Buonasera lettori e lettrici,
oggi vi parlo A Broken Blade – La spada del re, un
fantasy da poco arrivato in Italia. Si tratta del primo libro della The Halfling Saga dell'autrice Melissa Blair, che scrive questa storia ispirata dal booktok. Una
storia che, a prima vista, potrebbe far storcere il naso a causa delle apparenti
somiglianze con la serie Throne of Glass di Sarah J. Maas,
ma che invece sa sorprendere. Ve ne parlo a seguire.
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 448
Trama
The Halfling
Saga:
1. A Broken Blade – La spada del re
2. A Shadow Crown (inedito ita)
3. A Vicious Game (inedito ita)
RECENSIONE
A Broken Blade - La
spada del re è il
primo libro della The Halfling saga, una serie fantasy che attualmente conta
tre libri in lingua originale.
Per scrivere questo libro, l’autrice si lascia ispirare dai
tanti video circolanti sul booktok
relativamente a saghe amate dai lettori, finendo per raccogliere tanti elementi
che questi ultimi amano, ma anche ciò di cui l’autrice stessa desidera parlare.
Una sorta di esperimento, se possiamo azzardare un giudizio, ma anche la prova
di quanto le storie siano capaci di ispirare i lettori e farsi generatrici di
nuove storie.
Nel regno di Elverath sono solo due le specie a cui si
riconosce la cittadinanza: i mortali e le fate oscure. Tutti i mezzosangue, il
cui sangue è considerato impuro, sono proprietà della Corona, obbligati a
servirla.
Keera è un’elfa mezzosangue e orfana, ma soprattutto è la
spada del re, sicario e spia, capo dell’Arsenale, cioè l’esercito di spie (le
Spettrali) addestrate e finanziate dal re. Il suo compito è dare la caccia ai
criminali e ai nemici della Corona, un compito ingrato, che la costringe ad
azioni terribili. La vita che è costretta a condurre e il segreto che si
nasconde nel suo doloroso passato perseguitano le sue notti e la inducono a
cercare rifugio nell’alcol.
Mentre lotta contro i sensi di colpa e lascia indietro una
promessa non ancora mantenuta, la Corona è minacciata da qualcuno dall’identità
ignota, un’Ombra che sembra mettere sempre più a rischio il potere del
sovrano.
A Keera verrà assegnato il compito di scovare e annientare
l’Ombra, eppure, mentre viaggia da una città all’altra, fino alle Terre fatate,
scoprendo posti dalla magia che incanta e facendo nuovi incontri, qualcosa
cambia. Il dubbio su chi sia davvero il nemico da combattere e la realtà che le
si pone davanti la spingono a cambiare la sua missione, forse a mantenere
proprio quella promessa fatta decenni prima…
A Broken Blade è un fantasy che sembra destare in
noi reminiscenze di Throne of glass (la
serie di Sarah J. Maas), eppure risulta fin da subito evidente che, al di là di
alcune somiglianze di base, la storia raccontata è diversa. Nessun problema,
quindi, se temete queste somiglianze, perché la storia sa rendersi autonoma e
regalare un’altra esperienza.
La vera protagonista di questa storia, colei che domina e si
prende tutta la scena, è Keera, una protagonista davvero forte, come ci
dimostra concretamente la storia attraverso i suoi pensieri, le sue azioni e le
sue strategie. Si racconta di lei, del suo ruolo, di ciò che è costretta a
fare, della situazione del suo regno, portandoci attraverso i suoi luoghi,
attraverso le tappe di una missione che rivela sorprese, imprevisti, pericoli,
intrighi, nuove conoscenze e alleanze. Una storia che racconta lentamente,
che si prende il tempo per farci conoscere la protagonista, il mondo in cui
vive, con le sue dinamiche, passate e presenti. Non viene detto troppo, ma
abbastanza per farci capire cosa stiamo leggendo. La mappa diventa fondamentale
per seguire passo dopo passo gli spostamenti dei personaggi. Il
worldbuilding, per come è raccontato, risulta quindi soddisfacente allo scopo
della narrazione.
Una storia che per qualcuno pecca di lentezza (per i miei
gusti è stata perfetta così), a causa degli elementi su cui decide di
concentrarsi e per il modo in cui viene portata avanti, eppure riesce a non
mancare proprio quegli elementi che possono attirare l’attenzione del
lettore.
Ci sono strategie, misteri, alleanze pericolose, segreti, ci
sono questioni da scoprire, altre da tenere celate. Si è costretti a fidarsi,
almeno in apparenza, in un mondo in cui questo può costare la vita, ma
all’interno di alleanze che mantengono i loro misteri e i loro rischi. Ognuno
mantiene i propri segreti, ognuno lotta a modo proprio per raggiungere
determinati scopi.
In tutto questo, c’è spazio per i picchi di adrenalina e di
entusiasmo, ma anche per momenti più toccanti, perché questo libro affronta
anche tematiche delicate.
Arriva potentemente il tormento della sua protagonista, il
senso di colpa per le sue azioni, passate e presenti. Si racconta di una
protagonista che soffre di depressione, che affronta un buio profondo, e la
forza con cui si racconta e ci arriva il suo dolore dà alla storia una
profondità inaspettata, che a tratti commuove. Una profondità che regala
carattere alla storia.
Ci sono diverse scelte che ho apprezzato, negli episodi
raccontati, proprio perché hanno saputo rendere bene questo suo intimo e
rendere più significative alcune questioni.
Il protagonista maschile rimane più in ombra, ma anche lui
risulta interessante calato nelle dinamiche raccontate. È misterioso ma
affascinante e scoprire cosa nasconde genera curiosità e voglia di saperne
ancora. I due protagonisti passano dall’essere nemici a stringere un’alleanza
impensabile, finendo per scoprire sentimenti che non saranno facili da
ammettere, visti i loro ruoli.
Intriganti, quindi, le interazioni tra i due protagonisti e
tutta la parte romantica, così come il fatto che il personaggio di lui rimanga
misterioso per un bel po’, lasciando anche dopo altri misteri.
«Vorrei
ricordarti che ho in mano un'arma e non ho troppe remore all'idea di usarla per
ferirti», lo minacciai, scherzando solo a metà.
«Keera»,
disse […] guardando prima la daga tra le mie mani e poi fuori dal finestrino.
«Sei in grado di ferirmi molto più di qualsiasi lama.»
In effetti ho adorato proprio questo senso di mistero che
permea la storia (dall’inizio alla fine) e che ha tenuto accesa la mia
curiosità. Il finale, poi, lascia altra curiosità sul prosieguo.
In generale ho trovato interessante il modo in cui è stata
sviluppata la trama. Per me c’è stato un buon lavoro, anche se rimangono ancora
oscure molte questioni. Questo, però, è solo il primo libro.
Sebbene sia stato definito da molti un romantasy, la parte romantica non emerge più di altri aspetti e non
è determinante per le dinamiche in atto. È da considerarsi un fantasy che
riserva ANCHE una componente romance, in grado quindi di accontentare lettori
dai gusti diversi.
Una storia che, raccontando di missioni, piani, macchinazioni
e personaggi scaltri, è da scegliere anche se si è fan di storie con vibes alla
Sei di corvi (Leigh Bardugo).
A Broken Blade mi ha preso molto e mi ha dato ciò che cerco
nei fantasy, perciò per me questo libro è promosso.
Non posso che consigliarvi di immergervi in questa storia di
fate, elfi, mezzosangue, mortali, corone, strategie, segreti, azione e
rivelazioni.
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