Recensione UNA CONQUISTA FUORI MENÙ di Felicia Kingsley

Buongiorno lettori e lettrici, oggi vi porto la recensione di Una conquista fuori menù, la nuova commedia romantica di Felicia Kingsley che mi ha conquistato! Tra segreti, amore e fornelli, una storia che tiene con il fiato sospeso, emoziona e diverte.

Titolo: Una conquista fuori menù
Autrice: Felicia Kingsley
Data di pubblicazione: 3 settembre 2024
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 519
Trama
Tra gli agenti speciali dell’FBI, Dwight Faraday è il migliore: anticonformista, con il fascino del mascalzone, detiene il record imbattuto di indagini risolte sotto copertura. È anche un cuoco provetto, dunque è l’ideale per infiltrarsi nella brigata del ristorante italiano che appartiene alla famiglia Villa, sospettata di avere legami con la malavita di New York. Dwight, però, non ha fatto i conti con Julia Villa, la figlia del proprietario: ragazza tosta e determinata a guidare gli “affari” di famiglia, lo detesta sin dal loro primo, tempestoso incontro ed è intenzionata a fargli capire chi comanda. Con la missione a rischio, Dwight è costretto a cambiare piano: conquistare Julia per raccogliere le informazioni di cui ha bisogno. Tra schermaglie affilate, sfide a colpi di fuori menù e provocazioni al peperoncino, Dwight è pronto a scovare la ricetta giusta per arrivare al cuore di Julia, che sembra ostinatamente immune al suo fascino. Ma se, alla fine, fosse proprio l’inafferrabile agente Faraday a farsi prendere per la gola? In cucina non ha mai fatto così caldo…

Recensione

Dwight Faraday è un agente dell’FBI a cui è appena stata affidata una missione sotto copertura per incastrare i membri di una famiglia malavitosa newyorkese. La nuova operazione prevede di vestire i panni di uno chef e infiltrarsi nel ristorante di cucina italiana Villa’s, nel quartiere di Tribeca, inserendosi così negli affari della famiglia Villa, legata alla mafia italo-americana. Proprio in queste circostanze incontrerà Julia Villa, figlia del proprietario del ristorante, con la passione per la cucina, determinata a farsi valere all’interno della nuova attività. Con Julia, però, gli inizi saranno tutt’altro che rosei, così anche la missione dovrà essere ripensata. Dwight dovrà mettere in atto una strategia volta a sedurre e conquistare Julia, in modo da ottenere le informazioni che sta cercando. Nessuno aveva previsto, però, il reale coinvolgimento emotivo determinato da questo caso. Odio, provocazioni, sfide, attrazione e forti sentimenti metteranno a rischio la missione e obbligheranno i protagonisti a fare i conti con una situazione difficile da gestire ma impossibile da ignorare.



Una conquista fuori menù è una commedia romantica, hate to love, con una forced proximity, in cui lei è grumpy e lui è sunshine e in cui lei si innamora per prima ma lui perde completamente la testa per lei.

L’ambientazione newyorkese, una famiglia italo-americana, affari malavitosi, questioni sospette, un ristorante di cucina italiana con una brigata improbabile, una missione sotto copertura e un amore che sfida le insicurezze e apre gli occhi su un futuro diverso sono gli elementi di una storia capace di coinvolgere il lettore fin dalle prime pagine.

Felicia Kingsley racconta la storia d’amore tra Julia e Dwight, ma anche la vita dei due, presi singolarmente, intrecciando il lavoro e il privato, ciò che è personale e ciò che è familiare. Proprio la capacità dell’autrice di andare oltre la storia d’amore e di allargare la prospettiva rende Una conquista fuori menù il libro perfetto per chi cerca il piacere di una bella storia, di quelle in grado di coinvolgere ed emozionare, di raccontare il particolare e non solo l’essenziale. 

Il lavoro del protagonista maschile e ciò che ne consegue è il pretesto per rendere la storia più dinamica e avvincente, lasciando spazio a quell’elemento di imprevedibilità e di criticità che rende più emozionante e intrigante seguirne lo sviluppo. La trama, quindi, non è scontata (che è il rischio di parecchi romanzi rosa) e costituisce la ricetta perfetta per gli amanti delle storie movimentate e coinvolgenti, in cui si alternano odio, amore, segreti, angst e situazioni ambigue e tutt’altro che facili da gestire.

“Detestarti è il mio hobby preferito. Mi piace scorrere l’elenco mentale delle cose che odio di te”.

Julia è una protagonista con la passione per la cucina, determinata a farsi valere in famiglia e nel lavoro, ma preda di tante insicurezze. Non concede facilmente la propria fiducia, appare dura, precisa e seria, tanto che l’odio per il protagonista maschile diventa il suo scudo, quello da cui dovrà imparare a liberarsi per trovare il coraggio di aprirsi alla vita che merita. La sua patologia (che non anticipo) introduce una tematica delicata all’interno della storia, rendendola più profonda. Raccontare come la malattia abbia condizionato la vita di Julia e la sua considerazione di sé, oltre che la considerazione che gli altri hanno di lei, permette di arricchire la storia di quel particolare che la rende speciale, arrivando al cuore del lettore senza cadere nel patetismo. Leggere di questa protagonista vuol dire sentire tutte le sue insicurezze, immedesimarsi nelle sue difficoltà, che a volte sono più mentali che fisiche, essere partecipi delle sue frustrazioni, del suo senso di solitudine, di inadeguatezza e di impotenza, per via della sua malattia e per via di una famiglia troppo protettiva nei suoi confronti, che non le permette di vivere la libertà che desidera, se non in segreto. Leggere questa storia, quindi, diventa anche un modo per seguire il suo percorso verso una nuova consapevolezza di sé, quel percorso volto a prendere finalmente in mano la propria vita per vivere tutto ciò che ci si è negati in precedenza, anche l’amore, quello sano.

Dwight è un personaggio già conosciuto in Due cuori in affitto. Un uomo affascinante, impertinente, simpatico e dal cuore romantico. È un personaggio che regala leggerezza alla storia, grazie al suo modo di porsi, e poi dolcezza, grazie ai suoi gesti romantici, piccoli e grandi, nei confronti di Julia, ma anche grazie alla generosità verso gli altri personaggi. Ama cucinare e guardare film romantici, è abile e serio nel suo lavoro, ma si troverà in seria difficoltà con questo caso, che lo mette di fronte al bivio tra dovere e sentimenti, tra segreti e desiderio di aprirsi completamente.

Julia e Dwight inizieranno il loro rapporto con il piede sbagliato, anche se sarà soprattutto Julia ad ostacolare la presenza dell’altro e a cercare ogni pretesto per odiarlo. Per quanto riguarda la “convivenza forzata”, i due si troveranno a dividere lo stesso ristorante, ma qui cucineranno prima come rivali, poi in posizione subalterna e infine insieme. Opposti per certi versi, molto simili per altri, troveranno un punto di incontro e scopriranno di poter essere migliori proprio grazie all’altro. Il loro legame intriga prima per i contrasti, poi per l’attrazione e i sentimenti che cercano di emergere e infine conquista per la dolcezza che sa tirare fuori (che però non risulta mai stucchevole). Impossibile non emozionarsi per il loro legame, impossibile non immedesimarsi nel loro sentimento. Julia e Dwight funzionano così bene, insieme, da poter convincere anche il lettore meno romantico.

“[…] Io e te siamo una guerra persa in partenza: lasceremmo solo devastazione sul campo di battaglia e basta”, mi obbligo a dire.
“Non m’interessa combattere. Te la do vinta a tavolino”.
“Non sai cosa ti farei su quel tavolino, Julia”
“Vorrei davvero saperlo, invece”.

Una storia in cui ogni personaggio riceve la giusta attenzione e fa la sua parte per lasciare il segno, creando qualcosa di più complesso e riuscendo a dare più carattere alla storia nel suo complesso. È interessante (anche perché fa riflettere) ed emozionante assistere all’inserimento di Dwight all’interno del ristorante e quindi della famiglia Villa, insieme alla sua brigata fatta di persone dai trascorsi discutibili ma che gradualmente crescono grazie al protagonista maschile e a ciò che imparano da lui e da quella nuova esperienza. Intrigante seguire il caso affidato al personaggio maschile e assistere alle vicende della famiglia Villa e di coloro che si legano ad essa, nel bene e nel male. Talvolta emerge un senso di mistero, altre volte si percepisce il pericolo dietro l’angolo e altre volte ancora la finzione che si intreccia con la realtà tiene con il fiato sospeso e mette il cuore e la testa in subbuglio. Leggendo questo libro non ci si annoia mai!

È una storia in cui l’attenzione ai dettagli fa la differenza e anche i più piccoli espedienti sono pensati per ottenere il massimo dell’effetto. È così che i particolari di questa storia riescono a creare scene che suscitano il riso o semplicemente il sorriso, che divertono, che emozionano, che stringono il cuore e addolciscono l’anima. La narrazione evita momenti morti, lascia il tempo affinché ogni cosa avvenga al momento giusto, procedendo in un crescendo che passa attraverso momenti dolci e allo stesso tempo sofferti, momenti divertenti e qualche colpo di scena, fino ad un finale che chiude in bellezza (ma soprattutto emozionando). Il modo in cui va a concludersi questa storia, rispetto alla coppia protagonista, riesce a veicolare il messaggio di cui avevamo bisogno rispetto all’amore. Rispetto al caso da cui tutto è partito, questa storia riesce a trovare una risoluzione credibilissima e davvero apprezzabile.

Le ricette, i piatti, il lavoro in cucina e in sala, le sfide culinarie, il sogno di avere un ristorante e la passione il cibo e la cucina permeano ogni pagina di questo libro, così da essere non solo sfondo ma protagonisti della storia. Si percepisce lo studio dietro tutto ciò che è legato al cibo e alla cucina, ma anche dietro al racconto del lavoro di Dwight o della patologia di Julia. Questi elementi, attentamente sviluppati, ricevono lo spazio che meritano e si fondono tra loro in modo naturale, contribuendo alla perfetta riuscita della storia.

Non mancano scene in cui compaiono alcuni personaggi di altri libri dell’autrice e c’è anche qualche riferimento ad una saga fantasy molto amata dai lettori negli ultimi anni (fae alati vi dice qualcosa?).

Una conquista fuori menù è una storia che mi ha parlato e mi ha toccato nel profondo, in tutti i punti giusti, unendo gli elementi che amo e regalandomi persino ciò che non sapevo di desiderare. Ho sorriso, ho riso tanto, mi sono commossa, mi sono emozionata, ho provato un vortice di emozioni diverse, dalle più tristi alle più felici, ho anche pianto per ciò che la storia mi ha saputo trasmettere e per ciò che ha tirato fuori di me. Questo libro ha sbloccato le mie difese e mi ha lasciato disarmata, con un flusso incontrollabile di emozioni in uscita. Mi sono immedesimata nella protagonista femminile e ho sentito le sue fragilità come se fossero le mie, perché in fondo, forse, siamo tutti un po’ come Julia, trattenuti e bloccati da qualcosa che è parte di noi e che noi stessi dobbiamo risolvere. Mi sono affezionata al protagonista maschile, che ha sempre trovato il modo per sostenere chi aveva accanto, dalla brigata a Julia, distinguendosi per gesti dolcissimi, riuscendo ad esprimere la difficoltà del suo ruolo ma la sincerità delle sue intenzioni. Mi sono sentita parte della brigata del Villa’s, che è stata descritta talvolta in modo divertente, altre volte con serietà per le vicende affrontate. Una storia che riesce a trovare l’equilibrio tra ironia e serietà, tra leggerezza e profondità, raccontando come se si stesse guardando un film. Un libro che regala più di ciò che ci si può aspettare e crea dipendenza! Staccarsi è impossibile.

Divertente, movimentato, dolce ed emozionante: Una conquista fuori menù è un libro da non lasciarsi sfuggire.

Di tutte le forme di dolore, l’amore è la più spietata, perché ti costringe a essere felice per aver lasciato libero chi ami.


il mio voto
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Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio.

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