Recensione IL REGNO DEI MALVAGI di Kerri Maniscalco

 Buongiorno lettori e lettrici,
oggi vi parlo di Il regno dei malvagi di Kerri Maniscalco, primo libro della trilogia fantasy Kingdom of the Wicked, di cui, in Italia, sono stati finora pubblicati i primi due libri. A seguire la mia opinione.


Titolo: Il regno dei malvagi (Kingdom of the Wicked #1) 
Autrice: Kerri Maniscalco
Data di pubblicazione: 30 novembre 2021
Editore: Mondadori
Pagine: 372
Trama
Emilia e Vittoria sono gemelle; appartengono a una delle tredici famiglie di streghe nascoste a Palermo ma, come tutte, stanno bene attente a celare la loro vera natura. Per questo lavorano da Mare e Vino, il rinomato ristorante di famiglia, come due normalissime ragazze. Una sera, però, Vittoria non si presenta al lavoro. Sarà proprio Emilia a trovare il cadavere profanato della sorella. Distrutta dal dolore, decide che farà di tutto per scoprire chi sia il brutale assassino e vendicarla. Anche a costo di usare la magia nera, da tempo messa al bando. Anche a costo di allearsi con Ira, uno dei sette Principi dell'inferno, i Malvagi. Fin da quando era piccola, le hanno sempre detto di guardarsi da loro, ma Ira giura di essere dalla sua parte, e di aver ricevuto l'incarico di risolvere il mistero degli omicidi che stanno insanguinando la Sicilia. Ciò che Emilia dovrebbe ricordarsi è che, quando si ha a che fare con i Malvagi, niente è come sembra.

Recensione

Emilia e Vittoria Di Carlo sono due gemelle, vivono in Sicilia e sono streghe, appartenenti ad una della tredici famiglie di streghe che si nascondono a Palermo. Le due sanno di non poter rivelare la propria natura e intanto vivono come ragazze normali, dando una mano nel ristorante di famiglia. Hanno sempre vissuto tra incantesimi, racconti e avvertimenti della nonna: mai usare la magia oscura e diffidare dei Principi dell’Inferno, i Malvagi.

A diciotto anni, però, accade qualcosa che sconvolge per sempre la vita di Emilia e della famiglia Di Carlo: Vittoria viene trovata morta, il corpo profanato da qualcuno di cui non si conosce l’identità.

Emilia, distrutta dal dolore e desiderosa di vendetta, deciderà di scoprire chi si cela dietro la morte della sorella e dietro le uccisioni di streghe che stanno sconvolgendo la Sicilia. Per raggiungere la verità, dovrà scoprire i segreti della sorella, facendo uso anche della magia oscura, correndo rischi importanti e alleandosi con Ira, uno dei sette Principi dell’Inferno, da cui la nonna l’ha sempre tenuta in guardia…



Il regno dei malvagi ha un inizio da fiaba oscura ed è ambientato nel passato, anche se non viene precisata la datazione (si parla di Regno d’Italia). L’ambientazione italiana e passata e l’atmosfera cupa e misteriosa di questa storia, riescono a rendere la narrazione suggestiva e accattivante, vagamente somigliante a quella della serie Stalking Jack the ripper della stessa autrice e perfetta per la storia creata.

Le idee alla base della trama risultano da subito molto promettenti e interessanti, si percepisce un alone di mistero che suscita l’interesse del lettore e lo spinge a voler sapere sempre di più.

Una storia che parte lentamente, che prende forma attraverso descrizioni attente e suggestioni varie, così riesce a coinvolgere il lettore e finisce per essere davvero ipnotica.

Emilia è una protagonista che inizialmente non spicca per particolari doti e non sembra condurre una vita granché interessante. Il suo personaggio emerge e cresce a partire dalla morte della sorella: gradualmente vengono fuori lati più rilevanti del suo carattere, emergono le sue potenzialità, anche se spesso risulta troppo avventata e ciò avviene, in molti casi, a scapito del buon senso. Una protagonista che a qualcuno potrebbe non risultare troppo simpatica, ma che a me non è dispiaciuta (anche se ho alzato più volte gli occhi al cielo per alcuni suoi comportamenti).

Ira (Wrath, in inglese) è uno dei Principi dell’Inferno (i Malvagi), da subito poco contento della situazione in cui si trova e quindi non ben disposto nei confronti di Emilia. È affascinante, misterioso, arrogante e talvolta sarcastico: un protagonista maschile molto simile a tanti altri, ma che non dispiace.

Tra lui ed Emilia c’è tensione e c’è qualche scontro e la collaborazione forzata che si troveranno ad instaurare non sarà facile da gestire. Non si può dire che ci sia una parte romantica, ma vengono gettate le basi per un qualcosa che va in questa direzione. Per lo più la storia segue Emilia (è narrata dal suo POV), che agisce spesso da sola, anche durante la collaborazione, e difficilmente si fida di Ira, che mantiene dei segreti.

Ben presto, però, in questa storia emergono anche delle criticità: man mano che la storia scopre le sue carte, emergono passaggi poco chiari, situazioni che si chiudono troppo in fretta e in modo poco comprensibile o che sembrano non chiudersi affatto. Ci sono cliché, c’è qualche situazione no sense e anche un certo “trash”, termine che non amo utilizzare, ma che in questo caso rende abbastanza bene il gusto alla base di alcune scelte e quindi l’effetto finale. 

Tutto ciò non ha coperto il mio entusiasmo e il piacere che ho provato nella lettura, che ho trovato comunque soddisfacente, almeno per una prima parte. Ad un certo punto, infatti, il mio entusiasmo è calato. Kerri Maniscalco sembra voler inserire un po’ troppi elementi e finisce per non riuscire a gestirli, determinando un po’ di caos e poca chiarezza. Le idee alla base della storia hanno grande potenziale, così come alcuni sviluppi, ma per il resto la narrazione non riesce ad essere sviluppata al meglio e il lettore ne risente a livello di comprensibilità. Non risulta mai troppo facile seguire la storia, che richiede una certa attenzione, ma da un certo punto in poi sembra addirittura peggiorare da questo punto di vista. Alla fine della lettura tante cose rimangono poco chiare, compreso il finale.

In linea generale, non mi è dispiaciuta la lettura di questa storia, anzi, per una prima parte sono rimasta soddisfatta, nonostante i problemi. È sicuramente una storia promettente, con elementi interessanti, ma non è stata gestita al meglio e questo l’ha penalizzata. Si tratta comunque del primo libro di una trilogia, perciò c’è margine di miglioramento e c’è spazio- o almeno si spera- per delle spiegazioni e una maggiore chiarezza. Per quanto riguarda lo sviluppo romantico, le basi sono buone, anche se in questo primo libro Ira rimane molto enigmatico e i rapporti tra i due protagonisti sono ancora poco definiti. Se si esclude una scena poco convincente (e dalle basi poco solide), in cui il rapporto ha cercato di andare oltre, si può sperare anche qui in un’evoluzione interessante.

Il regno dei malvagi racconta una storia che ha del potenziale, che riesce ad essere suggestiva e ad intrattenere, nonostante i problemi. Sono curiosa di leggere il secondo.

il mio voto
3,75
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