscono per metterla nei guai e per rovinare tutto (ne vedremo
le conseguenze soprattutto alla fine). Capisco che Jemma sia fatta così, è normale
che per tutto il libro sia testarda, sia fuori dagli schemi, sia poco raffinata
nel linguaggio, perché non si cambia completamente da un momento all’altro, ma
credo che mitigando leggermente tutti questi aspetti sarebbe stato meglio.
C’è
poi Ashford, un ragazzo che prima di leggere il libro pensavo che avrei amato
ma…anche qui non c’è stata la scintilla. Ashford risulta subito presuntuoso e
non si fa problemi a dire quello che pensa, anche se risulta offensivo. Già,
avete capito, è proprio il momento in cui i personaggi mi risultano offensivi
che qualcosa non va per me, perché quando inizio un libro parto sempre dal voler
amare qualsiasi personaggio e qualsiasi cosa succeda, ma poi spesso ne rimango
delusa e mi dispiace dover dare un parere negativo.
Ashford è troppo preso da
sé, non gli importa di nulla, se crede che Jemma non sia gradevole lo dice
senza il minimo indugio e senza preoccuparsi e questo mi è sembrato poco
galante. È un trentenne, ma molto spesso ha atteggiamenti da ragazzino, così come Jemma.
Si odiano senza alcun motivo e se ne dicono di tutti i colori
anche in modo abbastanza pesante a volte. Apprezzo le storie di odio-amore ma
solo quando hanno ragion d’essere e quando non sfociano nel troppo che dà fastidio. Certo, che i due
siano costretti a sposarsi e a vivere insieme è un motivo valido per non
sopportarsi, ma avrei apprezzato qualcosa di più soft. Il loro passaggio da odio
a amore è avvenuto in modo poco coerente perché di punto in bianco i due hanno
iniziato a non odiarsi più, a comportarsi in modo totalmente diverso e quindi
contraddittorio, quando mi sarei aspettata una evoluzione più graduale e
coerente con il loro carattere e la storia. Nel finale non ho potuto che odiare
Jemma per quello che stava facendo e finalmente ho sentito qualcosa di più per
Ashford, che nel momento più cruciale ha trovato un po’ di senno.
Adesso però parliamo anche di ciò che mi è piaciuto di questa storia. L’autrice
scrive bene e riesce a dare immagini molto vivide e realistiche delle
situazioni descritte e dei personaggi. I genitori di Jemma sono assolutamente
sui generis e la loro stranezza mi ha affascinato e quasi mi sembrava di essere
lì e di vederli davanti ai miei occhi quando ne combinavano una delle loro. Per
quanto strani, sono stati sempre molto carini e la loro presenza mi ha portato
il sorriso. Delphina, la madre di Ashford è un personaggio davvero ben
costruito, un personaggio a cui è stata data la giusta teatralità e
drammaticità. Delphina si fa assolutamente odiare e nel corso della storia si
vengono a creare delle atmosfere che ci fanno ridere ma allo stesso tempo ci
fanno desiderare che questa odiosa signora vada via dalla vita dei due
protagonisti, perché le sue pressioni e il suo essere poco garbata nei confronti
di Jemma sono davvero insopportabili! Insomma, il suo comportamento è
perfettamente coerente con il personaggio che interpreta.
Matrimonio di
convenienza è sicuramente un libro che sa far ridere e dare una visione della
realtà fuori dagli schemi, ma secondo me la parte debole è proprio la storia
d’amore. La storia d’amore non mi ha convinto e nemmeno i due protagonisti,
salvo in alcuni brevi momenti, ma non per questo il mio giudizio è totalmente negativo.
Questa storia vuole essere improbabile, come anche i suoi personaggi, e io
apprezzo l’improbabile e il fuori dalle righe quando sanno essere dosati nel
modo giusto, senza esagerare. Per i miei gusti qualcosa è stato troppo e
qualcosa è stato giusto, ma sicuramente potrete farvi un’idea solo leggendo. Ho
letto così tanti pareri super entusiasti che questa volta devo riconoscere di
essere anche io fuori le righe, ma le unpopular opinion non devono spaventare.
Ogni storia sa trovare il modo per entrare nei lettori e non necessariamente lo
fa con tutti. Magari voi sarete più fortunati.
il mio voto
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