Salve
lettori,
conoscete Victoria Aveyard? La sua serie distopica, Regina Rossa, è arrivata qualche anno fa anche in Italia e il terzo libro, Gabbia del re, è quello di cui vi parlerò oggi. Una serie che ha tutti i requisiti per raggiungere il successo e che, infatti, tutto sommato ha visto pareri positivi, ma che purtroppo ha anche deluso molti lettori. Io sono tra questi.
conoscete Victoria Aveyard? La sua serie distopica, Regina Rossa, è arrivata qualche anno fa anche in Italia e il terzo libro, Gabbia del re, è quello di cui vi parlerò oggi. Una serie che ha tutti i requisiti per raggiungere il successo e che, infatti, tutto sommato ha visto pareri positivi, ma che purtroppo ha anche deluso molti lettori. Io sono tra questi.
Data di pubblicazione: 2 maggio 2017
Editore: Mondadori Chrysalide
Autrice: Victoria Aveyard
Pagine: 473
Trama
Privata del suo potere e perseguitata dai tremendi errori commessi, Mare Barrow si ritrova prigioniera e in balia di Maven Calore, di cui un tempo era innamorata e che altro non ha fatto se non mentirle e tradirla. Diventato re, il ragazzo continua a tessere la tela ordita dalla madre morta per mantenere il controllo sul suo regno e sulla sua prigioniera. Mentre, a Palazzo, Mare cerca di resistere all'effetto della pietra silente, il suo improvvisato esercito di novisangue e rossi continua imperterrito a organizzarsi, a esercitarsi e a espandersi. Impaziente di uscire dall'ombra, infatti, si sta preparando a combattere. Dal canto suo, Cal, il principe esiliato che reclama il cuore di Mare, è pronto a tutto pur di riaverla con sé. In questo terzo e straordinario capitolo della serie "Regina rossa", le alleanze di un tempo sono messe in discussione e - Mare lo sa bene - quando il sangue si rivolta contro il sangue potrebbe non rimanere nessuno a spegnere il fuoco che minaccia di distruggere completamente Norda.
Serie Regina Rossa
1.Regina Rossa
2. Spada di vetro(recensione qui)
3. Gabbia del re
………………………….(continua)
1.Regina Rossa
2. Spada di vetro(recensione qui)
3. Gabbia del re
………………………….(continua)
RECENSIONE
Regina
Rossa, il primo della serie, mi ha affascinata per la sua storia e la sua
ambientazione: una storia originale e che rientra perfettamente nei parametri
dei distopici di successo degli ultimi tempi. Con il secondo, Spada di vetro,
la storia ha però preso una piega diversa, con una storia che lascia un po’ a
desiderare. Non fraintendete: la scrittrice scrive benissimo e la storia ha il
suo potenziale ma personalmente credo che la parte cupa, quella presente in
tutte le storie di questo genere, dove regna la paura, la sofferenza, la morte
e dove il cambiamento sembra far perdere ogni speranza, sia stata fin troppo
dominante nel libro, tanto da non lasciare spazio ad alcuna gioia, in neanche
una pagina. Una storia ricca di sofferenza e morte che mi aspettavo potesse
cambiare. In Gabbia del re, invece, questa situazione persiste e non posso
negare di essermi sentita giù di morale per tutta la durata della lettura. Ho
apprezzato un po’ di più questo libro rispetto al terzo ma ho trovato ancora
tutti quegli aspetti che nel secondo mi avevano infastidito. Per quanto riguarda la storia credo che la
scrittrice avrebbe potuto unire secondo e terzo libro e accorciare molte
situazioni e quindi narrazioni che a lungo andare danno un po’ di noia. In
questo terzo capitolo Mare è prigioniera del re Maven, quel ragazzo che era
stato suo promesso e che poi ha finito per tradire tutto il suo paese e
comandarlo con la paura. La prigionia di Mare però è particolare: nonostante la
situazione la ragazza viene trattata con riguardo perché Maven prova qualcosa
per lei. Un amore morboso, un’ossessione che lo distoglie dai suoi piani e che
gli fa mettere in discussione tutto ciò in cui crede. Mare vorrebbe tanto
indietro il ragazzo di una volta, quello che la capiva e le stava vicino,
quello a cui teneva ma che si è rivelato essere un imbroglione. Nonostante ciò
la ragazza odierà ogni minuto della sua prigionia, in cui è costretta a ubbidire, dare ascolto ai suoi carcerieri e
a non fare alcun passo falso. Nel frattempo però cerca di studiare la
situazione e di trovare un modo di fuggire. Anche gli altri membri della
Guardia Scarlatta cercheranno di portare avanti il loro piano di annientamento
del re e di tutti quelli al suo servizio. Cal, il principe traditore, cerca in
tutti i modi di liberare Mare, la ragazza che ama e che è stata capace di farlo
passare dalla parte dei ribelli nonostante lui non voglia far parte dei loro
piani ma solo starle vicino e cercare di aggiustare la situazione del suo
paese. Cal è un personaggio che ho amato nel primo libro, ma che nel secondo mi
ha fatto sorgere molti dubbi sulla sua persona mentre nel terzo…ho provato
emozioni contrastanti. In certi momenti
avrei voluto fare un applauso allo splendido ragazzo che è Cal ma poi… mi ha
fatto arrabbiare non poco in altri momenti. Cal si è dimostrato una persona
capace ma che non ha il coraggio di fare delle scelte. Il suo essere un
argenteo non gli permette di tradire i suoi consanguinei ma allo stesso tempo
non gli permette di cambiare come dovrebbe e capire i rossi. A volte sembra
deciso di quello che fa e pronto a combattere dalla parte dei rossi per salvare
il paese ma in altri momenti non può negare il suo sangue e ciò che esso
implica. Gli unici momenti in cu ho visto un Cal diverso dal solito sono stati
quelli in cui era con Mare. Il questo libro finalmente vediamo lo sviluppo
della loro storia d’amore. Un amore che li spinge a mettere da parte l’odio e
il rancore e a ricercare alcuni momenti di felicità. Mare è una ragazza che è
cambiata totalmente dal primo libro: adesso è piena di odio, di risentimento,
di voglia di vendetta e solo adesso, nel terzo libro, capisce quanto il uso
atteggiamento sia stato sbagliato e dannoso per gli altri. Nel secondo libro
non si è preoccupata di “usare” gli altri per i suoi scopi, non ha dimostrato
di apprezzare gli sforzi che gli altri facevano per lei e i sacrifici dei suoi
amici. Qui comincia a rendersi conto di ciò che gli altri hanno fatto per lei,
del fatto che si è comportata in maniera sbagliata ma rimane comunque ancora
legata ai comportamenti passati. Maven è letteralmente un pazzo, non so
cos’altro dire di lui. È normale che nel primo libri siamo portati a farcelo
piacere ma subito dopo…SOLO.UN.PAZZO! Comunque in questo libro la Guardia
Scarlatta si ritroverà a fare i conti con un alleato e così anche Maven. Alcuni territori stranieri entreranno a far
parte della storia. Oltre al POV di Mare, nel libro leggiamo anche quello di
Cameron ed Evangeline. Cameron è un’altra novisangue, ragazza rossa con poteri
da argenteo. Lei non vuole far parte della Guardia Scarlatta e non approva le
scelte e i comportamenti di Mare. Nonostante i suoi quindici anni e il suo
unico scopo di salvare il fratello, si dimostra più matura di Mare in certi
casi. Una ragazza che ha un enorme potere e che ne sente il peso, perché quando
si ha il potere di uccidere, chi siamo noi per stabilire quando è giusto farlo?
A volte è necessario ma questo rischia di renderti un mostro. Mare però vive in
un mondo in cui scegliere come agire è difficile e soprattutto in cui i
sacrifici sono necessari. Cameron quindi non mancherà di capire queste
situazioni. Evangeline era la promessa sposa di Cal, appartenente ad un potente
casato argenteo. In questo libro darà del filo da torcere a Mare, certamente
non sopportando la sua presenza ma poi, inaspettatamente a ricoprire un ruolo
che cambierà le cose. Mi sono chiesta il motivo di questi tre POV e alla fine
ho pensato che il motivo potrebbe essere che tutte e tre vivono in una gabbia,
ma ognuna in senso diverso. Mare è prigioniera di Maven, chiusa nella sua
reggia, costretta con delle catene e privata dei suoi poteri. Cameron è
costretta a servire la Guardia Scarlatta, unico posto in cui può stare,
sopravvivere e trovare l’aiuto necessario per trovare suo fratello. Evangeline
è rinchiusa in una vita che non ha scelto: la ragazza è stata creata per
sposare un reale, Cal inizialmente e poi Maven e nessuno le ha dato la
possibilità di scegliere della sua vita. Evangeline ama un’altra persona e ha
fatto un patto con il fratello per riuscire a sposarsi e allo stesso tempo
mantenere la sua amante. Evangeline è argentea, odia i rossi, è pronta a
combatterli ma non può fare a meno di confrontarsi con Mare. Evangeline
nonostante tutto dovrà vivere una vita che non desidera, solo perché non le è
permesso agire diversamente e dire la propria. Tre ragazze con una vita
difficile e delle scelte da prendere, ognuna a modo suo. Ognuna senza alcun motivo di sperare in una
vita migliore ma nonostante ciò la speranza non può essere messa da parte perché
solo questa ti può risollevare nei momenti più duri, anche se minima. Mi piace
il modo di scrivere di Victoria Aveyard perché è di grandissimo impatto. Le sue
parole ti entrano dentro e sono capaci d racchiudere messaggi profondi. Allo stesso
tempo però la scrittrice si dilunga molto e questo rende la lettura un po’
lenta e noiosa a volte. Alcune descrizioni sono fin troppo lunghe per i miei
gusti e alcune situazioni non così importanti da non poter essere tralasciate. Una
lettura che scorre lenta ma che nel finale mi fa sempre ben sperare per i libri
successivi.
voto
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