Buongiorno lettori e lettrici,
oggi vi parlo di Violet Made of Thorns di Gina Chen, un
fantasy young adult recentemente uscito anche in Italia. È probabile che farà
parte di una dilogia, ma ancora non si hanno notizie sul secondo
libro. La trama, con l’accenno ad una strega, ad un principe e ad una
maledizione, mi aveva davvero incuriosito e entusiasmato, anche se la lettura
si è rivelata diversa da quello che immaginavo. Ve ne parlo a seguire.
Violet è la Veggente della Capitale del Sole ma è anche la più grande bugiarda del regno. Vive presso la corte, e pur godendo di privilegi e ricchezza, non è altro che una serva di re Emilius. Per non perdere la sua posizione, lei che viene dai bassifondi, non esita a sussurrare menzogne e mezze verità alle orecchie di coloro che si presentano alla sua Torre in cerca del suo consiglio profetico. L'onestà, del resto, è solo per gli sprovveduti, come l'affascinante principe Cyrus, che crede all'amore e non capisce il potere di un inganno ben orchestrato. Nonostante le sue bugie, Violet ode realmente i sussurri profetici degli dèi. A pochi giorni dal Serraglio Mascherato, infatti, il gran ballo in cui il principe dovrà scegliere la propria sposa, Violet viene funestata da un sogno premonitore. Le voci nella sua testa parlano chiaro: una maledizione incombe sul regno. Il principe Cyrus dovrà morire entro la fine dell'estate, o Violet stessa brucerà in un rogo di spine. Per la Veggente non dovrebbe esserci dubbio, per tutta la vita ha sempre scelto se stessa. Eppure la decisione non è facile. Cogliere l'opportunità di tornare padrona del proprio destino, o cedere a quel suo lato più debole, quello che da anni le sussurra quanto sia maledettamente affascinante il principe Cyrus?
Recensione
Violet ha diciotto anni ed è una Veggente che lavora nella
Capitale del Sole per il sovrano del regno di Auveny. Leggere il futuro, però,
non è così semplice e scontato come verrebbe da pensare: per vivere alla corte
del re è costretta a seguire i suoi piani e anche a mentire, quando necessario.
Poi c’è Cyrus, il principe, che crede nell’amore, che potrebbe benissimo farsi
ingannare, ma sicuramente non da una bugiarda come Violet, di cui proprio non
si fida. Nel periodo in cui viene organizzato un ballo per scegliere la sposa
del principe, Violet finisce per avere continui e oscuri presagi. Lei ha
davvero sogni profetici e sa, come tutti, che una maledizione incombe sul regno
e sul suo principe. Morirà il principe o brucerà Violet, intanto, però, nel
regno si verificano attacchi di strane bestie e anche la natura sembra
ribellarsi a forze oscure e incomprensibili. Violet dovrà scegliere come agire,
preservare il suo posto a corte- messo a rischio della futura incoronazione di
Cyrus- e capire cosa sta davvero accadendo.
Viole made of thorns è un fantasy dalla trama
apparentemente semplice, che cerca però di unire e incastrare diversi
avvenimenti e creare qualcosa di leggermente più complesso. In verità, il
risultato non è eccellente: per lo più questa storia sembra mettere in gioco
vari elementi, uno dopo l’altro ma anche nello stesso momento, finendo per
perdere una direzione precisa, risultando quindi un po’ confusionaria. Ci sono
elementi che ricordano alcune fiabe e la trama si sviluppa in modo abbastanza
lineare, con momenti più interessanti ma altri sottotono, senza particolari
colpi di scena. La lettura scorre, ma la storia manca di quella spinta in più
che la renderebbe non solo più accattivante, ma anche più avvincente e veloce.
C’è poca azione (principalmente verso la fine) e ci si concentra più sull’indagine
di ciò che sta accadendo e sulle strategie da mettere in atto o che sono in
atto che su altro, il tutto ad un livello abbastanza basico. Speravo che,
andando avanti, gli avvenimenti si facessero più incalzanti e lasciassero il
posto a qualcosa di nuovo e inaspettato, invece ciò non è accaduto e quindi il
mio interesse non è mai riuscito ad alzarsi, mantenendosi sempre sullo stesso
livello.
La vera protagonista della storia è Violet, una ragazza
proveniente dai bassifondi, che è riuscita ad avere una vita migliore a corte
grazie al suo potere, ma che sa di avere una posizione sempre precaria, che
ogni passo falso potrebbe costarle tutto e lei, senza quel posto, non ha nulla.
È bugiarda, cinica, disillusa, sfacciata, consapevole di com’è realmente il
mondo che la circonda e di cosa nasconde anche il gesto apparentemente più
nobile. È testarda, realista, pragmatica, ragiona sempre prima di agire e,
quando agisce, lo fa guardando al proprio bene e senza voler rischiare troppo.
Un personaggio che si mantiene su un confine indefinito tra bene e male,
disposto anche ad agire in modo discutibile se necessario.
La sua piccola debolezza è costituita dall’attrazione che
prova per Cyrus, anche se è un aspetto su cui non ci si concentra molto. La
storia si concentra molto sulla protagonista, mentre il suo sentimento e gli
altri personaggi passano in secondo piano.
Cyrus è un principe impeccabile, che sa di piacere e gioca su
questo, che tiene al proprio regno e che, soprattutto, vuole sbarazzarsi di
Violet. La ragazza che un tempo l’ha salvato è quella che, con le sue bugie,
costituisce un pericolo per il regno. Costituisce un pericolo anche per il suo
cuore che, in fondo, è attratto da lei.
Il personaggio di Cyrus è interessante e abbastanza
intrigante, peccato che finisca per perdere di potenza di fronte ad una
protagonista che prende tutto lo spazio, perciò ne esce depotenziato e, non
riuscendo a mostrarsi del tutto, fa meno effetto di quello che potrebbe.
Sarebbe stato opportuno introdurre anche il suo POV e così approfondire meglio
le sue emozioni, le sue intenzioni e le sue azioni.
Tra Cyrus e Violet vige un forte odio, così i due non possono
far altro che andare in contrasto, continuamente, senza mai trovare un punto di
accordo. In realtà l’odio nasconde una certa attrazione, che si esplica in
scene parecchio intriganti, ma che, nel complesso, finiscono per sfumare di
fronte ad una storia che lascia a loro e alla parte “romantica” solo lo spazio
di qualche scena qua e là. In questo modo, anche capire davvero il loro legame
diventa difficile, perché è come se ciò che li unisse- il sentimento e
l’attrazione- si vedesse solo in quei
momenti, per il resto del tempo si parla d’altro, e anche le scene in cui si
esterna il proprio sentimento finiscono, quindi, per non essere troppo
credibili.
A volte vorrei baciarlo e a
volte distruggerlo, ma la maggior parte del tempo vorrei poter fare entrambe le
cose con un’unica azione.
In realtà non si può dire che ci sia del vero romanticismo in
questa storia, perché il legame tra i due è sempre teso e i due rimangono
diffidenti dall’inizio alla fine. È stato un racconto d’amore piuttosto
anomalo! Cyrus e Violet sono due personaggi che si odiano dall’inizio alla
fine, che alternano quindi per tutto il tempo l’odio, le frecciatine, le
provocazioni (piuttosto forti) a momenti di cedimento sul piano dell’attrazione,
ma è come se il loro legame, in generale, rimanesse freddo e distaccato. Non mi
si fraintenda, mi è piaciuto che la storia si concentrasse più su altro che su
questo rapporto, ma nei momenti in cui c’è stato mi è sembrato troppo costruito
e distaccato dal resto, c’era quindi bisogno che si sentisse in maniera sottile
questo sentimento anche in altri momenti, almeno per porne delle basi più solide
e credibili.
La nostra attrazione è
semplice: entrambi pensiamo di essere un passo avanti e dobbiamo dimostrare all’altro che si sbaglia.
Lo voglio proprio perché non mi fido di lui.
Il worldbuilding non è molto preciso, pur lasciandoci un bel
po’ di dettagli, e questo finisce per rendere poco chiaro il contesto e alcune
dinamiche della storia. Una mappa avrebbe aiutato molto.
La scrittura dell’autrice è semplice e si nota, a volte,
l’intenzione di comunicare qualcosa di più profondo attraverso il proprio
racconto. Non mi è dispiaciuta. La parte finale, invece, mi è sembrata un po’
raffazzonata e mi ha lasciato perplessa. Non sono sicura di aver capito molto
la storia e la sua conclusione, oltre al fatto che non ho gradito molto le
scelte fatte. Sono ancora confusa sul finale, che da una parte può essere
considerato un finale chiuso, dall’altro potrebbe anche lasciare spazio ad un
continuo.
Ho apprezzato alcuni elementi qua e là della storia, ci ho
visto del potenziale e a volte è stato anche sviluppato, ma nel complesso mi è
risultata un po’ “insipida” e mi ha lasciato piuttosto indifferente.
Probabilmente la dimenticherò a breve ma una sufficienza la darei.
Violet made of thorns racconta una storia leggera, senza
troppe pretese, che unisce elementi magici a personaggi dai tratti grigi, che gioca
sull’odio-amore tra i due protagonisti e crea un racconto che potrebbe essere
scelto da lettori giovani e che apprezzano i fantasy semplici.
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