Recensione PUNIZIONE DIVINA di Paola Chiozza

Salve lettori, oggi vi parlo di Punizione divina di Paola Chiozza, un libro in cui romanticismo e risate si mescolano e danno vita ad una storia a cui è impossibile resistere. Conoscevo Paola Chiozza per il suo Royal flush: gioco d’azzardo, un libro che ho amato e che è entrato nella lista dei miei preferiti del 2018 e non potevo farmi sfuggire Punizione divina, soprattutto dopo aver letto la trama.
 
Titolo: Punizione divina
Data di pubblicazione: 21 marzo 2019
Editore: Salani Editore
Autrice: Paola Chiozza
Pagine: 408
Narrazione: Prima persona-POV femminile
Trama
Una fashion victim e un cowboy: una storia d'amore che è un'apocalisse
Giuditta Moretti, fashion victim milanese e brillante studentessa universitaria, è al settimo cielo. Per concludere il suo percorso di studi manca solo il tirocinio a New York, in una grande banca d'affari. L'attendono un lavoro interessante e la città più bella del mondo: comprare quello splendido paio di scarpe Jimmy Choo che la chiamano dalla vetrina è il degno modo di festeggiare. Ma qualcosa va storto, e per un errore di smistamento la sua destinazione non è più Manhattan, ma un inutile ranch sull'orlo del fallimento nel Montana: cavalli (non lo stilista, purtroppo), tori, mucche e puzza di sterco. E Scott Sullivan, figlio del proprietario del ranch: un arrogante cowboy tutto muscoli e presunzione, che per di più si veste in modo orrendo. Giuditta, seppur disperata, sa che si tratta solo di tenere duro qualche settimana, cercando di migliorare la disastrosa situazione economica del ranch. Poi potrà tornare a Milano, alla sua laurea, ai suoi adorati negozi, alla sua vita di sempre e tutto questo sarà solo un brutto ricordo. Semplice, no? No. Tra figuracce, momenti di disperazione e cortocircuiti ormonali Giuditta sta per scoprire il vero volto del sacrificio e dello spirito d'iniziativa. E forse anche quello dell'amore.

Recensione

Ho scoperto Punizione divina quando era in self ma in un primo momento non ho letto la trama. Quando sono arrivata a conoscerne l’argomento si sapeva ormai che una casa editrice l’avrebbe pubblicato e io, piena di curiosità, mi sono ripromessa di comprarlo e leggerlo. Secondo voi com’è andata? L’ho preso e divorato! Punizione divina ha tutto quello che cerco in un bel libro, personaggi che sanno distinguersi e farsi valere, un ambientazione che è la ricreazione del luogo in cui tutti noi dovremmo andare almeno una volta nella vita, lontano dalle abitudini e dalla frenesia di tutti i giorni, una storia d’amore particolare ma costruita egregiamente e soprattutto un senso dell’umorismo giostrato in un modo unico e eccellente. 
Giuditta è una vera guru della moda, una ragazza milanese  a cui piace comprare qualsiasi cosa che abbia una firma conosciuta, che non  tollera il cattivo gusto nel vestire e anche una ragazza molto brava con i numeri, come dimostrano i suoi eccellenti risultati come studentessa di economia all’università.  Sarà proprio l’università che le regalerà l’occasione di una vita, un tirocinio presso la più prestigiosa banca degli Stati Uniti. Giuditta è pronta con le sue quattro valigie piene di sogni e…di vestiti, scarpe, borse e chi più ne ha più ne metta. Peccato che per un errore di smistamento Giuditta non arriverà a New York ma atterrerà in Montana per un tirocinio presso un ranch turistico a Whitefish. Sembra l’inizio della fine eppure, a volte, non tutto il male vien per nuocere. Il Whitefish Sullivan Ranch è la casa della famiglia Sullivan ma è ormai in gravi difficoltà perché non è più frequentata dai turisti e i soldi per mantenere il ranch sono praticamente assenti. Giuditta avrà il compito di risollevare questo ranch dal fallimento e di salvare una famiglia che crede in quel ranch più di qualsiasi altra cosa. Quando arriva lì incontra il signor Sullivan e i suoi tre figli, Mike, il maggiore, Scott e Emmy ma fin da subito capisce che quell’ambiente è totalmente opposto rispetto a quello da cui viene e che lei non può assolutamente salvare quelle persone e quel ranch. Giuditta deve occuparsi del suo piccolo alloggio, deve vivere tra animali e campagna, senza connessione wifi, senza shopping,  in un modo assolutamente primitivo per i suoi gusti eppure man mano che passa il tempo scoprirà che quel luogo non può non lasciare un segno, soprattutto quando si è circondati da una famiglia così buona e amorevole come quella dei Sullivan. Emmy è la piccola di casa, 14 anni ma già una ragazza che sa il fatto suo e che non esita a fare amicizia con Giuditta e stringere con lei un patto che vede coinvolto il fratello Scott, il quale, secondo Emmy, ha bisogno di qualcuno che gli spezzi il cuore come lui fa puntualmente con la ragazza di turno. Non appena Giuditta vede Scott non può fare a meno di essere colpita dalla sua bellezza e sebbene non voglia cedere a lui come tutte le altre ragazze, scoprirà che resistergli è davvero difficile. È difficile anche resistere al fascino di Mike Sullivan, il fratello, il quale starebbe benissimo con la sua amica Sonia, peccato che al momento lei sia in Italia e lui sia impegnato, ma , mai dire mai. Per Giuditta è ora di rimboccarsi le maniche, farsi spazio nella campagna incontaminata, risollevare un ranch che è sull’orlo del fallimento, cercare di essere meno “schizzinosa” e possibilmente resistere al fascino e alle provocazioni di Scott Sullivan ( questo forse sarà più piacevole).  Tutto questo lo farà con sacrificio, disperazione e passando attraverso tante figuracce ma sicuramente non mancherà l’impegno e, chissà, magari ne uscirà con qualcosa in più.
Ho adorato Punzione divina, iniziamo a dire questo. Mettetemi davanti una storia piena di ironia, di senso dell’umorismo e di sentimento, in cui non riesci mai a smettere di ridere e di sorridere e farò come Giuditta davanti ad un paio di Jimmy Choo. Questa è decisamente la mia storia ideale e se il mondo fosse fatto soltanto di storie come questa sarei più che contenta. Finalmente un libro in cui risate e sentimenti si intrecciano in un equilibrio perfetto , una storia in cui le risate solo all’ordine del capitolo (anzi, della pagina) e questo non risulta mai eccessivo o fastidioso. È tutto unito in modo perfetto , tutto costruito ad arte ed è evidente la cura e la genialità dell’autrice nel costruire una storia di questo tipo. Nulla è lasciato al caso e anche i più piccoli elementi sono pronti a strappare una risata, sempre nella giusta misura. Mi è capitato qualche volta di leggere chick lit (dalla regia mi suggeriscono questo termine) perché questo tipo di storie è quello che rientra tra le mie preferite eppure raramente sono riuscita a trovare il giusto compromesso che non fosse quell’esagerazione e quell’innaturalezza che porta a rendere il tutto fastidioso e forzato. Qui finalmente appare tutto naturale, realistico, dosato nel modo giusto e se qualche episodio sembra sopra le righe e un po’ surreale riesce ad inserirsi in maniera assolutamente coerente e naturale nella storia. Questa è una storia d’amore ma lasciatemi dire che Giuditta è la vera star del libro. Prima di iniziare il libro ero pronta a innamorarmi di Giuditta ma soprattutto di Scott, invece devo ammettere che Scott è passato quasi in secondo piano di fronte alla forza di un personaggio come Giuditta. È lei la protagonista indiscussa, colei attorno a cui ruota tutto, colei che con le sue parole, le sue battute spontanee e le sue figuracce ci fa piegare in due dalle risate. Giuditta è quella ragazza fissata per la moda che potremmo immaginare senza cervello e superficiale, invece non è così, anche questi aspetti sono stati dosati nel modo giusto per cui Giuditta risulta a tratti ingenua, un po’ snob e un po’ arida ma allo stesso tempo astuta, intelligente e molto simpatica. Una ragazza senza peli sulla lingua che sa farsi valere, ha spirito di iniziativa e ci fa sorridere con i suoi “sbalzi ormonali” e il suo linguaggio senza filtri.  Scott è il ragazzo bello che tutte vorrebbero ma è anche più di questo, è buono, si preoccupa per la propria famiglia, per quest’ultima farebbe di tutto. Il primo impatto con Giuditta è destabilizzante perché Giuditta è davvero sopra le righe e ha delle uscite davvero comiche eppure le stranezze di Giuditta lo faranno ridere e, con il tempo, anche innamorare, gli faranno scoprire dei sentimenti mai provati e gli faranno desiderare qualcosa di più. Tra i due ci saranno frecciatine, provocazioni e poi equivoci che li porteranno a soffrire, a sperimentare cosa vuol dire davvero avere un cuore spezzato. In fondo anche Giuditta non sa cos’è l’amore, per lei un paio di scarpe sono meglio di un uomo, lei ama solo scarpe e vestiti firmati, di certo non aspetta di innamorarsi di un ragazzo, soprattutto uno del livello di Scott. L’amore però è imprevedibile. Giuditta e Scott sono agli antipodi, due mondi che entrano in collisione e danno origine a scintille in grado di incendiare qualsiasi cosa sul loro cammino. Sono due persone che nel loro cammino verso la scoperta dell’amore trovano felicità, risate e talvolta si fanno male.  Non solo è impossibile non affezionarsi ai due protagonisti ma anche gli altri personaggi si fanno spazio nel nostro cuore e senza di loro la storia non avrebbe avuto tutta questa forza. Sonia, la migliore amica di Giuditta, quella responsabile e che sa sempre cos’è meglio per tutti, sempre pronta a dispensare consigli e ad aiutare. Poi c’è la piccola Emmy che per un attimo sembra adorabile e indifesa e invece, per citare Giuditta, è una “pustola malefica”, in senso buono però XD.  Come dimenticare Mike e il suo incredibile fondoschiena che è una costante per l’intera storia. Come dite? Volete sapere se è il tipo di Sonia? Dovete leggere la storia. Ci sono poi Mr Brown e la moglie, sempre al fianco dei Sullivan e il signor Sullivan che lotta duro per far fronte a tutto ma senza mai arrendersi.  Tutti personaggi che danno un pizzico di sapore in più e contribuiscono alla perfetta riuscita della storia. È bello vedere come Giuditta passi dall’essere una persona a cui importa solo di se stessa e della moda ad una che ha a cuore persone che ha conosciuto solo da poco e che rappresentano alcuni dei valori più belli esistenti. In poco tempo si affeziona a queste nuove persone e alla fine dovrà fare i conti con la nuova persona che è diventata e con quello che il futuro le riserva. Dovrà prendere delle scelte non facili, soprattutto dal momento in cui la vita è pronta a scombinare tutti i suoi piani ancora una volta.
Ho adorato l’ambientazione di questo libro, ho scoperto che i ranch sono proprio il mio punto debole e se potessi partirei subito per l’America alla scoperta di questi luoghi incontaminati e così lontani dal nostro modo di vivere (eh già, a differenza di Giuditta io mi godrei appieno questa “vacanza”).
Che altro dire, ho apprezzato l’evolversi della storia, ho apprezzato i personaggi, non sono riuscita a mettere giù il libro e non dimenticherò mai il santino di Giorgio Armani, le conversazioni tra Donatella Versace e Anna Wintour, i pettorali di Scott, il sedere di Mike ma soprattutto le risate e la spensieratezza che mi ha regalato questa storia. Una storia che attraverso le risate ci fa anche riflettere, che con una battuta ci mostra tanti aspetti della realtà, non necessariamente semplici perché la realtà non è sempre rosa e fiori e a volte bisogna fare i conti con l’imprevisto, con dei piani che improvvisamente vengono scombinati ma che alla fine possono cambiarci la vita in meglio. Leggere questa storia è come guardare un film, uno di quelli romantici e divertenti che raramente si vedono ancora, come se le parole prendessero immediatamente vita sotto forma di immagini e potessimo vedere esattamente quello che succede come se lo stessimo vivendo. Una storia che sa prendere qualcosa di tradizionale e renderlo originale. Una storia come poche altre, leggera, romantica, ironica e difficile da dimenticare. Cara Paola Chiozza, sono pronta a leggere qualsiasi altra storia scriverai.

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