Buongiorno lettori e lettrici,
oggi vi parlo de La ragazza dell’atelier Rosen, il nuovo
romanzo storico di Anne Jacobs, già autrice de La
villa delle stoffe. Come sarà andata questa mia prima volta con l’autrice?
Venite a scoprirlo.
Editore: Giunti Editore
Pagine: 504
Trama
Kassel, 1830. In un’Europa scossa dai primi moti
insurrezionalisti, l’atelier delle Rosen è una piccola oasi di pace. Qui Elise,
vent’anni, lavora insieme alla madre e alla nonna: il suo incredibile talento
attira donne di ogni estrazione sociale e da ogni angolo della città, che
spesso esigono di essere servite esclusivamente da lei. Il negozio di cappelli
artigianali si è conquistato infatti nel tempo una folta e benestante
clientela, rivelandosi oltretutto un prezioso lasciapassare per i più alti
circoli della società. Tra creazioni e pettegolezzi, le tre donne sono
spettatrici privilegiate della vita che brulica oltre la vetrina. Ma quando
Elise riceve l’incarico di rinnovare lo spento guardaroba della giovane
aristocratica Sybilla von Schönhoff, tutto cambia: nonostante la differenza di
classe, le due ragazze, complice la passione per i libri, stringono
un’affiatata amicizia, o almeno fino a quando la modista scopre che Johann
Georg von Haynau, il tenente dagli occhi azzurri che la corteggia e di cui lei
subisce innegabilmente il fascino, altri non è che il fidanzato di Sybilla.
Elise si ritroverà allora a vivere un tormentato conflitto interiore: come può
abbandonarsi alla forza dei sentimenti quando minacciano di travolgere ogni
cosa? Passione, amicizia e un amore proibito: dopo l’enorme successo della
Villa delle Stoffe, Anne Jacobs torna con un’emozionante storia sul destino di
tre generazioni di donne.
Recensione
La storia de La ragazza dell’atelier Rosen ruota attorno ad Elise, ragazza di vent’anni che lavora come modista nell’atelier di sua madre insieme a quest’ultima, a sua nonna, a due modiste e a Moritz, un giovane che considera come un fratello. La sua vita scorre tra una commissione e l’altra finché il suo lavoro non la porta a casa di una giovane aristocratica, Sybilla Von Schonhoff, con cui stringe gradualmente una forte amicizia nonostante la differenza di classe. Il problema sorge quando scopre che Johann Georg von Haynau, il bel tenente che ha appena conosciuto e che sembra interessato a lei, è fidanzato proprio con Sybilla. Elise non potrebbe mai rovinare il fidanzamento della giovane, eppure non può negare di iniziare a provare qualcosa per il tenente che la corteggia. Questa situazione genera- inaspettatamente - delle conseguenze che toccano la vita di Elise in tanti modi e la costringono a rivedere la propria esistenza e perfino ad intraprendere una ricercare che le farà scoprire molto su di sé e su coloro che la circondano.
La ragazza dell’atelier
Rosen è un romanzo
storico che, dalla trama, mi ispirava molto ma che si è rivelato molto diverso
dalle aspettative. In verità credevo di trovarmi davanti ad un romance ad ambientazione storica, invece
l’amore è solo uno degli elementi toccati dalla storia, che sicuramente
determina alcuni eventi che poi hanno delle ripercussioni sulla narrazione, ma
che non è per nulla l’elemento centrale. Insomma, La ragazza dell’atelier Rosen non è un romanzo rosa ma è un romanzo
storico che si inserisce nell’ambito della fiction
(finzione) e che ci racconta la vita della giovane Elise a Kassel, capitale
dell’ex Regno di Vestfalia, quello che in passato fu uno stato vassallo della
Francia con a capo il fratello di Napoleone, a cui spesso si fa riferimento. La
storia è ambientata nel 1830, in atto ci sono continue rivolte della
popolazione che chiede di essere ascoltata e rappresentata, c’è il racconto della vita della città e
dell’intero paese, in un periodo storico particolarmente delicato. Un romanzo
storico che, mentre ci racconta una storia di finzione, si dedica anche al
racconto di un’epoca, riuscendo ad unire perfettamente i due elementi.
Principalmente la narrazione segue Elise, il suo lavoro di
modista, il suo legame con Sybilla e i suoi sentimenti contrastanti per il
tenente che sembra sempre più interessato a lei, ma ad un certo punto la storia
prende una direzione inaspettata raccontandoci una diversa quotidianità, più
dura, lontana, ma che darà a Elise molte delle risposte che cercava su di sé.
Elise ha l’ingenuità di una giovane del suo tempo ma riesce ad essere anche
sveglia e determinata. Ama leggere (e lo fa anche quando non le viene permesso),
è curiosa e si interessa alla vita della sua città. Attorno a lei ruotano le
storie di tante persone che vivono la città, soprattutto delle donne che sono
con lei. I personaggi vengono attentamente descritti, vissuto ed emozioni
vengono ben raccontati e risultano vividi agli occhi del lettore.
La ragazza dell'atelier Rosen è un libro che procede molto lentamente, raccontando una
quotidianità che è sempre uguale, lenta, costante, fatta di gesti che si
ripetono, di pettegolezzi, preoccupazioni, ricordi passati e speranze future.
In ciò la storia finisce – a mio avviso- per risultare un po’ pesante, la lettura si fa lenta e monotona, quindi non riesce a mantenere viva l’attenzione. Ad
un certo punto la storia prenderà una piega diversa (ma molto tardi) che
renderà la narrazione più interessante ma poi finirà di nuovo per
assestarsi su una sorta di monotonia che ancora una volta appesantisce la
lettura. Una narrazione molto introspettiva, concentrata sul personaggio più
che sulla trama, e che più avanti lascia spazio ad un pizzico di mistero.
L’autrice scrive bene, racconta con attenzione e nei
particolari quest’epoca, riesce a toccare e a raccontare temi come l’amore, l’amicizia
e l’affetto in generale, ama raccontare le persone e le loro esperienze, anche
quando sono semplici. Purtroppo però la trama è quasi statica, non lascia
spazio ad eventi rilevanti, sembra un raccontare fine a se stesso, che non
sembra voler andare da nessuna parte ma semplicemente andare. Ciò rende
difficile inquadrare la storia, capire cosa effettivamente si sta leggendo ed è
impossibile quindi avere delle aspettative. Un libro che ha delle potenzialità
ma che, secondo me, si perde nel momento in cui sviluppa la trama nei modi
descritti.
La ragazza dell’atelier
Rosen è un libro che
mi ha deluso per questa sua monotonia, una lettura che ho portato avanti con
grande lentezza, che è stata piuttosto pesante. Si è rivelata quindi una
lettura molto poco adatta a me, sebbene la trama mi avesse reso fiduciosa.
Viste queste sue caratteristiche La ragazza dell’atelier Rosen finisce per essere un libro non
adatto a tutti, una di quelle letture che potrebbero piacere a quel pubblico che
si dedica a narrazioni lente, dal sapore vintage,
che richiamano il passato e lo fanno rivivere. Viene naturale immaginare questa
lettura in mano ad una signora, magari in età avanzata, che si siede sulla sua
poltrona e con nostalgia si immerge in un tempo antico, che è lento e sempre
uguale, leggendo senza pretese o aspettative, solo per leggere.
Consiglio di leggere un estratto del libro (che potete trovare anche sul sito della casa editrice) per farvi un'idea della storia.
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