Buongiorno lettori e lettrici,
oggi vi parlo di The bridge kingdom di Danielle L.
Jensen, primo libro dell’omonima serie fantasy, uscito di recente in italiano. Ve ne parlo a seguire.
Unica via d’accesso e di commercio in un mondo devastato dalle tempeste, il regno del ponte arricchisce sé stesso e impoverisce i suoi rivali, compresa la patria di Lara. Così, quando viene mandata in sposa con il pretesto di portare la pace, Lara è pronta a fare qualsiasi cosa per rompere le sue impenetrabili difese. E le difese del suo re.
Tuttavia, mentre si infiltra nella sua nuova casa e acquisisce una comprensione sempre più profonda della guerra per il possesso del ponte, Lara inizia a chiedersi se lei sia l’eroina o la nemica. E quando i suoi sentimenti per Aren si trasformano da gelida ostilità a feroce passione, deve scegliere quale regno salvare... e quale distruggere.
The Bridge Kingdom:
Recensione
Lara è una principessa e, per volere del padre, il re di
Maridina, è cresciuta in un luogo isolato e addestrata per diventare una
guerriera e una spia. Un addestramento in cui sono state coinvolte anche le sue
sorelle, ma che ha da sempre previsto un unico obiettivo, per una sola di loro:
sposare il re del regno di Ithicana con il pretesto di portare la pace ma con
la vera intenzione di rovesciare quel regno. Quel regno, infatti, ha sotto di
sé il controllo di un ponte che permette il passaggio e il commercio tra i vari
regni. Un territorio che, sfruttando il controllo sul ponte, impoverisce i
rivali, compreso il regno di Maridrina.
Lara si trova così a sposare re Aren e a portare avanti il
suo piano di spia per arrivare alla distruzione dei nemici. Scoprirà , però, che
Aren e i suoi non sono i nemici che le hanno descritto, che agiscono in modo
diverso da come ha sempre saputo, che lottano ogni giorno per sopravvivere, ma
anche per arrivare ad un cambiamento più importante. Così si ritrova ad essere
combattuta tra ciò che le è stato insegnato e ciò che sta apprendendo, tra ciò
che le è richiesto e ciò che vorrebbe fare. Non aiutano i suoi sentimenti
crescenti per l’uomo che ha sposato, il re che dovrebbe odiare ma che, invece,
sta cambiando tutto, anche ciò che prova.
The Bridge Kingdom è il primo libro dell’omonima serie fantasy,
che racconta di una storia e di un mondo immaginario, ma senza contemplare
fenomeni magici o soprannaturali. Potrebbe essere considerato affine agli epic fantasy e sicuramente sarà da
scegliere se si è lettori di questa tipologia di storia.
Una storia che, fin da subito, ci porta all’interno del mondo
raccontato e delle sue dinamiche, sempre più nel profondo, permettendoci di
capirlo, di viverlo nel dettaglio, di cogliere tutta l’essenza e tutti i
risvolti delle dinamiche che vi si svolgono. La storia punta molto sul
mostrarci il modo di vivere di questi regni, in particolare quello di Ithicana,
portandoci a scoprire una quotidianità di sopravvivenza, allerta costante e di
segretezza. Oltre a questo, si tratta di una storia di politica, piani e
strategie, di azioni difensive e lotta per la sopravvivenza, in cui lo spirito
guerriero di un popolo viene raccontato come estrema necessità , ma anche forma
di condanna. Al centro di tutto c’è il ponte che passa attraverso un mare quasi
sempre tempestoso, un ponte che viene gestito nella segretezza più totale da
parte degli Ithicani che ne hanno il controllo. Così The Bridge Kingdom appare un titolo perfetto per una storia in cui
il ponte fa da risorsa e condanna, premia e punisce, muove eserciti e
commercianti, muove trattative e guerre.
Alla fine, in questo quadro, trova spazio anche l’amore, un
sentimento non previsto, non ricercato, ma che arriva a cambiare tutte le carte
in tavola. La parte romantica non prevale, non copre il resto, diventa solo una
parte di una storia più grande, riuscendo a farsi sentire in modo sottile, poi
emergendo nel concreto solo più avanti, senza mai far perdere di vista il
fulcro della trama.
Lara è una protagonista determinata, addestrata a sopportare
il dolore, a combattere, disposta a sacrificarsi per un bene più grande. È
stata addestrata per essere una pedina nelle mani del padre, le è stato
insegnato ad agire per un bene superiore, le hanno detto chi e come sono i
nemici e perché è importante combatterli. Eppure Lara, che sa mostrarsi fredda
e spietata, ma che talvolta rischia di farsi prendere dall’emotività , arriva a
conoscere i suoi nemici e a vedere qualcosa di diverso, a chiedersi per cosa
sta combattendo, se davvero la verità è quella che le hanno raccontato. Ci
vorrà tempo per cambiare ma lei lo farà . Lara è una protagonista forte,
perfetta per questa storia, che arriva a fare un percorso di crescita e
cambiamento, che trova il coraggio di non permettere che le decisioni altrui
arrivino a determinare chi è e le proprie scelte.
Aren è un re guerriero, più incline a combattere che a
comandare. Farebbe di tutto per il suo popolo, che difende e protegge, a costo
della sua stessa vita. Forte, deciso, affascinante, nobile, Aren è un
personaggio maschile capace di fare centro nel cuore del lettore. Cerca fin da
subito di non far sentire Lara come una prigioniera, di lasciarla libera, anche
se è rischioso. Così dimostra fin da subito la sua attenzione, i suoi valori,
dimostra fin da subito al lettore – e a Lara- di non essere il re crudele che
altri hanno dipinto.
Tra Lara e Aren c’è diffidenza, nessuno si fida dell’altro,
entrambi hanno segreti, entrambi sanno che ci sono cose che l’altro non dice e
che qualcuno potrebbe cospirare per far cadere l’altro. C’è però anche un
interesse crescente, una convivenza che porterà a far conoscere alcuni lati reciproci
e a far cadere, ma solo in parte, alcuni timori, finché non esploderanno amore
e passione. La realtà , però, presenta il conto e alla fine segreti, bugie e
omissioni verranno fuori e metteranno a rischio ciò che si è costruito.
L’autrice ci racconta questa storia prendendosi tutto il
tempo per esplorare nel dettaglio personaggi, ambientazioni e dinamiche, tra
luci e ombre, con una narrazione in terza persona, ma che alterna capitoli dal
POV di Lara ad altri dal POV di Aren, in modo da farci entrare nel vivo delle
loro azioni e renderci partecipi dei loro pensieri. La storia non è veloce, ma
la sua lentezza è quello che ci serve per estrare pian piano nella storia,
conoscendola gradualmente, senza sentirci sovraccarichi di informazioni o
confusi. C’è l’azione, ma ci sono anche e soprattutto momenti più lenti che ci
servono a capire la quotidianità e l’atmosfera che si respira, tra difficoltà ,
strategie e collaborazione.
The bridge kingdom è una storia di segreti e bugie, inganni
e cospirazioni, lotte e strategie, false certezze e verità nascoste. Una storia
che ci porta tra regni, isole, mari tempestosi, giungle pericolose, insidie e
sotterfugi, in cui la lotta per un cambiamento più grande è nobile ma dolorosa,
fatta di rinunce, sacrifici, scelte e coraggio e in cui il confine tra bene e
male non è sempre così netto. Il finale è in parte prevedibile ma riesce
comunque a lasciare il segno e a far desiderare il seguito. Non vedo l’ora che
arrivi in Italia il secondo libro. Una storia consigliatissima!
il mio voto
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