Editore: Sonzogno
Pagine: 448
Trama
The Sacred Stones:
1.Un’alba di once
2.A promise of
Peridot (aprile 2024 USA)
3.Untitled
Recensione
Un’alba di onice è il primo libro della trilogia The sacred stones, fantasy con una buona
componente romance. Questo primo libro mette in tavola elementi promettenti, ma
si dimostra ingenuo nel loro sviluppo, palesando un’acerba esperienza
dell’autrice, che infatti fa il suo esordio proprio con questo libro.
Nonostante questo, c’è del materiale per intrattenere e riservare curiosità per
il futuro.
La storia è raccontata in prima persona dal punto di vista
della protagonista, Arwen, una ragazza di vent’anni che vive in un villaggio
del regno di Ambra, prendendosi cura dei suoi familiari e conducendo una vita
molto modesta. Tutto cambia quando suo fratello, costretto ad arruolarsi per
difendere il regno, rischia di essere catturato dai soldati del regno nemico di
Onice per averli derubati. Nonostante un tentativo di fuga della famiglia,
Arwen è costretta a sacrificarsi e a seguire quegli uomini nel loro regno,
presso quel re che ha imparato a temere e odiare.
Nel palazzo del re del regno di Onice, Kane Ravenwood, sarà
dapprima prigioniera, poi costretta a lavorare come guaritrice. Arwen, infatti,
ha un potere particolare, che le permette di usare le sue energie per guarire
le persone, ma cerca di nasconderlo e di ricorrere per lo più a metodi
tradizionali.
Qui avrà modo di pensare a sé, qui imparerà a combattere e a
proteggersi, venendo gradualmente a conoscenza delle sue potenzialità, ma anche
delle dinamiche che governano i regni di Evendell, che nascondono più di quanto
immagina.
Avrà modo di conoscere e stare a contatto anche con re Kane,
affascinante, misterioso, spietato, ma che svelerà un lato più buono di sé e si
prenderà cura di lei. Così si instaurerà un legame che evolverà verso direzioni
inaspettate, nascondendo, però, pericolose verità.
Una nuova esperienza, nuove scoperte, una profezia, la
scoperta di sé e del proprio ruolo, segreti e sentimenti inaspettati: questo
riserva Un’alba di onice.
Un’alba di once è un fantasy/romantasy che riesce a
concentrarsi sull’aspetto fantastico, sul percorso della protagonista e
sull’evoluzione della trama, tra nuove esperienze e nuove scoperte, unendo una
parte romantica che si fa sentire, ma che è abbastanza equilibrata nel
complesso.
Il world-building si fa conoscere gradualmente, portandoci
all’interno di una terra, Evendell, divisa in vari regni, ognuno con le sue
peculiarità e alcuni dei quali in lotta tra loro (come Ambra e Onice, i regni
dei due protagonisti), secondo dinamiche più complesse di cui si parla nel
corso della storia, ma senza approfondire troppo. Ci sono persone comuni, ma ci
sono anche streghe, fae, diverse creature fantastiche e un drago.
Arwen è una ragazza sensibile, gentile, timorosa, abbastanza
ingenua, poco esperta del mondo, che acquisirà una maggiore padronanza di sé
nel corso della storia. È evidente la sua ingenuità, è evidente che deve fare
un percorso di conoscenza del mondo e consapevolezza di sé. Dimostrerà
abbastanza determinazione, ma anche un po’ di incoscienza, arrivando a crescere
ma dimostrando margini di ulteriore maturazione per il futuro.
Kane è un uomo affascinante, sicuro di sé, malizioso, apparentemente
arrogante. Per Arwen, almeno per i primi tempi, sarà irritante e insopportabile
e non sarà facile andare oltre ciò che le hanno raccontato su di lui e sulle
sue crudeltà, ma Kane dimostrerà di essere diverso da quello che raccontano e
che fa credere, di avere rispetto, di essere gentile e premuroso. Però
nasconderà anche importanti segreti, che lo porteranno a non abbandonare mai quell’aria
enigmatica e misteriosa che lo rende spesso imperscrutabile. Un protagonista
maschile apprezzabile nel suo essere un personaggio talvolta oscuro, che compie
anche azioni discutibili, rivelando altro dietro le sue azioni e convincendo
con le sue premure, ma è anche un personaggio che ricorda tanti altri
protagonisti maschili dei romantasy, quindi rimane nella media, senza spiccare
particolarmente.
La storia d’amore tra Arwen e Kane ha interazioni intriganti
e dinamiche interessanti che, anche se non si differenziano da quelle di tante
altre storie già lette, riescono a rendere apprezzabile il racconto di questo
amore. L’attrazione è piuttosto veloce, ma il rapporto si sviluppa
gradualmente, in un enemies to lovers
che si prende il tempo per arrivare al concretizzarsi del sentimento e solo
alla fine lascia spazio anche ad un pizzico di spicy.
La trama lascia intendere che ci sia del non detto, che la
storia nasconda più di quanto dica, ma ci vorrà del tempo per avere degli
assaggi di ciò che si nasconde sotto la superficie. Ciò riesce a suscitare una
certa curiosità, passando attraverso scoperte, una profezia e rivelazioni che
cambieranno tutto e metteranno in crisi anche il legame tra i due protagonisti.
Sicuramente un libro ancora introduttivo.
Un’alba di onice è un libro che unisce elementi visti
e rivisti, lo fa in modi canonici, anch’essi già sperimentati, per questo
spesso risulta prevedibile nel suo svolgersi, pur riuscendo a creare un minimo
di stupore per alcune rivelazioni. Anche se i fantasy e i romantasy giocano su
elementi e dinamiche che ritornano, c’era bisogno di rielaborare questi
elementi a modo proprio, per farne uscire qualcosa di diverso, che sapesse
distinguersi, pur partendo dalle stesse basi. Qui, invece, la storia aveva
bisogno di maturare di più in fase di progettazione e costruzione, lasciando
spazio ad un maggior approfondimento, sviluppando di più tutti i suoi elementi.
Tante cose sono state sviluppate in modo sbrigativo e superficiale, a volte per
niente ottimale, per un risultato ancora acerbo e ingenuo, spesso poco
naturale.
Una prima parte riesce a convincere di più, perché
introduttiva, pur evidenziando già i suoi problemi. Nel prosieguo i problemi di
sviluppo diventano la debolezza di questa storia, che non riesce a fare quello
che potrebbe, finendo per sembrare più un esercizio di scrittura, una versione
grezza, che un romanzo fatto e finito. La parte descrittiva si salva più dei
dialoghi, che ho trovato spesso forzati e banali. I protagonisti non
dispiacciono, ma rimangono basici e uguali a tanti altri, per cui la loro
caratterizzazione necessitava di più lavoro, così come lo sviluppo romantico.
La trama non dispiace, pur ricordando moltissime altre,
quindi il libro risulta scorrevole, gradevole, si fa leggere e riesce a
intrattenere, ma la semplicità e la superficialità che caratterizzano il modo
in cui sono portate avanti le cose si fanno sentire e lo rendono un libro
facilmente dimenticabile. È un peccato, perché gli elementi per funzionare
c’erano tutti.
Una storia che ho trovato alquanto banale, che quindi ha
bisogno di lavorare ancora per mettere a frutto le sue potenzialità. Senza
avere troppe pretese, con standard minimi, questa storia può intrattenere,
anche se a un livello basico. Visto il modo in cui sviluppa i suoi elementi, è
adatta ad un pubblico giovane, mentre un pubblico adulto potrebbe non considerarla
abbastanza matura o complessa.
Questo primo libro non mi ha convinto del tutto, ma è
riuscito a suscitare in me la curiosità per il prosieguo, quindi non escludo di
continuare quando sarà il momento.
Un’alba di onice è un fantasy canonico, ma può
intrattenere grazie ad una protagonista che compie un percorso di crescita e
nuove scoperte, passando attraverso pericoli, confrontandosi con creature
fantastiche, conoscendo l’amore per un re oscuro e scoprendo una profezia in
grado di cambiare tutto.
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