Buonasera lettori e lettrici, oggi vi parlo di Quelli sbagliati di Daphne Ali, nuovo romance
dell’autrice italiana. Si tratta di un contemporary romance, sport romance,
hate to love e slow burn, una storia di sentimenti, motori ma anche tematiche
più delicate.
Un incidente avvolto nel mistero condiziona la loro vita e il loro amore che tenevano nascosto.
Ma questa non è la loro storia.
Quelli che restano sono Jacopo e Nora, i figli sbagliati che nessun genitore vorrebbe. Pilota fallito lui, che tira avanti rivendendo pezzi di auto rubate nascosto nella periferia di Roma, e che vorrebbe gareggiare nella MotoGP. Ribelle dalla vena artistica lei, che sogna di partecipare a una corsa in sella alla sua Aprilia e che esprime i sentimenti solo sul blocco da disegno.
Sono le lettere lasciate da Stefania a farli avvicinare, nonostante siano anime distanti, agitate da un odio più antico dei loro padri.
C’è solo una cosa su cui sono d’accordo: l’amore non esiste.
Riuscirà Jacopo a superare i mostri del passato e tornare a gareggiare con le moto? E Nora capirà che il tipo di amore che ha ricevuto non è l’unico esistente?
Due come loro non possono innamorarsi perché gli hanno insegnato a odiarsi, o almeno questo è quello che credevano.
“Non è vero che i duri non hanno un cuore, sanno soltanto dove nasconderlo”.
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AVVERTENZE:
“Quelli sbagliati” tocca tematiche sensibili. Sono presenti esempi di famiglie disfunzionali (accenni).
Per quanto riguarda la MotoGP, non sono state prese in considerazione le novità del 2023 (es: la Sprint Race).
Recensione
Quelli sbagliati di Daphne Ali racconta una storia di
sentimenti e motori, di rabbia e ribellione, di problematiche familiari, lutto
e rinascita.
Nora Caputi e Jacopo Del Monte sono figli di due famiglie
rivali, due scuderie che si scontrano nella motoGP. Due ragazzi feriti dalla
vita, considerati figli falliti e sbagliati, che quindi sono perennemente
arrabbiati, in lotta contro tutto e tutti. Lei si esprime attraverso i
ritratti, gelosamente custoditi nel suo album da disegno, ma anche sulla sua
moto, che rappresenta il sogno di gareggiare. Lui vorrebbe gareggiare, ma uno
spiacevole evento passato lo ha portato lontano dalle piste, in una spirale
oscura che lo sta risucchiando.
Nora e Jacopo, anche se rivali, saranno uniti dalle lettere
di Stefania, la sorella di Nora, che racconta il suo amore per Giulio, fratello
di Jacopo. Un tragico incidente, infatti, ha spezzato quelle due vite, legate
da un amore proibito, e questa scoperta tardiva metterà in crisi tutto ciò in
cui i loro fratelli credevano. Mentre l’incidente sembra celare un mistero da
risolvere, Nora e Jacopo fanno i conti con il loro avvicinamento e con
sentimenti nuovi, impossibili da accettare per due persone che credono che
l’amore non esista.
[…] siamo lontani, ma sento
che c’è qualcosa che ci unisce comunque. Forse perché le spine di cui parla
lei, ce le ho anche io. Forse perché siamo più simili di quanto siamo disposti
ad ammettere.
Daphne Ali ci racconta una storia d’amore che abbandona la leggerezza e la spensieratezza delle sue storie precedenti per farsi più profonda, toccando tematiche delicate, con l’intenzione di trasmettere più di quello che emerge.
Si toccano temi importanti, si parla di problematiche
familiari, di lutto, dell’essere indesiderati e sbagliati, della mancanza
d’amore, ma anche della scoperta di quest’ultimo e del bisogno di imparare ad
amare. Nora e Jacopo sono due giovani cresciuti senza l’amore di cui avevano
bisogno, hanno quindi costruito attorno a loro una dura corazza che nasconde
tutte le loro fragilità . Quelle fragilità che l’autrice ci fa conoscere sotto
la durezza del carattere, quello che emerge, le stesse che muovono il senso di
rabbia e di ribellione dei protagonisti.
[…] io non sono altro che
un collage di scelte di merda. Uno di quelli che quando vanno a fondo
preferiscono farlo da soli. Questo misto di orgoglio e testardaggine ha preso
il posto del mio cuore, fin da piccolo, mentre vivevo nell’ombra di un fratello
perfetto tra le mura di una casa asettica, e mentre crescevo in un quartiere
che tira su i propri figli come disadattati.
È sulla problematicità di questi due caratteri e sul loro
contrasto con chi li circonda che si concentra la storia. È una continua lotta
contro il mondo e contro la vita che non fa sconti. I loro tormenti vengono
attentamente raccontati, ogni spigolo di loro viene messo su carta, con parole
che sanno restituire la profondità di loro stessi e degli eventi.
Siamo fatti di spine, io e
te. Con un’armatura forgiata nel tempo ad un’apatia che ci ha visti andare
avanti senza vivere davvero. Il problema di quelli fatti con le spine è che non
si possono toccare. Perché ogni volta che lo fanno, si feriscono. Ogni vola che
si feriscono, sanguinano. E ogni volta che sanguinano, muoiono dentro.
Nora e Jacopo hanno imparato a cavarsela da soli, a sfidare
il mondo, a fare di tutto per contrariare chi li circonda, una forma di
ribellione ma anche uno scudo contro le crudeltà della vita. Il loro problema è
che in tutto questo non hanno considerato i sentimenti, non hanno imparato come
amare nel modo giusto, così il loro rapporto inizia dapprima con qualche
scontro, poi finisce per evolvere in qualcosa che vuole essere una relazione ma
non sa come fare per esserlo.
[…] non è vero che i duri
non hanno un cuore, sanno soltanto dove nasconderlo.
Non è facile il rapporto raccontato e forse è anche questo che ha inciso nel farmi sentire distaccata dal loro amore. Ciò che mi ha lasciato perplessa, innanzitutto, è il passaggio dall’astio all’amore, che sembra mancare qualcosa, sembra tacere uno sviluppo tale da rendere evidenti quei cambiamenti di cui si parla. I due ci dicono ciò che provano, ma non ce lo mostrano davvero, o forse non me lo hanno mostrato in modo abbastanza forte e convincente. Le loro interazioni non sono bastate per mostrarmi quei cambiamenti nei sentimenti di cui si sono fatti portavoce. Le loro parole e le loro confessioni mi sono sembrate quindi un po’ deboli.
Ragazza dai capelli blu, io
e te condividiamo un dolore che solo noi possiamo capire. Perché nei tuoi occhi
ho rivisto i miei. Come se mi guardassi allo specchio. C’è qualcosa che ci
lega, nonostante siamo due pianeti di universi lontani. E l’ho capito ancora
prima che aprissi bocca. Perciò stammi lontano, perché non ce la faccio a
riconoscermi in te.
Però questo amore difficile, tormentato, che si svela e poi
si ritrae, che fa passi avanti e indietro, è coerente con il carattere e il
vissuto dei due protagonisti, i quali non credono nell’amore, non sanno come
amare, e allora ci provano, a modo loro, anche sbagliando, palesando una sorta
di distacco che in realtà è solo incertezza nell’esecuzione. È un amore che va
sentito, vissuto nella sua incertezza e novità e poi capito e dimostrato.
Vorrei avere di più, ma noi
non siamo fatti per le storie romantiche da film. Noi siamo quelli che nell’amore
non ci credono, che si aggrappano all’istinto. Negando un sentimento che
vorrebbe sbocciare senza il nostro permesso.
Il mondo delle moto e delle corse è molto presente nella
storia, attraverso le gare e le dinamiche che ci sono dietro, ma anche
attraverso la passione comune dei due protagonisti per le moto. Questa
rappresentazione sicuramente farà felici i fan dei motori. Personalmente mi
sarebbe piaciuto che la storia si concentrasse più su alcuni aspetti e meno su
altri, magari giocando di più sull’incidente di Stefania e Giulio, o
approfondendo lo sviluppo del rapporto tra Nora e Jacopo, battendo meno sulla
durezza caratteriale dei due, che a lungo andare ho trovata un po’ ripetitiva e
pesante. Poi abbiamo modo di conoscere anche altri personaggi, che ruotano
attorno ai protagonisti e che costituiscono la loro famiglia alternativa, non
quella di sangue ma quella che si sceglie.
Quelli sbagliati non è un libro che mi ha toccato
come doveva, non mi ha travolto, nonostante io abbia compreso i due
protagonisti, il loro vissuto e il loro carattere, il dolore e il tormento che
li contraddistingue e l’amore difficile che arriva ad unirli. Sono rimasta
distante da questa storia, mi è mancato il coinvolgimento emotivo sufficiente,
di cui ho avuto una leggera percezione, ma solo a sprazzi e per determinati
eventi raccontati.
Quelli sbagliati, però, è una storia che può
soddisfare i lettori e che non nasconde il lavoro fatto dall’autrice, la cui
scrittura risulta capace di restituire l’essenza di ciò che si racconta e
risulta comunque piacevole.
Se amate le storie d’amore difficili, i protagonisti ribelli,
i motori e apprezzate che si tocchino tematiche più importanti allora potete
valutare questa storia.
Siamo due uragani senza
controllo. Abbiamo già distrutto quello che avevamo intorno. Ora ci sono solo
macerie. Può, l’amore, nascere tra le macerie?
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