Buon pomeriggio lettori e lettrici,
oggi vi parlo di Cose che non abbiamo mai superato di
Lucy Score, primo libro autoconclusivo della serie Knockemout. Venite a scoprire la mia opinione.
Il problema è che Tina è sempre stata una ragazza particolare... e negli anni non è cambiata di una virgola. Infatti, non solo lascia Naomi al verde, ma le soffia anche la macchina, incastrandola in compagnia di un'adorabile... undicenne: la nipote che Naomi non sospettava di avere! Ben presto Naomi si rende conto di essere precipitata in un incubo: è bloccata senza possibilità di fuga in una cittadina sperduta di un non ben precisato angolo della Virginia, dove le questioni vengono risolte a suon di pugni. In una parola: l'inferno in terra. Ma c'è invece chi, contrariamente a lei, considera quel luogo un vero e proprio paradiso. Knox ama trascorrere le giornate allo stesso modo in cui gusta ogni mattina il caffè: in completa solitudine.
Grazie a un look da cattivo ragazzo, il fisico scolpito e un'impressionante collezione di forbici e rasoi - strumenti, in verità, necessari alla sua professione di barbiere - l'impresa di tenere le persone a distanza non è mai stata troppo ardua... almeno fino all'arrivo in città di un terremoto chiamato Naomi.
Serie KNOCKEMOUT:
1.Cose che non abbiamo mai superato
2.Cose che teniamo solo per noi
3.Things we left behind (a settembre 2023 in USA, ancora
inedito in ITA)
Recensione
Ho letto Cose che non
abbiamo mai superato di Lucy Score, libro che lo scorso anno era diventato
virale nella community dei lettori, e mi ha dato sensazioni sia positive che
negative.
Dopo essere fuggita dal suo matrimonio, Naomi è giunta a
Knockemout per aiutare la gemella, Tina, che ha chiesto il suo aiuto. Qui,
però, si è vista derubata dalla sorella, che è fuggita e ha lasciato dietro di
sé una figlia di undici anni, la nipote che Naomi non sapeva di avere. Inizialmente
Naomi non riceve una buon accoglienza nella nuova cittadina, perché viene scambiata
per sua sorella, che è una ragazza inaffidabile, una truffatrice, una che si
mette sempre nei guai. Qui si ritroverà a dover ricostruire la sua vita,
cercando di capire cosa vuole e come può andare avanti mantenendo lei e sua
nipote.
Ad aiutarla ci sarà anche Knox, un uomo burbero, affascinante
e solitario, con il quale si stabilirà un rapporto di alti e bassi. Tra i due,
infatti, non scorre buon sangue, eppure la passione scoppierà forte. Ci sarà quindi
da capire come gestire il rapporto che si sta costruendo e i nuovi sentimenti
che stanno nascendo. Intanto qualcuno minaccia l’incolumità di Naomi. Tina
potrebbe ritornare e con lei anche i problemi…
Cose che non abbiamo
mai superato è uno small town romance che sembra poter
assecondare i gusti di chi ama questa tipologia di storie. C’è una dinamica grumpy vs. sunshine, c’è l’hate to love e c’è il racconto della
vita cittadina che si unisce a quello dell’amore tra i due protagonisti.
Particolare la cittadina di Knockemout, per com’è ma anche
per come l’autrice l’ha descritta, tra luci e ombre, con serietà ma anche in
modo simpatico, facendo emergere il lato duro ma anche quello tenero e talvolta
divertente. Il primo aggettivo che mi è venuto in mente per descriverla è stato “particolare”, perché mi aspettavo il
racconto di una cittadina idilliaca, tranquilla, serena, in cui tutto è bello e
pronto per una nuova vita. Knockemout, invece, si è dimostrata in tutti i suoi
lati, più e meno belli, fatta di persone solari e altre burbere, di persone
affidabili e altre losche, di abitanti che si sostengono ma che possono essere
diffidenti nei confronti di chi è nuovo.
Naomi riceve una brutta accoglienza, ma solo perché scambiata
per la sua gemella, poi riesce pian piano ad affezionarsi alla cittadina e ai
suoi abitanti, ricevendo lo stesso affetto e amore, e questo è un aspetto che
si vede bene andando avanti nella storia e che dà un bel senso di comunione.
Certo, in questa cittadina c’è anche chi si dà ad affari poco
loschi e vive alla giornata, in condizioni discutibili, e la protagonista
finirà invischiata in situazioni losche e pericolose per via di sua sorella.
Sarà proprio in queste circostanze che conoscerà il
protagonista maschile della storia, Knox, che è anche colui che mi ha dato
maggiori problemi durante la lettura, per via del suo carattere e delle
ripercussioni che questo ha avuto nel rapporto raccontato.
Tra i due protagonisti è odio a prima vista, eppure i due si
ritrovano a passare tanto tempo insieme dato che Knox si è convinto di essere
colui che deve occuparsi di Naomi. Non avere un posto in cui stare, essere al
verde e avere una nipote a cui badare sono tutti motivi sufficienti per
attivarsi ad aiutare Naomi, ma nessuno ha chiesto l’aiuto di Knox, neanche lei.
Quindi tra i due ci sono scontri continui, anche se si
percepisce chiaramente una forte attrazione sottostante. Peccato che, di fronte
al caratteraccio di lui, sembra difficile poter interagire in modo sano.
Knox è un uomo burbero, scostante, sfacciato, volubile,
diffidente e rozzo. Uno che non sopporta le relazioni e che preferisce la vita
vissuta in solitaria, lontano da problemi e preoccupazioni. È però un uomo di
quarantatré anni con la suscettibilità di un ventenne, che quindi stona per i
suoi atteggiamenti. È sempre lì ad arrabbiarsi, è molto geloso e protettivo, ha
poca pazienza e odia Naomi senza un motivo valido. Un personaggio su cui,
secondo me, si è calcata fin troppo la mano. Non aiuta il fatto che stia sempre
lì a trattare male Naomi, a comandarla, a dirle cosa fare e come farlo, come se
lei non ne fosse in grado. Quello che fa verso metà storia è semplicemente
sfogare il proprio desiderio fisico, seguendo ciò che lui vuole, cercando di controllare tutto e di chiarire la sua
posizione anti-relazioni. Lui è uno che se vuole qualcosa la prende, dando
l’impressione di fregarsene delle conseguenze.
I lati di lui che dovevano essere romantici finiscono per
avere l’effetto opposto e risultare eccessivi, guastando il romanticismo. È
anche vero, però, che il suo modo di fare deriva dalla paura di perdere ciò a
cui tiene e quindi dalla paura di soffrire. Il passato gli ha lasciato segni profondi,
è una di quelle cose mai superate che condizionano il suo presente. Il suo sarà
un percorso che lo porterà a dover superare queste paure.
Knox è un personaggio che per un po’ tolleri, perché capisci
che deve rispondere alla categoria grumpy,
ma alla fine finisci per trovarlo abbastanza insopportabile e pesante.
Arriviamo poi a Naomi, che invece è una protagonista solare,
calorosa, amichevole, intelligente, gentile e divertente. Tutto ciò che Knox
non sa apprezzare. Lei è quella responsabile, quella che fa sempre la cosa
giusta, che si fa in quattro per gli altri. Vuole cavarsela da sola e dimostra
uno spirito di iniziativa e una forza che riescono a conferirle particolare
valore. Per fortuna reagisce a Knox, si fa valere, anche se rimane innamorata e
quindi disposta prima o poi a cedere.
Quella raccontata non è una relazione del tutto sana per
molti aspetti, e l’inizio esclusivamente carnale, che sembra pendere tutto
dalla parte di lui, non aiuta a darle una migliore impressione. Naomi e Knox sono
due persone che cercano qualcuno che li ami a sufficienza, tanto da rimediare a
tutte le volte in cui non sono stati abbastanza. Questa stessa ricerca crea un
cortocircuito tra le due parti, il dubbio di poter trovare quella persona nella
compagnia reciproca.
Un’altra pecca di questo libro è la sua lunghezza: la storia
necessitava di alcuni tagli, di essere alleggerita, perché diversamente sembra
tendere a divagare e, in alcune parti, finisce per risultare pesante. Il mio
interesse per la storia ha avuto alti e bassi, soprattutto per via della sua
eccessiva lunghezza, che mi ha fatto sentire inutili e piatti alcuni punti.
Per me, però, le cose buone di questo libro sono altre. Ho
apprezzato la cittadina raccontata, sfaccettata e suggestiva; ho apprezzato
molto il personaggio di Waylay, la nipote della protagonista, per come è stata
raccontata durante la storia e per come è stata trattata la sua situazione.
Waylay non è la bambina che deve suscitare tenerezza e unire i protagonisti,
come di solito accade nei romance; è una ragazzina che viene da un contesto
difficile, che ha dovuto celare dei lati di sé e fortificarne altri per
sopravvivere di fronte ai disagi e alle privazioni che ha conosciuto. Naomi e
Waylay imparano a costruire un rapporto e, nel farlo, tirano fuori il meglio l’una
dall’altra.
Punto a favore di questa storia sono i personaggi che ruotano
attorno ai protagonisti, che danno colore e calore alla storia. Nonostante la
lettura di questo libro abbia avuto alti e bassi, sono curiosa di leggere gli
altri due libri, perché amo il personaggio di Nash e sono incuriosita da quello
di Lucian, con le rispettive compagne di storia, Lina e Sloane.
In questa storia Lucy Score ha saputo giocare con la vita
della sorella della protagonista per creare un fondo più misterioso e
accattivante, portando le vicende di Naomi ad incrociarsi con quelle di Tina,
così creando una parte, verso la fine, più movimentata, che riesce a dare una
spinta in più alla storia nel suo complesso.
L’intento dell’autrice era anche quello di raccontare del
coraggio di amare, dello scegliere l’amore, superando la paura e il dolore,
accettando che la perdita è parte dell’amore. Si può dire che in minima parte
si coglie qualcosa del suo messaggio ma, forse, aveva bisogno di una storia
diversa, sviluppata in modo diverso, per esprimere questi temi così potenti.
Cose che non abbiamo
mai superato è una
storia leggera, con una base buona e promettente, che gioca bene con alcuni
suoi elementi, riuscendo a creare una storia che intrattiene. Potrebbe però far
storcere il naso per via della sua lunghezza, del suo protagonista e per il
tipo di rapporto raccontato.
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