Recensione VAMPS. SANGUE FRESCO di Nicole Arend

 Buongiorno lettori e lettrici,
oggi vi parlo di
Vamps. Sangue Fresco di Nicole Arend, un fantasy che ci porta all’interno di un’accademia di vampiri d’élite. Vamps dovrebbe essere il primo di una serie, ma non si sa molto dal momento che, anche in lingua originale, è uscito solo questo libro. Purtroppo la mia esperienza con questa lettura non è andata come immaginavo. A seguire vi dico tutto.


Titolo: Vamps. Sangue fresco
Autrice: Nicole Arend
Data di pubblicazione: 28 febbraio 2023
Editore: Baldini Castoldi
Pagine: circa 440
Trama
Solo i migliori arrivano alla VAMPS, la Vampire Academiae ad Meritum, Peritia et Scientia. I più intelligenti, quelli con le famiglie più influenti alle spalle. «Che cosa ci faccio qui?» si chiede Dillon Halloran sulla piazza di Arnes, un villaggio nelle Alpi svizzere, mentre insieme a un gruppo di adolescenti aspetta di essere accompagnato all’accademia nascosta in mezzo ai picchi innevati, in un luogo inaccessibile ai più. Non solo la sua famiglia non possiede ricchezze né prestigio internazionale, non si sposta su auto di lusso o vive in località esclusive, Dillon sa anche di essere diverso da quei suoi coetanei per un motivo fondamentale: non è un vampiro, bensì un dhampir. Suo padre è umano e sua madre, la donna che lo ha reso vampiro per metà, è uscita dalla sua vita che era molto piccolo, nemmeno se la ricorda. Eppure, è per sua volontà che si trova lì. Suo padre glielo ha rivelato da poco, non appena compiuti diciotto anni, dopo una vita trascorsa in Irlanda, circondato dalla natura e dall’amore del suo unico genitore. Però Dillon non sa perché deve frequentare l’accademia.
Il padre non ha voluto o potuto spiegarglielo. «Lo capirai », gli ha detto prima di abbracciarlo e tornare a casa.
Cora, Angelo, Sade, Jeremiah sono solo alcuni dei compagni con cui condividerà tre anni alla VAMPS, il cui motto è In Tenebris Refulgemus – Nell’oscurità brilliamo – è il suo motto. Alcuni di loro sono gentili, curiosi nei suoi confronti, in fondo Dillon è il primo dhampir ammesso in quel prestigioso istituto. Altri lo guardano con disprezzo. Lo stesso Dillon dubita di sé, delle sue capacità di adattarsi: non ha mai bevuto sangue, non ha mai dormito in una bara, non ha mai volato… In lui batte un cuore umano. Eppure, quando assaggia il sangue per la prima volta ne vorrebbe ancora.
Dopo essere diventato Vampiro Eletto, Dillon deve dimostrare di avere le qualità che competono a un leader e difendersi da chi vorrebbe cacciarlo dalla scuola. E ora non può più andarsene. Perché deve scoprire i tanti segreti che lo riguardano.

Recensione

Quando ho letto la trama di Vamps ho subito pensato di metterlo nella lista dei libri che avrei voluto leggere. L’elemento dell’accademia di vampiri mi ha fatto pensare a Vampire Academy di Richelle Mead, serie di tanti anni fa che apprezzai molto. Vamps di Nicole Arend, però, si è rivelato molto diversoda Vampire Academy e dalle aspettative, purtroppo non in positivo.

Il protagonista è Dillon, diciotto anni, giovane dhampir, cioè mezzosangue, nato da padre umano e madre vampiro (che non ha mai conosciuto). La sua vita è trascorsa tra gli umani, in Irlanda, insieme al padre, finché non è stato deciso che fosse inviato alla Vamps, un’accademia frequentata da vampiri, che si trovare tra le montagne svizzere.  Dillon, però, non sa cosa voglia dire essere vampiri e alla Vamps scoprirà molto su questo mondo, dovrà fare i conti con il suo lato di vampiro, che si risveglia, e arrivare a scoprire qualcosa di più su di sé. Dillon non solo è il primo dhampir ammesso nell’Accademia, ma la sua presenza lì sembra non essere casuale, tutta legata al suo particolarissimo sangue, caratteristica che lo porterà a correre rischi più grandi di quelli che immaginava. Oltre a ciò, dovrà imparare a convivere con i compagni d’accademia, giovani vampiri provenienti da famiglie importanti e piuttosto restii a riconoscere la sua presenza in quel luogo.

Vamps racconta una storia piuttosto semplice nel suo sviluppo, tra vita d’accademia, amicizie, inimicizie, sfide e qualche nuova scoperta. Una storia che, però, finisce per essere poco solida e alquanto debole.

Il racconto delle abitudini dei vampiri si riduce ad una serie di luoghi comuni abbastanza banali e di discutibile gusto, all’interno di un contesto accademico che sembra semplicemente alternare lezioni, prove di abilità e interazioni – non troppo approfondite - tra compagni.

Non aiuta il fatto che vengano introdotti tutti i personaggi nelle poche pagine iniziali, il che crea un po’ di confusione e incide per tutta la durata della lettura. La storia è in terza persona e si focalizza su Dillon, un ragazzo che sta conoscendo un nuovo mondo e un nuovo modo di vivere, ma che all’inizio difficilmente si inserisce e accetta la sua nuova vita, così come difficilmente è accettato e accolto dai compagni (e da qualche professore), per via della sua natura. Seguiamo un suo percorso non facile ma di progressiva scoperta, adattamento e maturazione, sebbene ci sia ancora strada da fare.

Intanto conosciamo anche gli altri personaggi, ma il problema è che sono troppi, introdotti velocemente e tutti insieme, perciò non solo essi non riescono ad avere una valorizzazione adeguata, ma impediscono al lettore di arrivare a conoscerli nel modo adeguato, talvolta impedendo una chiara distinzione, rendendo difficile ricordare come erano stati descritti.

Vamps racconta una storia che non poggia su elementi forti, che non segue un obiettivo preciso, anche se poteva puntare almeno su un elemento forte, cioè ciò che rende speciale il protagonista, che è fonte di mistero e che poteva rappresentare il vero cuore della storia e motore delle azioni.

È come se Vamps fosse un raccontare per raccontare, senza direzione, senza scopo, senza sapere perché lo si sta facendo e dove si vuole arrivare. La lettura risulta ripetitiva e monotona e per me è stato necessario sospenderla e riprenderla più volte, nell’arco di quasi due mesi. Non ho trovato la spinta per leggere, ogni pagina sembrava durare quanto dieci pagine, la fine non si avvicinava mai e la noia e la frustrazione si facevano sentire.

Nicole Arend ha una scrittura abbastanza fluida e semplice, quindi la lettura non risulta pesante da questo punto di vista, ma lo diventa per via del contenuto (povero) e delle scelte. Le ultime trenta-quaranta pagine del libro sono quelle più dinamiche e interessanti, anche un po’ misteriose, ma non bastano a riscattare l’intero libro.

Vamps propone una storia che manca di forza, molto poco matura a livello di contenuti e quindi al massimo apprezzabile se non si ha poca esperienza con i fantasy o se si è agli inizi o se si è lettori giovanissimi.

Come lettrice di fantasy sono rimasta delusa da questa storia, che non mi ha dato nulla né a livello di intrattenimento, né a livello di contenuti ed emozione. Purtroppo, per una volta, non mi sento di consigliarla, nonostante riconosca che ognuno ha propri gusti e aspettative e quindi si potrebbe tentare un approccio alla lettura.

il mio voto
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Ringrazio la casa editrice per avermi omaggiato della copia cartacea.


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