Recensione MISS BEE E IL PRINCIPE D'INVERNO di Alessia Gazzola

Buongiorno lettori e lettrici, oggi vi parlo di Miss Bee e il principe d’inverno, il secondo libro della serie su Beatrice Bernabò, la nuova protagonista dell’autrice italiana Alessia Gazzola. Dopo aver amato il primo libro, non vedevo l’ora di leggere il secondo. Ancora una volta questa storia ha saputo intrattenermi e affascinarmi. Ve ne parlo a seguire.


Titolo: Miss Bee e il principe d'inverno (Miss Bee serie #2)
Autrice: Alessia Gazzola
Data di pubblicazione: 14 gennaio 2025
Editore: Longanesi
Pagine: 256
Trama:

Derbyshire, dicembre 1924. È un freddo Natale ad Alconbury Hall, la residenza di campagna della nobile famiglia Lennox. Così freddo che nemmeno generose dosi di sherry riescono a riscaldare la mente e il cuore di Lady Millicent Carmichael, mentre detta le sue scandalose memorie alla nuova segretaria. Eppure, la giovane assistente improvvisata, che risponde al nome di Beatrice Bernabò detta Miss Bee, non potrebbe avere cuore e mente più caldi, anzi, incandescenti. Merito forse della splendida atmosfera di Alconbury Hall, coi camini accesi e scoppiettanti, le cene eleganti, le singolari e allegre tradizioni britanniche da onorare. Merito più probabilmente del visconte, l'affascinante Julian Lennox. Né va tralasciata l'eccentrica combriccola di convitati, a cominciare dal tenebroso Alexander, cugino di Julian con ascendenze russe, bello in maniera insopportabile ma dall'aria cupa e angustiata, un vero principe d'inverno. Beatrice però ancora non riesce a cogliere il sottobosco di tensioni che attraversa quella conturbante atmosfera natalizia. Tensioni che presto sfoceranno in eventi di crescente gravità: l'accusa di furto è soltanto l'inizio… Riuscirà Miss Bee a venire a capo dell'imprevedibile e pericoloso enigma?

Serie Miss Bee:
1. Miss Bee e il cadavere in biblioteca (recensione qui)
2. Miss Bee e il principe d'inverno
3. Miss Bee e il fantasma dell'ambasciata (18 marzo 2025)
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Recensione

Continuano le avventure della nuova protagonista di Alessia Gazzola nel secondo libro della serie che la vede in primo piano: Miss Bee e il principe d’inverno

Beatrice Bernabò ha ottenuto un incarico come segretaria personale di Lady Millicent Carmichael, zia di Julian, e così parte per la residenza di campagna della famiglia Lennox. Mentre è impegnata a trascrivere le memorie della donna, Beatrice si trova a passare del tempo con la famiglia di Julian e a vivere l’atmosfera invernale e natalizia della campagna inglese. Nella residenza arriva anche Alexander, un cugino di Julian con origini russe, e altri parenti e conoscenti del visconte. Ancora una volta, però, alcuni strani eventi arrivano a sconvolgere l’equilibrio di Alconbury Hall. Un furto, un tentato omicidio e una scomparsa riporteranno in scena Archer Blackburn, l’ispettore di Scotland Yard che, ancora una volta, si trova ad indagare su un caso in cui sono coinvolti il visconte Julian Lennox e Beatrice Bernabò. Beatrice si era già intromessa nelle indagini dell’ispettore, rivelando il suo carattere deciso e suscitando in Archer una certa curiosità, e adesso è pronta a replicare. Mentre si indaga sugli ultimi avvenimenti, Beatrice e gli altri personaggi saranno alle prese con diversi affari personali e sentimentali, in un intreccio di vite e di questioni in sospeso, mentre si è costretti a prendere decisioni e a vedere svelati i propri segreti.



Miss Bee e il principe d’inverno appare indubbiamente come un secondo libro di passaggio. La storia procede con piccoli passi in avanti nella conoscenza dei personaggi e con qualche progressione nelle loro interazioni e nel racconto delle loro vicende di vita. Nel primo libro si sono già poste buone basi, perciò nel secondo si procede attraverso l’approfondimento di altri aspetti del carattere e della vita dei personaggi, con una leggera evoluzione per quanto riguarda le interazioni. A questo punto, comunque, è come se conoscessimo da sempre questi personaggi. Leggere di loro, delle loro vita e delle loro interazioni è come entrare in un luogo familiare e farne parte, con una naturalezza che sconvolge se si considera che la loro conoscenza è recentissima.

Rispetto al primo libro, la trama del secondo sembra più semplice e meno variegata, con un andamento che risulta più rapido. Ci si sofferma meno approfonditamente sui personaggi e su ciò che accade (che non spazia molto) e questo può rendere la storia meno incisiva. La sapiente gestione dello sviluppo e dei personaggi, però, riesce a mantenere viva la storia, rendendola sempre accattivante e scorrevole.

Beatrice “Bee” è alle prese con un nuovo impiego e con i sentimenti che ha iniziato a provare per Julian, anche se la faccenda è tutt’altro che semplice. Dopo l’esperienza vissuta con Kit, ha capito che deve preservare il suo cuore, perciò è cauta con i sentimenti. Con Julian, poi, ci sono questioni che devono essere discusse e soprattutto alcune che ostacolano una possibile evoluzione del rapporto, perciò il loro legame sarà abbastanza tormentato e vedrà momenti di incomprensione e di tensione. In questo secondo libro Bee sarà messa alla prova da diversi avvenimenti e la si vedrà anche in crisi, però non si perderà d’animo e, procedendo per la propria strada, manterrà il suo carattere deciso e testardo, la sua schiettezza, la sua simpatia, la sua spontaneità e sincerità.

Per quanto riguarda l’indagine, Beatrice si trova coinvolta nei misteri su cui si indaga, ancora una volta trovandosi al loro interno e quindi non sfuggendo alla lista dei colpevoli e a presunte accuse che la turberanno ma che la spingeranno anche a reagire.  Per fortuna Bee è una protagonista sveglia, che  porta il suo contributo senza intervenire troppo, in modo tale che i ruoli dei personaggi vengano rispettati.

Dato che ad ognuno tocca il suo mestiere, è l’ispettore Archer a intervenire nei misteri e a indagare. La conoscenza di questo personaggio non progredisce troppo rispetto al primo libro. È da riconoscere che il suo è forse il personaggio più interessante della serie. Questo è dovuto alla sua capacità di distinguersi rispetto agli altri, prima per ciò che si intuisce delle sue origini e del suo vissuto e poi per la sua diversa visione della vita e del mondo. Archer è maturo, pratico e alla mano, concreto e perspicace, giudicante nella misura che ritiene necessaria per il suo lavoro e proporzionalmente alla differenza tra lui e chi, diversamente, è da sempre abituato a vivere negli agi. È indubbiamente interessante scoprire il suo sguardo sul mondo, il suo modo di analizzare chi lo circonda e i fatti che accadono attorno a lui. Il suo personaggio risulta affascinante di per sé, ma ancora più accattivante nel suo rapporto con Bee, che progredisce – dato che si trovano nuovamente a confrontarsi – e mette in moto la fantasia dei lettori, i quali, ormai, sono ammaliati dai personaggi maschili di questa serie e non possono non pensare ad una possibile coppia anche per quanto riguarda questo personaggio e la protagonista.

Parlando di personaggi maschili, Julian è il personaggio più vicino a Bee, quello con cui il rapporto vive qualche momento di vicinanza ma anche di tensione. In questo secondo libro il suo personaggio, che avevo adorato nel primo libro, mi ha destato più volte qualche perplessità, soprattutto a causa di alcuni atteggiamenti nei confronti di Bee. Ho trovato la sua presenza meno forte rispetto al primo libro, ma sicuramente è emerso il suo carattere tormentato, il suo essere in crisi per le scelte da prendere e la necessità di fare chiarezza rispetto alle questioni di cuore che lo riguardano.

In questo libro compaiono altri personaggi, vecchi e nuovi, sia della famiglia di Bee che di quella di Julian, e anche loro diventano parte attiva delle vicende narrate. C’è la zia di Julian, sui generis e che suscita sensazioni contrastanti, poi il misterioso e quindi intrigante personaggio di Alexander, il “principe” cugino di Julian e ancora un generale dell’esercito molto poco gradito da alcuni e che ha un rapporto complesso con Julian, sua zia e Alexander.

Il vissuto di questi e di altri personaggi si intreccia, così le vicende private e quelle relative ai misteri della storia diventano un tutt’uno. La parte mystery, in realtà, seppur portata avanti per tutta la storia, talvolta risulta meno forte delle questioni private dei personaggi, che sembrano continuare a volersi assicurare maggiore risalto. Sono queste ultime, infatti, che si estendono attraverso i vari libri della serie, mentre le altre contraddistinguono questo specifico libro e poi si esauriscono alla fine di esso (come era stato per il primo libro).  

In questo secondo libro alla leggerezza si accompagna la tensione dovuta a questioni personali e familiari spinose o gravose e si percepisce la preoccupazione per ciò che accade, il disaccordo e il contrasto tra i personaggi, i segreti e le loro implicazioni, le decisioni combattute e le inquietudini che le accompagnano.

L’Inghilterra degli anni Venti, con la sua campagna e le dimore dell’alta società entro cui (e fuori dalle quali) si svolge la vita di quest’ultima, regala un’atmosfera suggestiva e calda, anche se fuori il tempo è freddo e nevoso!

La serie su Miss Bee riesce a unire sapientemente elementi diversi e accattivanti e a suscitare un senso di calore, di familiarità e di attaccamento ai personaggi. Leggendo i libri che compongono la serie sembra di far parte da sempre del mondo raccontato.

Misteri, indagini, sentimenti, matrimoni combinati, battute di caccia, cene, segreti, gelosie, tradimenti; il mystery e il romanticismo che si uniscono e riescono a creare una storia che incuriosisce, intrattiene, affascina e si legge tutta d’un fiato.

Il finale è da crepacuore e io ho già voglia di passare al libro successivo. Per fortuna dobbiamo aspettare solo il 18 marzo!


il mio voto
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