Buongiorno lettori e lettrici,
oggi il blog ospita il review party di My killer vacation di Tessa Bailey, una nuova uscita contemporary
romance con un pizzico di mistero. Un libro che mi incuriosiva, dalla copertina accattivante, ma che non si è rivelato quello che pensavo. A seguire la mia recensione.
Data di pubblicazione: 6 giugno 2023
Pagine: 252
Recensione
Taylor è una giovane maestra di scuola elementare e sta
partendo per una vacanza a Cape Cod insieme al fratello. Arrivata al luogo di
villeggiatura scopre però una spiacevole sorpresa: nella villa che ha affittato
è stato compiuto un omicidio.
Il corpo di un uomo ucciso da un proiettile e degli spioncini
in una delle camere finiscono per generare domande, non solo in chi dovrà
indagare ma anche in Taylor, appassionata di podcast true crime.
Il suo proposito di scoprire cosa si cela dietro l’omicidio
finisce per scontrarsi con l’arrivo di un ex detective e ora cacciatore di
taglie con un brutto carattere. Myles è stato assunto dalla sorella della
vittima per indagare sull’accaduto, quindi è lì per fare il suo lavoro e poi
andare via. Non aveva previsto di essere travolto da Taylor, bellissima,
determinata, irresistibile ma anche un tremendo ostacolo per la sua
concentrazione. Stare alla larga sarà molto difficile, soprattutto quando di
mezzo si metteranno desiderio e sentimenti.
My killer vacation è un romance che promette anche del
mistero, una storia che fin dall’inizio si caratterizza per l’effetto comico
delle situazioni raccontate e dei dialoghi costruiti.
Accattivante l’inizio, l’idillio rotto da una scoperta
bizzarra (gli spioncini) e poi da quella scioccante di un cadavere. Un inizio
che gioca sulle aspettative, sulla tensione, che gradualmente costruisce le
premesse per una narrazione in cui la parte misteriosa è l’avvio di una storia
dai risvolti inaspettati. Peccato, però, che la parte misteriosa, accattivante
e molto simpatica (ho riso davvero) duri solo per poco (un 20%), per lasciare
posto ad una storia che rimane sempre uguale, diventa monotona e ruota quasi del tutto attorno al
desiderio dei due protagonisti.
Due protagonisti che si desiderano al primo sguardo, in parte
già minando la credibilità del rapporto. Un rapporto che vive di contrasti,
della durezza di lui, della positività di lei, in una dinamica grumpy e sunshine che ben si presta a
raccontare il legame tra un cacciatore di taglie dal passato tormentato e una
maestra gentile con la passione per le storie di crimini. Però, quello che
doveva essere un rapporto difficile e graduale, di desiderio che porta alla
scoperta di sentimenti più profondi e difficili da ammettere, finisce per
essere sempre e solo una ricerca costante di contatto carnale, sprecando così
le potenzialità della storia tra i due e di quella generale.
Taylor è solare, gentile, disponibile, la ragazza da
matrimonio, marito e figli, da casa perfetta e futuro stabile. Lei che, però, vuole smettere di avere paura, vuole trovare il coraggio per fare ciò che non
ha mai fatto, per uscire dalla comfort
zone, lei che vuole dimostrare di sapersi divertire, anche nei modi più
forti. Myles sembra proprio l’uomo perfetto con cui fare qualche pazzia, con cui
lasciarsi andare e sperimentare qualcosa di mai provato.
Myles è rozzo, schietto, burbero, tutto preso dal suo lavoro,
deciso a non farsi distrarre, ma che proprio non riesce a togliere gli occhi di
dosso alla ragazza appena arrivata in vacanza, che lo provoca con il suo
caratterino, con la sua determinazione, con lo stare sempre tra i piedi e con i
suoi costumi pieni di laccetti. La desidera ma vuole allontanarla; lui non è
per le relazioni serie, lui è per i rapporti veloci, irruenti, senza impegno.
Taylor e Myles battibeccano, si provocano, ma alla fine,
anzi, subito, cedono. Cedono al desiderio nascente, cedono alla passione
selvaggia, cedono e non fanno altro. Questo è il loro problema. Il problema del
rapporto raccontato in My killer
vacation è che non è fatto d’altro; è fatto solo di desiderio e passione
violenta, di voglia di trasgressione di
lei e di voglia di soddisfazione di lui. Così per tutto il libro.
Che Myles non riesca a fare altro che ripetere continuamente
la stessa cosa – deve rimanere concentrato, chiudere il caso senza distrazioni,
non cedere a Taylor (proposito che puntualmente promette e disattende)- e Taylor non faccia altro che convincersi di
farlo per essere finalmente la persona trasgressiva e sessualmente disinibita
che non è, finisce solo per rendere più irritante e sciocca la narrazione. Non
solo questa storia finisce per essere un susseguirsi di scene spinte con brevi
intervalli tra una e l’altra, ma queste scene spinte risultano anche di cattivo
gusto, per quanto riguarda i miei gusti davvero brutte e, a lungo andare,
insopportabili.
Una storia che si dipana in cinque giorni, dove al minuto uno
i due già si desiderano e nel giorno due cedono al loro desiderio. I tempi
ridotti e la velocità delle azioni non aiutano a rendere più credibile la
storia, né permettono di sviluppare un rapporto che abbia basi e sviluppi
sufficienti, almeno non per come è stato posto in questo libro. Un
rapporto che non ha alcuno sviluppo, che procede dall’inizio alla fine seguendo
gli stessi pensieri e le stesse azioni, in un susseguirsi di scene estremamente
spinte che non lasciano mai spazio all’evoluzione del rapporto in senso
romantico e differente da quello carnale.
Peccato anche per la parte mystery, che poteva dare quel tocco in più alla storia, in grado di
distinguerla e renderla accattivante, ma che invece è passata in secondo piano,
a volte dimenticata, con una risoluzione piuttosto semplice.
C’erano elementi più interessanti: oltre la parte mystery
(però non sviluppata come poteva), è interessante la vena comica che si scorge
durante la storia, in particolare in alcuni punti. Interessante anche la
dolcezza che si nota dietro azioni e pensieri dei due protagonisti, man mano
che si va avanti e che i due scoprono di provare anche altro oltre al
desiderio. C’è dolcezza e c’è senso di protezione, peccato che questi finiscano
per essere travolti e cancellati dall’aspetto carnale e prevalente del
rapporto. Apprezzabili anche la scrittura e l’epilogo, dove finalmente la coppia mostra quello
sviluppo che si avrebbe in un normale romance (oltre il rapporto fisico, oltre
la relazione senza impegno), che fin qui non c’era stato.
My killer vacation è un romance che partiva da premesse
interessanti, ma che poi le ha bruciate tutte non sviluppandole e concentrandosi
sugli elementi sbagliati. Purtroppo, per me, questo libro è stato un flop (e non
vedevo l’ora che finisse), quindi non lo consiglierei.
il mio voto
Ringrazio Graziella per avermi incluso nel review party e la casa editrice per la copia digitale in anteprima.
1 Commenti
Penso sia il primo romance in assoluto che ho abbandonato… non so se più in là magari mi ritornerà la curiosità di scoprirne la fine ma attualmente no. Noioso, lento, molto ripetitivo, concordo con tutto ciò che hai detto
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