Buongiorno lettori e
lettrici,
oggi vi parlo di Crescent
City- La casa di terra e sangue, primo volume della serie fantasy per
adulti Crescent city di Sarah J.
Maas. Dopo aver amato la serie Throne of
glass (sto leggendo ancora l’ultimo!) e aver apprezzato la serie A court of thorns and roses, era
arrivato il momento di iniziare la terza serie dell’autrice. Mi sarà piaciuto
questo primo libro? Venitelo a scoprire.
Pagine: 708
Trama
Serie Crescent City:
1.Crescent City – La casa di terra e sangue
2.Crescent city – La casa di cielo e aria
ecc.
Recensione
Crescent City- La casa
di terra e sangue è
il primo volume della serie fantasy per adulti Crescent city. Ho letto questo libro dopo due anni dall’uscita, un
po’ per mancanza di tempo, un po’ perché non volevo aspettare nell’attesa del
secondo (e dei successivi, ma comunque dovrò farlo!) e infine perché avevo
sentito parlare di questo libro come meno gradito rispetto a quelli delle altre
due serie dell’autrice.
Il mondo di Crescent City è abitato da umani e creature
soprannaturali di varie razze, a loro volta appartenenti a “case” diverse. Il
worldbuilding creato dall’autrice è molto complesso e, soprattutto all’inizio, vengono
date tante informazioni di luoghi, creature, gerarchie, vicende passate e
presenti. C’è il pianeta di Midgard e qui la città di Crescent City, o
Lunathion, nel continente di Valbara. Crescent City è una città moderna, dove
esiste la tecnologia, una novità rispetto ai luoghi descritti solitamente nei
fantasy di questo tipo. L’impressione è quella di essere in urban fantasy (un
po’ alla Shadowhunters), ma non siamo nel nostro mondo e nella nostra realtà. Il
problema di questo worldbuilding è che è fin troppo complesso, forse non era
necessario crearlo tale, inoltre le informazioni date nella parte iniziale
della storia sono troppe e non approfondite. Il lettore si trova confuso,
spaesato, impossibilitato a comprendere davvero. Per fortuna andando avanti le
cose si fanno più chiare, ma tanto rimane nel non detto e da capire.
La protagonista è Bryce, una ragazza mezza umana e mezza Fae
di ventitré anni, che lavora nella galleria d’arte di una Maga, abita con la sua
migliore amica Danika, alpha di un branco di Lupi, e vive come una normale
ragazza mondana, dedita al divertimento e a tutto ciò che è frivolo e
superficiale. Un evento arriverà a segnarla profondamente e a cambiare
totalmente la sua esistenza: l’assassinio improvviso e brutale di una delle
persone a lei più care.
È così che la prima parte della storia lascia spazio alla
seconda, ambientata due anni dopo quegli eventi, e che vede Bryce chiamata
dall’arcangelo governatore ad indagare su una serie di omicidi che rispecchiano
quello perpetrato due anni prima.
Ad affiancarla nelle indagini e a proteggerla arriva Hunt, un angelo caduto, reso schiavo per via del suo ruolo nella passata ribellione degli angeli e ora soprannominato “l’Ombra della morte”.
Bryce è un personaggio con cui non ho empatizzato subito, anche per via del suo stile di vita, eppure gradualmente è riuscita a farmi cambiare idea. Il suo è un personaggio che si scopre con il tempo, che fa emergere gradualmente tutti i lati del suo carattere e evolve in un modo sottile ma percepibile. È una protagonista forte, coraggiosa, leale, determinata e pronta al sacrificio. Nasconde la sua forza dietro una facciata di superficialità, vanità e frivolezza, fingendo di essere così come gli altri la considerano giudicandola dalle apparenze. È schietta e dimostrerà a tutti chi è e quanto sia sbagliato sottovalutarla.
Hunt è tenebroso, affascinante, ma soprattutto spietato. È solitario, preda del suo passato e della sua schiavitù. È il tipico maschio alfa che Bryce, da ragazza indipendente e testarda, non sopporta e ciò genererà inizialmente degli attriti.
Il rapporto tra Bryce e Hunt inizia con qualche tensione ma con il tempo evolve e passa attraverso la complicità, l’amicizia, poi l’attrazione e infine sentimenti più profondi. Non si può dire che il libro si concentri sulla storia d’amore tra i due protagonisti, infatti i loro sentimenti emergeranno solo dopo tanto (tanto) tempo e incontreranno varie difficoltà.
L’evoluzione del loro rapporto è
graduale e naturale e per questo diventa naturale anche tifare per i due ed
entusiasmarsi di fronte alle scintille dell’attrazione e dell’amore. Alcune
scene tra i due rendono bene il tipo di legame creato dall’autrice, non
concentrato sulla passione (che viene solo dopo) ma più intimo e profondo, un
legame di comprensione e aiuto reciproco, che dà vita a momenti toccanti e di particolare
tenerezza.
“Tutto è possibile grazie all’amore”
Attorno a loro ruotano tanti personaggi e ognuno riesce a lasciare un segno nella storia e nel lettore. Mi sono affezionata particolarmente a Danika, la migliore amica di Bryce, che con la protagonista crea uno dei legami di amicizia più belli che io abbia mai letto nei libri. Un legame profondo e fondamentale nella storia.
Come non apprezzare il fratellastro di Bryce, Ruhn, pieno d’amore per la sorella, anche se qualche evento passato ha raffreddato il loro legame.
Una
menzione anche a Lehabah, il piccolo folletto del fuoco che sorveglia la
biblioteca della galleria d’arte e che è adorabile e divertente, soprattutto in
alcune scenette davvero buffe.
La storia di Crescent
City - La casa di terra e sangue è narrata in settecento pagine: la storia
inizia lentamente e per le prime quattrocento pagine (circa) non mi ha fatto
impazzire, ma mi ha suscitato curiosità e sono riuscita ad apprezzarla. In
questa parte della storia seguiamo le indagini dei personaggi tra sospetti e
sospettati, piste da seguire ma anche passi falsi e depistaggi. Omicidi,
demoni, un oggetto da ritrovare e qualcosa che non sapevano di dover cercare e
indagare. Una parte della storia che, pur non essendo troppo pesante (ma forse
dipende dai gusti!), tende a rallentare la lettura e che sarebbe stato ideale
accorciare! Non demordete e continuate la lettura perché il bello arriva dopo!
Il vero passo in avanti del libro avviene nelle ultime
trecento pagine, quando la storia si fa incredibilmente dinamica, piena di
azione, suspense e colpi di scena. Rivelazioni inaspettate cambiano le carte in tavola e
mettono in discussione tutte le certezze precedenti. Segreti, tradimenti, bugie
e omissioni sconvolgono il lettore che si ritrova in caduta libera. La crisi
del lettore è quella dei personaggi e da quel momento nulla può fermare la
catena di eventi che si abbatte su di loro e su Crescent City, minacciando ogni
cosa.
Un susseguirsi di eventi costruiti in maniera eccezionale,
scene che fanno trattenere il fiato e che si protraggono per un tempo così
lungo che il lettore non trova tregua e si compiace di ciò. Una parte
entusiasmante, eccitante, costruita magistralmente, con scene tra le migliori
tra i fantasy letti. Una montagna russa di emozioni e un desiderio di non
finire mai la lettura. Le rivelazioni non sono scontate e il lettore rimane in
balia di sentimenti che vanno dalla gioia alla sofferenza e al dolore, dalla
rabbia alla frustrazione.
L’ultima parte del libro è anche quella più commovente, ma in
generale questo libro ha tanti momenti da lacrime agli occhi, che siano di
tenerezza o di commozione nostalgica o di tristezza e sofferenza.
È una storia che nasconde una certa profondità e lo si vede
nell’evoluzione di Bryce, nel trauma che subisce e nella sua elaborazione del
lutto, ma anche in Hunt, nella sua elaborazione del passato e di ciò che questo
ha comportato per il suo presente. Una storia che ruota attorno al tema della
giustizia, ma soprattutto tanti momenti che ruotano attorno al tema del lutto e del senso di colpa e
questo è anche segnale della maturità di questa serie.
Io ho creduto che non fosse il migliore libro dell’autrice né uno dei migliori fantasy letti, ma poi la storia ha saputo sorprendermi, sconvolgermi e spiazzarmi, riuscendo a farmi superare i piccoli difetti che avevo riscontrato grazie alla grandiosità di ciò che è poi accaduto e del modo in cui è stato raccontato. Ho versato qualche lacrima, ho sentito il dolore dei personaggi nel profondo e ancora non riesco a dimenticare.
Questo è uno di quei
libri a cui pensi anche mentre sei intento/a a fare altro e che poi ti rimane
dentro per alcune sue caratteristiche. È a suo modo originale per il modo in
cui ha saputo unire tanti elementi e scendere in profondità per trasmettere
qualcosa di duraturo.
Sarah J. Maas dimostra ancora una volta di saper scrivere, di
riuscire a creare una storia avvincente e coinvolgente anche quando è più lenta
o insolita. Inoltre c’è spazio per scene che strappano un sorriso senza però
mai lasciare il tono serio e maturo. Una tipologia di storia che mi ha
ricordato molto quelle di Jennifer Armentrout, ma molto meno leggera e
spensierata.
Crescent City – La casa
di terra e sangue è
un libro che promette grandi cose per questa nuova serie. Una storia che, come
le altre della Maas, all’inizio si prende del tempo per far entrare il lettore
nel vivo, ma poi riesce ad ammaliarlo e a renderlo dipendente. Entusiasmante, toccante
e commovente. Da leggere!
“Illumina la notte, Bryce”
il mio voto
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