Buonasera lettori e
lettrici!
È appena uscito in Italia “Lady Pride and Mister Prejudice”, un retelling in chiave moderna
di Orgoglio e Pregiudizio, scritto da
una delle scrittrici di narrativa rosa più apprezzate in Italia: Bianca
Marconero.
Bianca Marconero fa il suo ritorno in libreria con una storia
d’amore che rilegge Orgoglio e
Pregiudizio in modo brillante e originale, riuscendo a conquistare anche chi
non è interessato al confronto con il famoso classico. Bianca Marconero è
sempre una garanzia e io mi confermo dipendente dai suoi libri! A seguire vi
parlo di questa bellissima lettura.
Pagine: 555
Trama
Recensione
Lady Pride and Mister
Prejudice di Bianca
Marconero è un retelling di Orgoglio e
Pregiudizio ambientato ai nostri giorni e che inverte i ruoli dei suoi
protagonisti (ma non solo).
Lo genderswap di
questa storia opera trasformando Elizabeth Bennet in Eloisa Darcy, il Signor
Darcy in William Bennet e le cinque sorelle Bennet in cinque fratelli, ripensando,
però, anche i ruoli degli altri personaggi.
William Bennet ha ventisei anni, è un avvocato, ma è anche
laureato in letteratura inglese. Lavora a Londra, ma l’altra parte della sua
vita si svolge nel cottage di Longbourn, la casa della sua famiglia, nella
campagna inglese. La sua famiglia non è agiata ed è anche piuttosto bizzarra:
una madre eccentrica, autrice di discutibili romanzi rosa; un fratello maggiore
amatissimo ed educato e tre fratelli minori sempre pronti a combinarne una
delle loro.
Proprio durante un periodo di ferie nella campagna inglese, la
strada di William si incrocerà di nuovo con quella di alcune vecchie conoscenze,
appena arrivate nella tenuta di Netherfield: Gerard Bingley, sua sorella
Chantal e la migliore amica di quest’ultima, Eloisa.
Eloisa Darcy, in particolare, è la direttrice editoriale
della casa editrice Pemberly Press, a Londra, ed ha deciso di passare l’estate
con la sua amica Chantal, nella sua tenuta, portando con sé un lavoro
importante. Nulla dovrà distoglierla dal lavoro sulla traduzione inglese di Premières Impressions, il libro di un
importantissimo scrittore francese, di cui sta cercando di ottenere i diritti.
Peccato che l’incontro tra William e Eloisa, che avviene a
distanza di anni dall’ultimo, finisca per ribaltare tutti i piani: a causa di vecchi
screzi, William ed Eloisa non si sopportano e continuano a scontrarsi. Lei è
orgogliosa e algida, lui è pieno di pregiudizi nei suoi confronti.
Le circostanze, però, li porteranno a incrociarsi e a passare
molto tempo insieme. Tra scontri, frecciatine e fraintendimenti i due
protagonisti scopriranno che, sotto quell’odio, si nasconde un’attrazione
fortissima.
I nuovi arrivati e una troupe televisiva giunta sul posto per
girare un period drama porteranno
parecchio scompiglio nella vita della campagna inglese e in quella della
famiglia Bennet. Intanto il legame tra William e Eloisa si fa sempre più contrastante,
in bilico tra un’incredibile attrazione e il desiderio di negarla a tutti i
costi per far prevalere le proprie ragioni.
Che Bianca Marconero sia una professionista della scrittura e
delle storie è evidente, così come è evidente che, come una regina Mida (mi
permetto uno genderswap, visto che
siamo in tema), riesca a trasformare in oro tutto ciò che tocca.
Questa volta si cimenta nella riscrittura di un classico
della letteratura come Orgoglio e
Pregiudizio di Jane Austen, facendone una versione personale e attuale,
operando in modo impeccabile, dimostrandosi perfettamente padrona del suo
riferimento.
Scene, luoghi, personaggi e situazioni del grande classico
vengono ripresi, ribaltati e ridefiniti in modo preciso, intelligente e
originale, per un risultato davvero eccezionale. I parallelismi con Orgoglio e Pregiudizio sono continui e i
fan di quest’ultimo potranno cogliere e apprezzare questa sapiente ripresa e
trasformazione, ricordando ciò che è stato ma scoprendo il piacere di una
storia che sa prendere una nuova forma e avviarsi verso una nuova direzione. Coloro
che non sono interessati al classico di riferimento, potranno comunque godere
di una lettura che sa rendersi autonoma e raccontare tanto altro.
La trama spazia dalla campagna inglese alla metropoli
londinese, attraverso il lungo rapporto di odio-amore tra i due protagonisti,
passando per le vicende collaterali che riguardano i membri delle loro famiglie
e gli altri personaggi.
Lady Pride and Mister
Prejudice racconta
una storia d’amore, ma non solo. Ci si approccia alla lettura pensando di
trovare un romanzo rosa come tanti altri, che segue trope molto amati (enemies to
lovers, slow burn, social gap e lovers in denial), invece si arriva a
scoprire una storia che sa parlare d’altro, che prende l’amore e lo inserisce
in quella cornice che abbraccia la vita di tanti. Alla fine sono proprio le
peripezie quotidiane, i sentimenti comuni, i piccoli problemi, le incomprensioni
e le coincidenze inattese a costruire una trama che tiene incollati alle pagine
e appassiona, quasi come se si stesse guardando un film o una serie tv.
C’è l’odio-amore tra William e Eloisa, c’è l’amore purissimo e
apparentemente sacrificabile tra Chantal e John (fratello maggiore di William),
ci sono fidanzamenti infelici, dettati da ragioni lontane dall’amore (come
quello che riguarda Chantal o quello di Charlie Lucas, amico di William), c’è
un ex pronto a riprendere il suo posto, c’è la madre di William, la signora
Bennet, una donna eccentrica, melodrammatica e invadente, che continua a
credere nell’amore, nonostante le delusioni, e che cerca di affermarsi come
autrice di romanzi rosa, nonostante siano di discutibile gusto e di infelice
successo. Un intreccio di personaggi, vite e vicende, nella misura in cui quelle
vicende si incrociano con quella di William e Eloisa, che raccontano
alternativamente attraverso il loro punto di vista.
William e Eloisa sono l’esempio più emblematico di rapporto odio-amore
che sa far convivere in modo efficace sentimenti contrastanti, dall’inizio alla
fine della storia. Il rapporto tra i due protagonisti sa di rancore e vecchie
ferite, viene tenuto vivo dagli scontri e dalle stoccate pungenti e arriva a
bruciare grazie al desiderio impellente di aversi nonostante l’odio.
«Tu hai un evidente potere su di me, ma, ogni
volta che lo eserciti, mi pento di avertelo permesso e mi rammarico di non
averlo saputo evitare.» […]
«Sei un
po' come Ovidio, quando scrive "Ti odierò se posso; se no, ti amerò
controvoglia”.»
È un volersi ma respingersi, è rabbia e passione, è fatto di
piccoli gesti ma anche di amari fraintendimenti. Tra loro c’è un certo divario
sociale, che pure crea qualche tensione, ma soprattutto il loro è uno scontro
di caratteri che vogliono mantenersi a tutti i costi nella loro posizione.
William è pieno di pregiudizi, talvolta cinico e sarcastico,
ma nasconde una tenera insicurezza e soprattutto una profonda capacità di
esserci e di amare. Eloisa è una donna orgogliosa, fredda e distaccata, segnata
da un lutto e da un tradimento che l’hanno portata a chiudersi in se stessa.
William e Eloisa danno ascolto solo a quello che vogliono
credere e così sono loro stessi a mettersi i bastoni tra le ruote. Sono loro
stessi i primi nemici del loro rapporto, ma anche gli unici a poter partire da quei
sentimenti per tirare fuori ciò che si nasconde nel profondo, trovando il
coraggio di mostrare le loro fragilità e confessarsi davvero.
Ce ne andiamo,
ma mi resta addosso la voglia di mettere a segno un punto, uno soltanto, contro
di lei. Però, la prossima volta che mi scelgo qualcuno con cui avercela a
morte, devo evitare due errori. Primo: devo optare per un avversario con un
cuore. Secondo: devo evitare che sia bella da lasciarmi senza fiato.
Sentimenti che si danno battaglia, emozioni, odio-amore, fragilità,
intenzioni continuamente fraintese e angst
sono elementi tipici delle storie di Bianca Marconero, che ha un modo tutto suo
e distinguibile di giocare con questi elementi per creare scene talvolta
intriganti e altre volte divertenti, che alla fine diventano persino iconiche e
indimenticabili.
«Se osi baciarmi..» la voce si blocca contro il
mio petto. Uno schianto di cuori, da cui scoppiano fontane di farfalle.
«Se ti bacio?» la incalzo, cosi vicino da
sentirla sulle mie labbra.
«Te la faccio pagare» soffia.
«Sai cosa?» gemo. «Corro il rischio, cazzo. »
E finisco
per salvarmi da questa apnea cercando l'ossigeno sulla sua bocca. La vita, a
questo punto, mi concede due secondi appena. Il primo mi inchioda davanti alla
certezza che potrei morire, il secondo mi rivela che siamo in due. Lo siamo dal
primo istante, perché non mi respinge, non si nega, non mi blocca. Al
contrario, mi accoglie e mi trasforma nell'essere umano che invidierò per il
resto dei miei giorni. La sua lingua incontra la mia in un'esplosione che
sembra un urlo di gioia. E smetto di chiedermi perché, dal momento che baciarla
è la risposta universale. Affondo dentro di lei con un entusiasmo che
stordisce. Si deve restare dove tutto è corrisposto e questo, maledizione, lo
è! Questo bacio è ricambiato. È reciproco come il principio d'Archimede. Come
le lacrime di chi si riconcilia. Come i patti di amicizia stretti dai bambini.
Il romanticismo raccontato dall’autrice arriva a toccarci
passando per strade tortuose e complicate, ma coinvolgenti nel loro percorso. I
sentimenti sono forti, irruenti ma anche dolci; c’è spazio per le scene un po’
più piccanti, ma senza raccontare mai troppo esplicitamente. Questo, forse, è
l’unico caso in cui, nell’epoca dello spicy
che abbandona, anche dove è di troppo, la sua presenza sarebbe stata
graditissima e per nulla superflua. Nonostante ciò, l’autrice gioca bene con
l’intimità prima desiderata, poi attesa e vissuta, riuscendo a raccontare nel
modo giusto per intrigare e conquistare teneramente e passionalmente il
lettore.
Ci
tocchiamo così, delegando ai nostri baci le suppliche e alle nostre mani il
tormento. E questo momento, di colpo, diventa come i libri perfetti che ha
descritto lei. Ogni movimento, pausa ed esitazione concorrono a definire
un'emozione stupefacente. Mi bacia, mi tocca, mi tiene tra le dita ed è davvero
una fottuta cattedrale gotica, dove niente è superfluo perché tutto serve allo
scopo. Il piacere finisce per annientarsi nel sublime.
Questo libro diventa un condensato di tutto ciò che Bianca è
e sa fare. Perché Bianca ha le conoscenze e le competenze per creare e
raccontare storie, ha la padronanza della scrittura e la consapevolezza del
mondo dei libri; infine sa come racchiudere la vita, con tutte le sue emozioni,
in un libro che possa dare ai lettori proprio quello che desiderano.
Ci sono, inoltre, riferimenti sottili ad altre storie
dell’autrice, che diventano quasi un gioco per i fan della stessa, che possono
riconoscere e ricordare le storie e i personaggi che hanno già conosciuto e
amato. La signora Bennet, eccentrica ma divertentissima, finisce per incarnare
l’alter ego di Bianca Marconero, che porta
su carta lo spirito unico che la contraddistingue e che rende distinguibili le
sue storie, giocando in chiave autoironica. È proprio la verve di Bianca che emerge da questo libro, come dagli altri suoi
libri: un profondo senso dell’umorismo, un’ironia sottile e geniale, una
capacità di giocare con le sue storie creando intrecci accattivanti e
appassionanti, e soprattutto la capacità di emozionare, far sorridere e ridere.
Le situazioni improbabili, gli sprazzi di teatralità dei
personaggi e i dialoghi brillanti rendono la storia estremamente divertente, donando
quel tocco di brio che fa la differenza. L’amore, gli affetti, le gioie piccole
e grandi, prima rincorse e sfiorate, poi mancate e infine raggiunte, tengono
con il fiato sospeso e emozionano. Il modo in cui si riesce a raccontare questi
momenti ne aumenta la rilevanza e raddoppia l’effetto sul lettore.
Io ho
sempre creduto che fossimo mutevoli, instabili e sfuggenti come i sogni. Ma poi
arrivi tu e io cambio idea sul cambiare idea. Ti guardo, Eloisa, e mi sembra
che tu potresti essere l'unico pensiero invariabile. Tu potresti inciderti
ovunque. Potresti perfino scrivere sul mio sangue qualcosa di destinato a durare
per sempre.
Poi si parla di libri e del potere delle storie, arrivando a
intercettare quegli argomenti che sono cari ai lettori e che riescono a
incastrarsi con grande sapienza e naturalezza all’interno della narrazione.
La scrittura di Bianca Marconero è decisa, matura, attenta a
cogliere e restituire nel modo più efficace tutte le sfumature della storia raccontata.
È uno di quegli elementi fa la differenza tra una buona storia e una storia
eccezionale.
L’abilità che emerge dallo sviluppo della trama, il modo in
cui viene raccontata la storia e la scrittura che sa andare al cuore degli
eventi per restituirne la loro essenza più autentica fanno in modo che le
pagine scorrano senza che il lettore se ne accorga.
Una storia che appassiona, che tiene incollati alle pagine,
che fa perdere il senso del tempo e dello spazio, che accende il desiderio di
leggere e di non fare altro. Un’altra storia di Bianca Marconero che non avrei
voluto finire mai e che rileggerei subito.
Lady Pride and Mister Prejudice è una lettura originale, romantica,
divertente e coinvolgente. Assolutamente da non perdere.
Ciascun
bacio è una dichiarazione di guerra e un trattato di pace. È la sintesi
irrisolta di un desiderio che nega se stesso.
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