Buongiorno
lettori e lettrici,
oggi il blog ospita una tappa del Review Tour per Queste gioie violente di Chloe Gong, primo libro di una dilogia
historical fiction, mystery e fantasy, retelling di Romeo e Giulietta. Una dilogia che potete concludere subito perché il secondo libro è uscito lo stesso giorno! A
seguire la mia recensione.
Editore: Mondadori
Pagine: 396
Trama
Recensione
Mi sono approcciata alla lettura di Queste gioie violente con molta cautela perché temevo che non
potesse piacermi, invece la storia ha saputo sorprendermi e gradualmente
conquistarmi.
Siamo nella Shangai del 1926, una città divisa tra cinesi e
stranieri che la occupano (inglesi, francesi, americani, giapponesi), ma anche
preda di una quotidiana e sanguinosa faida tra le due gang criminali e rivali
che se ne spartiscono il controllo: la gang Scarlatta e i Fiori Bianchi. Al
centro delle vicende ci sono Juliette Cai e Roma Montagov: lei, cinese, erede
degli Scarlatti; lui, russo, erede dei Fiori Bianchi. Juliette e Cai, come
Romeo e Giulietta, sono rivali ma un tempo hanno condiviso dei sentimenti, poi
spazzati via da un importante tradimento. Dopo essere stata in America per
quattro anni, Juliette torna, pronta ad assumersi il ruolo che le spetta nella
famiglia Scarlatta e cercando di dimenticare i sentimenti per Roma Montagov.
Intanto, però, dal fiume che attraversa Shangai, un mostro si
fa strada e scatena il panico in città . Inizieranno a verificarsi strane morti,
apparentemente dei suicidi, che coinvolgono anche molti dei membri delle due
gang. A quel punto Juliette e Roma dovranno mettere da parte ciò che li divide
per unire le forze e indagare su ciò che sta accadendo prima che sia troppo
tardi. In tutto questo, sentimenti che non sono mai stati dimenticati
emergeranno di nuovo e porranno i protagonisti di fronte a scelte difficili per
il loro cuore.
Queste gioie violente vuole essere un retelling di Romeo e
Giulietta, ma in realtà la storia si sviluppa in modo indipendente dalla storia
di Shakespeare, conservando dei riferimenti. A fare da padrone alla storia è il
mistero, che gradualmente cresce, aleggia e si infittisce durante il corso
della narrazione. Gli elementi fantastici sono ridotti anche se riguardano il
principale motivo di indagine della storia.
Juliette e Roma sono i protagonisti indiscussi, due ragazzi
che un tempo si sono amati, hanno sognato di liberarsi del proprio cognome per
vivere il loro sogno di un futuro di amore e di pace, un futuro in cui le cosa
sarebbero andate diversamente. Poi un tradimento di Roma ha posto fine a tutto
e ha messo i due ragazzi di fronte alla nuda e cruda realtà . Da allora i due
sono rimasti acerrimi nemici, come vuole la faida tra le loro gang.
Juliette è una protagonista femminile di quelle toste, è determinata, caparbia, intelligente e coraggiosa. È cinica, spietata, fredda, sa farsi valere e temere all’interno della gang. La sua sembra però una corazza che nasconde qualcosa di più, un desiderio di non essere così, di costruire qualcosa di ragionevole, al di là del cieco conflitto.
Roma è cauto e calcolatore, anche lui freddo e pericoloso, ma
è evidente fin da subito che è in realtà una persona buona costretta al male
per via del suo ruolo. In fondo è buono e anche romantico, spera in qualcosa di
diverso e migliore.
Il rapporto tra Juliette e Roma è teso, per via del loro
passato e del loro ruolo, ma i due si somigliano e i loro sentimenti sono vivi,
ancora presenti, anche se costantemente combattuti. La parte romantica della
storia non è preponderante, si percepisce in maniera sottile durante la
narrazione, come sottofondo di una trama che lascia spazio ad altro ma che
delizia attraverso stuzzicanti interazioni tra i due protagonisti. Di solito
apprezzo una parte romance abbastanza presente ma qui non mi è assolutamente
pesata la sua minore presenza.
Mi sono piaciuti particolarmente i due protagonisti ma mi
sono risultati molto interessanti anche gli altri personaggi, a cui viene
lasciato spazio durante i capitoli, in modo che tutti possano esprimere la loro
voce e far conoscere la loro storia al lettore.
Molto affascinante e vivida la rappresentazione di Shangai,
quasi un’entità vivente, con un’anima, un’altra grande protagonista della
storia. Shangai è una città descritta meravigliosamente, una città di
contrasti, di popoli e culture diverse, ma anche una città decadente, che si
erge fiera ma in realtà è divorata dal marcio e dalla corruzione.
Il modo di scrivere di Chloe Gong è molto suggestivo e
vivido, le sue descrizioni sono attente, penetrano nel cuore dei luoghi, degli
avvenimenti e dei personaggi raccontati, delineandoli in una maniera
impeccabile e meticolosa. Le descrizioni seguono un taglio cinematografico e
ciò rende la storia perfetta per un film o una serie tv. L’immaginazione
incontra un limite di fronte a descrizioni così suggestive e particolareggiate,
tanto che il mio desiderio leggendo questo libro è stato di poter vedere
concretamente quello che stavo leggendo.
Chloe Gong si ispira a fatti storici, ci racconta una Shangai
vivace ma che non ha avuto il coraggio di guardare avanti e che quindi è
rimasta preda dei colonizzatori, divisa tra tradizioni e influssi occidentali,
in cui le persone parlano lingue diverse, dove ci sono le lotte degli operai e
i comunisti da una parte e i nazionalisti dall’altra. Nelle note finali
l’autrice spiega bene i riferimenti storici e ciò è davvero apprezzabile.
L’autrice è riuscita ad arricchire la storia, a inserire tanti dettagli storici
per tutta la narrazione senza risultare mai pesante o incomprensibile.
Ho iniziato la lettura con qualche timore ma leggendo sono
rimasta sorpresa da una storia che parte lentamente ma che stupisce e ammalia,
catturando il lettore per tutta la sua durata. Finalmente una storia diversa
dalle solite!
Queste gioie violente è una storia di amore, odio,
violenza, bugie, segreti, complotti, misteri e colpi di scena. Affascinante e
ammaliante. Assolutamente da non perdere!
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