Recensione MISS BEE E IL CADAVERE IN BIBLIOTECA di Alessia Gazzola

Buonasera lettori e lettrici,

oggi vi parlo di Miss Bee e il cadavere in biblioteca, primo libro di una nuova serie di Alessia Gazzola che unisce, tra le altre cose, il giallo al rosa. La società inglese degli anni Venti del Novecento, un delitto, un’indagine e le vicende di vita di una protagonista che cerca di trovare la propria strada compongono questa nuova storia.

 
Titolo: Miss Bee e il cadavere in biblioteca (Miss Bee serie #1)
Autrice: Alessia Gazzola
Data di pubblicazione: 19 novembre 2024
Editore: Longanesi
Pagine: 256
Trama:

Londra, 1924. La ventenne Beatrice Bernabò, detta Miss Bee, si è trasferita nella capitale inglese al seguito del padre Leonida, docente di Italianistica all'Università. Il mandato del padre gode della protezione dell'ambasciatore italiano nel Regno Unito. Invitata a cena dalla nobile dirimpettaia, Mrs. Ashbury – vedova e madre di un unico e affascinante figlio, il conturbante Christopher detto Kit – Beatrice si trova suo malgrado in mezzo a un giallo che è al contempo un triangolo amoroso: se non è colpevole l'uno, lo è l'altro. Ma lei di chi è innamorata, dell'uno o dell'altro? Ambientata nel mondo patinato e decadente dell'aristocrazia britannica al risveglio dall'incubo della Prima guerra mondiale, tra seducenti visconti e detective che sognano di tagliar loro la testa come nella rivoluzione francese, questa avventura di Miss Bee è una frizzante e incantevole combinazione di suggestioni – da Agatha Christie a Downton Abbey, dai romanzi di Frances Hodgson Burnett fino a Bridgerton – cui si aggiunge l'inconfondibile unicità del tocco di Alessia Gazzola.

Serie Miss Bee:
1. Miss Bee e il cadavere in biblioteca
2. Miss Bee e il principe d'inverno
3. Miss Bee e il fantasma dell'ambasciata (18 marzo 2025)
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Recensione

Beatrice Bernabò ha ventidue anni, è originaria di Firenze ma vive a Londra, città in cui si è trasferita quattro anni prima con le due sorelle e il padre. Quest’ultimo, infatti, grazie al favore dell’ambasciatore italiano nel Regno Unito, è riuscito a ottenere l’incarico di docente di Italianistica all’Università di Londra. Dietro di loro hanno lasciato altri parenti – con cui, però, non ci sono rapporti del tutto idilliaci – e una patria oppressa dal Fascismo, regime che Leonida, il padre di Beatrice, non apprezza, ma che è costretto a sostenere, anche dall’estero, per non perdere tutto quello che ha ottenuto.

A Londra, Beatrice si è sentita accolta e si è inserita in alcune dinamiche dell’alta società inglese - con le sue cene, le feste e i pettegolezzi - grazie al legame stretto con i vicini di casa: la vedova Mrs. Ashbury e suo figlio Christopher, detto Kit. Di quest’ultimo si è anche invaghita e con lui intrattiene un legame “clandestino”, in cui ci sono in gioco sentimenti ancora difficili da definire, talvolta simili all’amore, altre volte più complicati.

Proprio durante una cena a casa Ashbury, che vede coinvolti esponenti dell’alta società inglese, uno degli ospiti viene trovato morto. A primo impatto la causa sembra essere un malore improvviso, ma poi emergono ben altri sospetti.

Tutti possono essere colpevoli, ma quando tra i sospettati si troverà coinvolto anche Kit, Beatrice cercherà di indagare a modo proprio per dimostrare la sua innocenza. Qualcosa, infatti, non le torna e qualcun altro potrebbe essere il vero colpevole.

Intanto a quella cena ha conosciuto anche Julian Lennox, undicesimo visconte di Warthmore, che pure potrebbe avere a che fare con l’omicidio e con il quale il rapporto è ambiguo, ma anche stimolante.

Beatrice e i personaggi di questa storia dovranno destreggiarsi tra indagini, vita privata, vita mondana e questioni di cuore.



Miss Bee e il cadavere in biblioteca racconta una storia ambientata nell’Inghilterra degli anni Venti, in cui il giallo si unisce al racconto delle vicende mondane e sentimentali della protagonista, con suggestioni che rimandano anche ad altre storie, come quelle di Agatha Christie e di Jane Austen, ma anche Downton Abbey e Bridgerton.

Una storia che riesce a trasmettere le suggestioni di un’epoca, a partire dagli ambienti, con i loro stili e i loro motivi, per arrivare ai costumi e alle abitudini di quel preciso periodo. Viene toccato marginalmente anche il Fascismo, soprattutto per alcuni spunti che arrivano a differenziare la vita inglese da quella italiana.

Beatrice è una protagonista di un’altra epoca, eppure moderna. Giovanissima e ancora in cerca della propria strada, è tenace, combattiva e intraprendente. Solo apparentemente innocua, Beatrice “Bee” sa essere affilata e tagliente e lo si vede soprattutto negli scambi con il visconte Julian o con l’ispettore di Scotland Yard.

È sensibile, dolce e determinata, sa far valere la propria autonomia anche in una società che ancora deve fare strada per un’emancipazione femminile. Non ha un’idea precisa del suo futuro, ma intanto confeziona e vende paralumi, coltivando una passione e cercando di farla fruttare.

Il padre di lei, per quanto amato, non sempre riesce a capire il suo desiderio di libertà e cerca di controllare alcuni aspetti della sua vita (così come la sorella maggiore). Beatrice, però, cammina a testa alta e trova sempre il modo di decidere per sé. In questo caso, poi, Beatrice si trova inserita in un’indagine da cui non si tira indietro, indagando lei stessa, in ogni modo possibile.

Nel frattempo anche le questioni sentimentali le danno qualche pensiero e pure lì dovrà tirare fuori il proprio carattere. La cicatrice che porta in viso è anche il simbolo di una vulnerabilità con cui ha imparato a convivere e che, in un certo senso, la rende ancora più incisiva. Una protagonista che sa sostenere questa storia e che è uno dei pilastri per la sua riuscita.

Il punto forte di questa storia, in effetti, sono proprio i suoi personaggi: verosimili e ben tratteggiati (anche quando non sono necessariamente troppo approfonditi), riescono a rendere vivace e accattivante la storia. Ci sono personaggi che si distinguono particolarmente e che, con il loro carattere e il loro modo di fare, riescono a suscitare nel lettore diverse reazioni ed emozioni. Le vicende personali di questi personaggi arrivano a intrecciarsi e a dar vita ad una storia che riesce a intrattenere e a suscitare curiosità.

Kit e Julian sono i giovani coinvolti nelle vicende sentimentali di Bee, in modi diversi e tutti da scoprire.

Kit è per Bee una figura familiare e affascinante, ma si rivela anche insicuro e sregolato. Il rapporto tra Kit e Bee è proibito e tormentato, fatto di aspettative ma anche incomprensioni e delusioni.

Julian, invece, è presentato come un giovane dal passato familiare drammatico, ma anche un ribelle dalle azioni spregiudicate (almeno secondo i pettegolezzi). Nel corso della storia rivelerà lati inediti: dimostrerà di essere sensibile e premuroso, ma anche di divertirsi parecchio a stuzzicare Beatrice. Lei, d’altra parte, non sembra proprio sopportare il suo modo di fare, ed è decisa più che mai ad odiarlo, senza mai mancare di rispondergli a tono. Le loro interazioni, sapientemente gestite, che sanno alternare le provocazioni ai momenti più dolci, rappresentano uno degli aspetti più intriganti della storia.

Archer Balckburn, l’ispettore capo di Scotland Yard, che segue le indagini, è un uomo burbero, determinato nel suo lavoro e non particolarmente amante dell’alta società. Il suo personaggio rimane a tratti imperscrutabile, ma qualcosa della sua vita e del suo pensiero emerge durante la narrazione. È proprio il carattere uno degli elementi che ne determina il fascino e lo rende intrigante. Sicuramente si farà notare ancora di più nei libri successivi, ma già in questo lascia il segno. Intrigante è anche il suo rapporto con la protagonista: ritiene che Bee sia una seccatura, perché gli sta tra i piedi, ma per lei arriverà a provare anche curiosità e, ad un certo punto, non potrà rimanere indifferente di fronte alla schiettezza e alla decisione che la ragazza dimostra nell’indagine.

La parte che riguarda il delitto, il mistero e le indagini si inserisce in modo naturale all’interno della narrazione,  trovando il giusto equilibrio e svelando progressivamente nuovi indizi e nuovi intrecci. L’indagine, quindi, risulta portata avanti in modo intelligente e interessante, arricchendo la storia di scoperte sempre nuove. Ogni personaggio, a ben vedere, può ricollegarsi al delitto e quindi rientrare nella rosa dei possibili colpevoli e la storia riesce a giocare proprio su questo.

Davvero apprezzabili i dialoghi frizzanti e il lato più giocoso e simpatico di situazioni e personaggi.

Io sono particolarmente fan delle storie ambientate nel passato, e in particolare proprio negli anni Venti, e quindi Alessia Gazzola ha saputo regalarmi la storia che desideravo.

Suggestivo, vivace e accattivante, Miss Bee e il cadavere in biblioteca sa come raccontare una storia che intrattenga il lettore, tenendolo incollato alle pagine e facendolo affezionare ai suoi personaggi. Non vedo l’ora di leggere il seguito. 


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1 Commenti

  1. Ciao. Io adoro i libri di Alessia Gazzola, ho letto tutto, ma questo, mi dispiace dirlo, non mi ha convinto. Mi è sembrato scritto in modo superficiale e frettoloso, come se si trattasse di una prima stesura, non di un testo lavorato a fondo e ben ponderato. Parlo della storia ma soprattutto della scrittura, che non è fluida (ma comunque mai banale) come al solito. Peccato!

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