Buongiorno lettori e
lettrici,
oggi vi parlo di Il regno dei malvagi di Kerri
Maniscalco, primo libro della trilogia fantasy Kingdom of the Wicked, di cui, in Italia, sono
stati finora pubblicati i primi due libri. A seguire la mia opinione.
Editore: Mondadori
Pagine: 372
Trama
Recensione
Emilia e Vittoria Di Carlo sono due gemelle, vivono in
Sicilia e sono streghe, appartenenti ad una della tredici famiglie di streghe
che si nascondono a Palermo. Le due sanno di non poter rivelare la propria
natura e intanto vivono come ragazze normali, dando una mano nel ristorante di
famiglia. Hanno sempre vissuto tra incantesimi, racconti e avvertimenti
della nonna: mai usare la magia oscura e diffidare dei Principi dell’Inferno, i
Malvagi.
A diciotto anni, però, accade qualcosa che sconvolge per
sempre la vita di Emilia e della famiglia Di Carlo: Vittoria viene trovata
morta, il corpo profanato da qualcuno di cui non si conosce l’identità.
Emilia, distrutta dal dolore e desiderosa di vendetta,
deciderà di scoprire chi si cela dietro la morte della sorella e dietro le
uccisioni di streghe che stanno sconvolgendo la Sicilia. Per raggiungere la
verità, dovrà scoprire i segreti della sorella, facendo uso anche della magia
oscura, correndo rischi importanti e alleandosi con Ira, uno dei sette Principi
dell’Inferno, da cui la nonna l’ha sempre tenuta in guardia…
Il regno dei malvagi ha un inizio da fiaba oscura ed è
ambientato nel passato, anche se non viene precisata la datazione (si parla di
Regno d’Italia). L’ambientazione italiana e passata e l’atmosfera cupa e
misteriosa di questa storia, riescono a rendere la narrazione suggestiva e
accattivante, vagamente somigliante a quella della serie Stalking Jack the ripper della stessa autrice e perfetta per la
storia creata.
Le idee alla base della trama risultano da subito molto
promettenti e interessanti, si percepisce un alone di mistero che suscita
l’interesse del lettore e lo spinge a voler sapere sempre di più.
Una storia che parte lentamente, che prende forma attraverso
descrizioni attente e suggestioni varie, così riesce a coinvolgere il lettore e
finisce per essere davvero ipnotica.
Emilia è una protagonista che inizialmente non spicca per
particolari doti e non sembra condurre una vita granché interessante. Il suo
personaggio emerge e cresce a partire dalla morte della sorella: gradualmente
vengono fuori lati più rilevanti del suo carattere, emergono le sue
potenzialità, anche se spesso risulta troppo avventata e ciò avviene, in molti
casi, a scapito del buon senso. Una protagonista che a qualcuno potrebbe non
risultare troppo simpatica, ma che a me non è dispiaciuta (anche se ho alzato più
volte gli occhi al cielo per alcuni suoi comportamenti).
Ira (Wrath, in
inglese) è uno dei Principi dell’Inferno (i Malvagi), da subito poco contento
della situazione in cui si trova e quindi non ben disposto nei confronti di
Emilia. È affascinante, misterioso, arrogante e talvolta sarcastico: un
protagonista maschile molto simile a tanti altri, ma che non dispiace.
Tra lui ed Emilia c’è tensione e c’è qualche scontro e la
collaborazione forzata che si troveranno ad instaurare non sarà facile da
gestire. Non si può dire che ci sia una parte romantica, ma vengono gettate le
basi per un qualcosa che va in questa direzione. Per lo più la storia segue
Emilia (è narrata dal suo POV), che agisce spesso da sola, anche durante la
collaborazione, e difficilmente si fida di Ira, che mantiene dei segreti.
Ben presto, però, in questa storia emergono anche delle
criticità: man mano che la storia scopre le sue carte, emergono passaggi poco
chiari, situazioni che si chiudono troppo in fretta e in modo poco
comprensibile o che sembrano non chiudersi affatto. Ci sono cliché, c’è qualche
situazione no sense e anche un certo
“trash”, termine che non amo utilizzare, ma che in questo caso rende abbastanza
bene il gusto alla base di alcune scelte e quindi l’effetto finale.
Tutto ciò non ha coperto il mio entusiasmo e il piacere che
ho provato nella lettura, che ho trovato comunque soddisfacente, almeno per una
prima parte. Ad un certo punto, infatti, il mio entusiasmo è calato. Kerri
Maniscalco sembra voler inserire un po’ troppi elementi e finisce per non
riuscire a gestirli, determinando un po’ di caos e poca chiarezza. Le idee alla
base della storia hanno grande potenziale, così come alcuni sviluppi, ma per il
resto la narrazione non riesce ad essere sviluppata al meglio e il lettore ne
risente a livello di comprensibilità. Non risulta mai troppo facile seguire la
storia, che richiede una certa attenzione, ma da un certo punto in poi sembra
addirittura peggiorare da questo punto di vista. Alla fine della lettura tante
cose rimangono poco chiare, compreso il finale.
In linea generale, non mi è dispiaciuta la lettura di questa
storia, anzi, per una prima parte sono rimasta soddisfatta, nonostante i
problemi. È sicuramente una storia promettente, con elementi interessanti, ma
non è stata gestita al meglio e questo l’ha penalizzata. Si tratta comunque del
primo libro di una trilogia, perciò c’è margine di miglioramento e c’è spazio-
o almeno si spera- per delle spiegazioni e una maggiore chiarezza. Per quanto
riguarda lo sviluppo romantico, le basi sono buone, anche se in questo primo
libro Ira rimane molto enigmatico e i rapporti tra i due protagonisti sono ancora
poco definiti. Se si esclude una scena poco convincente (e dalle basi poco
solide), in cui il rapporto ha cercato di andare oltre, si può sperare anche
qui in un’evoluzione interessante.
Il regno dei malvagi racconta una storia che ha del
potenziale, che riesce ad essere suggestiva e ad intrattenere, nonostante i
problemi. Sono curiosa di leggere il secondo.
0 Commenti