Recensione QUELLI SBAGLIATI - L'amore tra le macerie di Daphne Ali

Buonasera lettori e lettrici, oggi vi parlo di Quelli sbagliati di Daphne Ali, nuovo romance dell’autrice italiana. Si tratta di un contemporary romance, sport romance, hate to love e slow burn, una storia di sentimenti, motori ma anche tematiche più delicate.


Titolo: Quelli sbagliati
Autrice: Daphne Ali
Data di pubblicazione: 23 ottobre 2023
Pagine: 452
Contemporary romance, Sport romance, slow burn, enemies to lovers, hate to love
Trama
Giulio è un pilota di successo. Stefania una giornalista sportiva. Peccato che sono i figli di due scuderie di moto rivali che da anni si contendono il motomondiale.
Un incidente avvolto nel mistero condiziona la loro vita e il loro amore che tenevano nascosto.

Ma questa non è la loro storia.

Quelli che restano sono Jacopo e Nora, i figli sbagliati che nessun genitore vorrebbe. Pilota fallito lui, che tira avanti rivendendo pezzi di auto rubate nascosto nella periferia di Roma, e che vorrebbe gareggiare nella MotoGP. Ribelle dalla vena artistica lei, che sogna di partecipare a una corsa in sella alla sua Aprilia e che esprime i sentimenti solo sul blocco da disegno.
Sono le lettere lasciate da Stefania a farli avvicinare, nonostante siano anime distanti, agitate da un odio più antico dei loro padri.
C’è solo una cosa su cui sono d’accordo: l’amore non esiste.
Riuscirà Jacopo a superare i mostri del passato e tornare a gareggiare con le moto? E Nora capirà che il tipo di amore che ha ricevuto non è l’unico esistente?
Due come loro non possono innamorarsi perché gli hanno insegnato a odiarsi, o almeno questo è quello che credevano.

“Non è vero che i duri non hanno un cuore, sanno soltanto dove nasconderlo”.

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AVVERTENZE:
“Quelli sbagliati” tocca tematiche sensibili. Sono presenti esempi di famiglie disfunzionali (accenni).
Per quanto riguarda la MotoGP, non sono state prese in considerazione le novità del 2023 (es: la Sprint Race).

Recensione

Quelli sbagliati di Daphne Ali racconta una storia di sentimenti e motori, di rabbia e ribellione, di problematiche familiari, lutto e rinascita.

Nora Caputi e Jacopo Del Monte sono figli di due famiglie rivali, due scuderie che si scontrano nella motoGP. Due ragazzi feriti dalla vita, considerati figli falliti e sbagliati, che quindi sono perennemente arrabbiati, in lotta contro tutto e tutti. Lei si esprime attraverso i ritratti, gelosamente custoditi nel suo album da disegno, ma anche sulla sua moto, che rappresenta il sogno di gareggiare. Lui vorrebbe gareggiare, ma uno spiacevole evento passato lo ha portato lontano dalle piste, in una spirale oscura che lo sta risucchiando.

Nora e Jacopo, anche se rivali, saranno uniti dalle lettere di Stefania, la sorella di Nora, che racconta il suo amore per Giulio, fratello di Jacopo. Un tragico incidente, infatti, ha spezzato quelle due vite, legate da un amore proibito, e questa scoperta tardiva metterà in crisi tutto ciò in cui i loro fratelli credevano. Mentre l’incidente sembra celare un mistero da risolvere, Nora e Jacopo fanno i conti con il loro avvicinamento e con sentimenti nuovi, impossibili da accettare per due persone che credono che l’amore non esista.

[…] siamo lontani, ma sento che c’è qualcosa che ci unisce comunque. Forse perché le spine di cui parla lei, ce le ho anche io. Forse perché siamo più simili di quanto siamo disposti ad ammettere.


Daphne Ali ci racconta una storia d’amore che abbandona la leggerezza e la spensieratezza delle sue storie precedenti per farsi più profonda, toccando tematiche delicate, con l’intenzione di trasmettere più di quello che emerge.

Si toccano temi importanti, si parla di problematiche familiari, di lutto, dell’essere indesiderati e sbagliati, della mancanza d’amore, ma anche della scoperta di quest’ultimo e del bisogno di imparare ad amare. Nora e Jacopo sono due giovani cresciuti senza l’amore di cui avevano bisogno, hanno quindi costruito attorno a loro una dura corazza che nasconde tutte le loro fragilità. Quelle fragilità che l’autrice ci fa conoscere sotto la durezza del carattere, quello che emerge, le stesse che muovono il senso di rabbia e di ribellione dei protagonisti.

[…] io non sono altro che un collage di scelte di merda. Uno di quelli che quando vanno a fondo preferiscono farlo da soli. Questo misto di orgoglio e testardaggine ha preso il posto del mio cuore, fin da piccolo, mentre vivevo nell’ombra di un fratello perfetto tra le mura di una casa asettica, e mentre crescevo in un quartiere che tira su i propri figli come disadattati.

È sulla problematicità di questi due caratteri e sul loro contrasto con chi li circonda che si concentra la storia. È una continua lotta contro il mondo e contro la vita che non fa sconti. I loro tormenti vengono attentamente raccontati, ogni spigolo di loro viene messo su carta, con parole che sanno restituire la profondità di loro stessi e degli eventi.

Siamo fatti di spine, io e te. Con un’armatura forgiata nel tempo ad un’apatia che ci ha visti andare avanti senza vivere davvero. Il problema di quelli fatti con le spine è che non si possono toccare. Perché ogni volta che lo fanno, si feriscono. Ogni vola che si feriscono, sanguinano. E ogni volta che sanguinano, muoiono dentro.

Nora e Jacopo hanno imparato a cavarsela da soli, a sfidare il mondo, a fare di tutto per contrariare chi li circonda, una forma di ribellione ma anche uno scudo contro le crudeltà della vita. Il loro problema è che in tutto questo non hanno considerato i sentimenti, non hanno imparato come amare nel modo giusto, così il loro rapporto inizia dapprima con qualche scontro, poi finisce per evolvere in qualcosa che vuole essere una relazione ma non sa come fare per esserlo.

[…] non è vero che i duri non hanno un cuore, sanno soltanto dove nasconderlo.

 Non è facile il rapporto raccontato e forse è anche questo che ha inciso nel farmi sentire distaccata dal loro amore. Ciò che mi ha lasciato perplessa, innanzitutto, è il passaggio dall’astio all’amore, che sembra mancare qualcosa, sembra tacere uno sviluppo tale da rendere evidenti quei cambiamenti di cui si parla. I due ci dicono ciò che provano, ma non ce lo mostrano davvero, o forse non me lo hanno mostrato in modo abbastanza forte e convincente. Le loro interazioni non sono bastate per mostrarmi quei cambiamenti nei sentimenti di cui si sono fatti portavoce. Le loro parole e le loro confessioni mi sono sembrate quindi un po’ deboli.

Ragazza dai capelli blu, io e te condividiamo un dolore che solo noi possiamo capire. Perché nei tuoi occhi ho rivisto i miei. Come se mi guardassi allo specchio. C’è qualcosa che ci lega, nonostante siamo due pianeti di universi lontani. E l’ho capito ancora prima che aprissi bocca. Perciò stammi lontano, perché non ce la faccio a riconoscermi in te.

Però questo amore difficile, tormentato, che si svela e poi si ritrae, che fa passi avanti e indietro, è coerente con il carattere e il vissuto dei due protagonisti, i quali non credono nell’amore, non sanno come amare, e allora ci provano, a modo loro, anche sbagliando, palesando una sorta di distacco che in realtà è solo incertezza nell’esecuzione. È un amore che va sentito, vissuto nella sua incertezza e novità e poi capito e dimostrato.

Vorrei avere di più, ma noi non siamo fatti per le storie romantiche da film. Noi siamo quelli che nell’amore non ci credono, che si aggrappano all’istinto. Negando un sentimento che vorrebbe sbocciare senza il nostro permesso.

Il mondo delle moto e delle corse è molto presente nella storia, attraverso le gare e le dinamiche che ci sono dietro, ma anche attraverso la passione comune dei due protagonisti per le moto. Questa rappresentazione sicuramente farà felici i fan dei motori. Personalmente mi sarebbe piaciuto che la storia si concentrasse più su alcuni aspetti e meno su altri, magari giocando di più sull’incidente di Stefania e Giulio, o approfondendo lo sviluppo del rapporto tra Nora e Jacopo, battendo meno sulla durezza caratteriale dei due, che a lungo andare ho trovata un po’ ripetitiva e pesante. Poi abbiamo modo di conoscere anche altri personaggi, che ruotano attorno ai protagonisti e che costituiscono la loro famiglia alternativa, non quella di sangue ma quella che si sceglie.

Quelli sbagliati non è un libro che mi ha toccato come doveva, non mi ha travolto, nonostante io abbia compreso i due protagonisti, il loro vissuto e il loro carattere, il dolore e il tormento che li contraddistingue e l’amore difficile che arriva ad unirli. Sono rimasta distante da questa storia, mi è mancato il coinvolgimento emotivo sufficiente, di cui ho avuto una leggera percezione, ma solo a sprazzi e per determinati eventi raccontati.

Quelli sbagliati, però, è una storia che può soddisfare i lettori e che non nasconde il lavoro fatto dall’autrice, la cui scrittura risulta capace di restituire l’essenza di ciò che si racconta e risulta comunque piacevole.

Se amate le storie d’amore difficili, i protagonisti ribelli, i motori e apprezzate che si tocchino tematiche più importanti allora potete valutare questa storia.

Siamo due uragani senza controllo. Abbiamo già distrutto quello che avevamo intorno. Ora ci sono solo macerie. Può, l’amore, nascere tra le macerie?

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Ringrazio l'autrice per la copia ARC del romanzo.

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