Recensione VIOLET MADE OF THORNS di Gina Chen

 Buongiorno lettori e lettrici,
oggi vi parlo di Violet Made of Thorns di Gina Chen, un fantasy young adult recentemente uscito anche in Italia. È probabile che farà parte di una dilogia, ma ancora non si hanno notizie sul secondo libro. La trama, con l’accenno ad una strega, ad un principe e ad una maledizione, mi aveva davvero incuriosito e entusiasmato, anche se la lettura si è rivelata diversa da quello che immaginavo. Ve ne parlo a seguire.


Titolo: Violet Made of Thorns 
Autrice: Gina Chen
Data di pubblicazione: 2 maggio 2023
Editore: De Agostini
Pagine: circa 400
Trama:
Lui dovrà scegliere tra l'amore e il regno. Lei tra la vita e il potere. I destini maledetti del principe e della sua strega stanno per intrecciarsi in una danza che li porterà alla passione, oppure alla rovina eterna.

Violet è la Veggente della Capitale del Sole ma è anche la più grande bugiarda del regno. Vive presso la corte, e pur godendo di privilegi e ricchezza, non è altro che una serva di re Emilius. Per non perdere la sua posizione, lei che viene dai bassifondi, non esita a sussurrare menzogne e mezze verità alle orecchie di coloro che si presentano alla sua Torre in cerca del suo consiglio profetico. L'onestà, del resto, è solo per gli sprovveduti, come l'affascinante principe Cyrus, che crede all'amore e non capisce il potere di un inganno ben orchestrato. Nonostante le sue bugie, Violet ode realmente i sussurri profetici degli dèi. A pochi giorni dal Serraglio Mascherato, infatti, il gran ballo in cui il principe dovrà scegliere la propria sposa, Violet viene funestata da un sogno premonitore. Le voci nella sua testa parlano chiaro: una maledizione incombe sul regno. Il principe Cyrus dovrà morire entro la fine dell'estate, o Violet stessa brucerà in un rogo di spine. Per la Veggente non dovrebbe esserci dubbio, per tutta la vita ha sempre scelto se stessa. Eppure la decisione non è facile. Cogliere l'opportunità di tornare padrona del proprio destino, o cedere a quel suo lato più debole, quello che da anni le sussurra quanto sia maledettamente affascinante il principe Cyrus?

Recensione

Violet ha diciotto anni ed è una Veggente che lavora nella Capitale del Sole per il sovrano del regno di Auveny. Leggere il futuro, però, non è così semplice e scontato come verrebbe da pensare: per vivere alla corte del re è costretta a seguire i suoi piani e anche a mentire, quando necessario. Poi c’è Cyrus, il principe, che crede nell’amore, che potrebbe benissimo farsi ingannare, ma sicuramente non da una bugiarda come Violet, di cui proprio non si fida. Nel periodo in cui viene organizzato un ballo per scegliere la sposa del principe, Violet finisce per avere continui e oscuri presagi. Lei ha davvero sogni profetici e sa, come tutti, che una maledizione incombe sul regno e sul suo principe. Morirà il principe o brucerà Violet, intanto, però, nel regno si verificano attacchi di strane bestie e anche la natura sembra ribellarsi a forze oscure e incomprensibili. Violet dovrà scegliere come agire, preservare il suo posto a corte- messo a rischio della futura incoronazione di Cyrus- e capire cosa sta davvero accadendo.



Viole made of thorns è un fantasy dalla trama apparentemente semplice, che cerca però di unire e incastrare diversi avvenimenti e creare qualcosa di leggermente più complesso. In verità, il risultato non è eccellente: per lo più questa storia sembra mettere in gioco vari elementi, uno dopo l’altro ma anche nello stesso momento, finendo per perdere una direzione precisa, risultando quindi un po’ confusionaria. Ci sono elementi che ricordano alcune fiabe e la trama si sviluppa in modo abbastanza lineare, con momenti più interessanti ma altri sottotono, senza particolari colpi di scena. La lettura scorre, ma la storia manca di quella spinta in più che la renderebbe non solo più accattivante, ma anche più avvincente e veloce. C’è poca azione (principalmente verso la fine) e ci si concentra più sull’indagine di ciò che sta accadendo e sulle strategie da mettere in atto o che sono in atto che su altro, il tutto ad un livello abbastanza basico. Speravo che, andando avanti, gli avvenimenti si facessero più incalzanti e lasciassero il posto a qualcosa di nuovo e inaspettato, invece ciò non è accaduto e quindi il mio interesse non è mai riuscito ad alzarsi, mantenendosi sempre sullo stesso livello.

La vera protagonista della storia è Violet, una ragazza proveniente dai bassifondi, che è riuscita ad avere una vita migliore a corte grazie al suo potere, ma che sa di avere una posizione sempre precaria, che ogni passo falso potrebbe costarle tutto e lei, senza quel posto, non ha nulla. È bugiarda, cinica, disillusa, sfacciata, consapevole di com’è realmente il mondo che la circonda e di cosa nasconde anche il gesto apparentemente più nobile. È testarda, realista, pragmatica, ragiona sempre prima di agire e, quando agisce, lo fa guardando al proprio bene e senza voler rischiare troppo. Un personaggio che si mantiene su un confine indefinito tra bene e male, disposto anche ad agire in modo discutibile se necessario.

La sua piccola debolezza è costituita dall’attrazione che prova per Cyrus, anche se è un aspetto su cui non ci si concentra molto. La storia si concentra molto sulla protagonista, mentre il suo sentimento e gli altri personaggi passano in secondo piano.

Cyrus è un principe impeccabile, che sa di piacere e gioca su questo, che tiene al proprio regno e che, soprattutto, vuole sbarazzarsi di Violet. La ragazza che un tempo l’ha salvato è quella che, con le sue bugie, costituisce un pericolo per il regno. Costituisce un pericolo anche per il suo cuore che, in fondo, è attratto da lei.

Il personaggio di Cyrus è interessante e abbastanza intrigante, peccato che finisca per perdere di potenza di fronte ad una protagonista che prende tutto lo spazio, perciò ne esce depotenziato e, non riuscendo a mostrarsi del tutto, fa meno effetto di quello che potrebbe. Sarebbe stato opportuno introdurre anche il suo POV e così approfondire meglio le sue emozioni, le sue intenzioni e le sue azioni.

Tra Cyrus e Violet vige un forte odio, così i due non possono far altro che andare in contrasto, continuamente, senza mai trovare un punto di accordo. In realtà l’odio nasconde una certa attrazione, che si esplica in scene parecchio intriganti, ma che, nel complesso, finiscono per sfumare di fronte ad una storia che lascia a loro e alla parte “romantica” solo lo spazio di qualche scena qua e là. In questo modo, anche capire davvero il loro legame diventa difficile, perché è come se ciò che li unisse- il sentimento e l’attrazione-  si vedesse solo in quei momenti, per il resto del tempo si parla d’altro, e anche le scene in cui si esterna il proprio sentimento finiscono, quindi, per non essere troppo credibili.

A volte vorrei baciarlo e a volte distruggerlo, ma la maggior parte del tempo vorrei poter fare entrambe le cose con un’unica azione.

In realtà non si può dire che ci sia del vero romanticismo in questa storia, perché il legame tra i due è sempre teso e i due rimangono diffidenti dall’inizio alla fine. È stato un racconto d’amore piuttosto anomalo! Cyrus e Violet sono due personaggi che si odiano dall’inizio alla fine, che alternano quindi per tutto il tempo l’odio, le frecciatine, le provocazioni (piuttosto forti) a momenti di cedimento sul piano dell’attrazione, ma è come se il loro legame, in generale, rimanesse freddo e distaccato. Non mi si fraintenda, mi è piaciuto che la storia si concentrasse più su altro che su questo rapporto, ma nei momenti in cui c’è stato mi è sembrato troppo costruito e distaccato dal resto, c’era quindi bisogno che si sentisse in maniera sottile questo sentimento anche in altri momenti, almeno per porne delle basi più solide e credibili.

La nostra attrazione è semplice: entrambi pensiamo di essere un passo avanti e  dobbiamo dimostrare all’altro che si sbaglia. Lo voglio proprio perché non mi fido di lui.

Il worldbuilding non è molto preciso, pur lasciandoci un bel po’ di dettagli, e questo finisce per rendere poco chiaro il contesto e alcune dinamiche della storia. Una mappa avrebbe aiutato molto.

La scrittura dell’autrice è semplice e si nota, a volte, l’intenzione di comunicare qualcosa di più profondo attraverso il proprio racconto. Non mi è dispiaciuta. La parte finale, invece, mi è sembrata un po’ raffazzonata e mi ha lasciato perplessa. Non sono sicura di aver capito molto la storia e la sua conclusione, oltre al fatto che non ho gradito molto le scelte fatte. Sono ancora confusa sul finale, che da una parte può essere considerato un finale chiuso, dall’altro potrebbe anche lasciare spazio ad un continuo.  

Ho apprezzato alcuni elementi qua e là della storia, ci ho visto del potenziale e a volte è stato anche sviluppato, ma nel complesso mi è risultata un po’ “insipida” e mi ha lasciato piuttosto indifferente. Probabilmente la dimenticherò a breve ma una sufficienza la darei.

Violet made of thorns racconta una storia leggera, senza troppe pretese, che unisce elementi magici a personaggi dai tratti grigi, che gioca sull’odio-amore tra i due protagonisti e crea un racconto che potrebbe essere scelto da lettori giovani e che apprezzano i fantasy semplici. 


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Ringrazio la casa editrice per avermi omaggiato della copia cartacea del romanzo

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