Buon lunedì,
oggi vi parlo de La catena di
ferro di Cassandra Clare, secondo libro della serie Shadowhunters The last hours. Ritorniamo nella Londra
dei primi del Novecento insieme agli Shadowhunters che abbiamo conosciuto nel
primo libro e ci catapultiamo in un mondo dove i segreti sono all’ordine del
giorno! Recensione spoiler free (in nero), le parti in blu sono spoiler per chi
non ha letto il primo libro. Ecco la mia opinione.
Editore: Mondadori
Consiglio vivamente di leggere i libri delle serie Shadowhunters in ordine di pubblicazione
Recensione
spoiler free ma le parti in blu
sono spoiler per chi non ha letto il precedente
In questo secondo capitolo della serie ci immergiamo di nuovo
nella Londra di inizio Novecento tra pericoli, contrasti familiari e amorosi,
segreti e strani eventi.
James e
Cordelia si stanno per sposare ma il loro matrimonio è fittizio, una decisione
presa solo per salvare la loro reputazione e che si pensa di mantenere per la
durata di un anno. Il problema è che Cordelia è davvero innamorata di James,
anche se lui sembra avere attenzioni solo per Grace Blackthorn, la misteriosa
ragazza adottata da Tatiana Blackthorn.
I due dovranno quindi capire come gestire la vita matrimoniale senza che gli
altri scoprano che si tratta di un finzione.
Lucie
sta invece collaborando con Grace per cercare di riportare in vita il fratello
di quest’ultima, Jesse, morto anni prima per i marchi Shadowhunters, ma dietro
la cui morte si nasconde qualcosa di più, che potrà essere importante anche nel
presente.
Lucie,
infatti, ha stretto un legame speciale con Jesse, anzi, con il suo fantasma,
dato che la ragazza ha la capacità di vedere e comandare i fantasmi. Jesse però
sembra molto più vivo degli altri e anche il loro rapporto sembra si stia
sviluppando ben oltre la semplice amicizia…
Cordelia
sta avendo problemi con la sua spada, Cortana, che sembra respingerla, ma nel
frattempo a Londra si aggira un serial killer che agisce all’alba e sta
mietendo vittime proprio tra gli Shadowhunters, oltretutto in modo anomalo, perché sembra
che stia portando via dai loro corpi anche alcune rune. James, Cordelia, Lucie
e gli Allegri Compagni dovranno indagare su ciò che sta accadendo e fermare il
responsabile prima che sia troppo tardi.
La catena di ferro è ben diverso dagli altri libri di
Cassandra Clare, così come lo è stato il primo libro di questa trilogia. Forse
Cassandra Clare ha davvero capito il segreto dello scrivere tanti libri senza
che questo stanchi: variare.
Come il primo libro, La catena di ferro si concentra poco sulla trama e sugli elementi fantastici (a parte quelli di base) e quasi totalmente sulla caratterizzazione dei personaggi e sui loro rapporti. Questo dato nel primo libro mi aveva un po’ spiazzato, rendendo la storia lenta e causandomi qualche difficoltà nell’entrare in sintonia con i personaggi. Poi però, durante la lettura del primo, ho compreso ciò che la Clare stava facendo, per cui di questo secondo libro mi sono innamorata fin dalla prima pagina.
Immaginate un grande classico ambientato nel passato, con
personaggi presi nella loro vita quotidiana, nei loro rapporti con gli altri,
nei problemi giornalieri, gli amori, le passioni contrastate, i litigi, i
segreti, le frustrazioni, gioie e dolori. Ecco, la serie The last hours vuole porsi in questo modo, ma il tutto ha alla base
elementi fantasy e anche dei misteri da risolvere che rappresentano il motore
dell’azione collettiva.
Sono gli stessi elementi che qualcuno ha criticato, ma se
analizziamo questa storia non possiamo che apprezzare alcuni dettagli.
Innanzitutto Cassandra Clare decide di scrivere, nell’universo Shadowhunters,
un fantasy diverso e tutt’altro che inutile, perché vuole proporci lo spaccato
di un’epoca (siamo nella Londra dei primissimi del Novecento), dove ciò che
importa è come si viveva, quali erano le mode, quali le abitudini di vita, ma
anche i pensieri di una società per la quale, almeno se si parla delle classi
più agiate, era importante il modo di vestire, l’apparenza, i buoni partiti, i
legami sentimentali che avessero ricadute positive sulla propria famiglia,
l’attenzione a che non si facesse nulla di inappropriato e così via.
La cosa ancora più incredibile è che l’autrice non si limita
ad ambientare la storia nel passato, ma la ricostruisce fedelmente e chi ha
studiato quest’epoca se ne accorgerà . Insomma, niente è “buttato al caso”,
tutto è studiato nel dettaglio e ha il suo perché.
Questo libro mi ha preso così tanto che per quattro giorni
non ho fatto altro che leggere! Non volevo staccarmi più, volevo saperne sempre
di più e allo stesso tempo volevo che non finisse mai. Solo i libri migliori
riescono a farci questo e io sono stata davvero felice di aver ritrovato quelle
sensazioni ormai così rare.
A qualcuno la storia potrà sembrare lenta, ma se ci si
lascia andare e ci si cala in quell’atmosfera diventa tutto più chiaro e facile
da apprezzare. Ormai sono così affezionata ai personaggi che vorrei leggere
solo di loro!
Ho adorato il modo in cui la Clare ha saputo intrecciare i rapporti tra i personaggi, creando dietro ognuno una storia personale e accattivante che ha reso la storia generale ancora più coinvolgente grazie ai diversi POV da cui è narrata (come sempre c’è una terza persona ma dagli occhi di personaggi diversi).
Così mi sono disperata per Cordelia e James, per il loro
amore tormentato e pieno di angst, che
ti carica ma ti fa impazzire, perché il destino ci mette sempre lo zampino e i
due sembrano proprio non riuscire ad avvicinarsi senza che finisca male! Eppure
tra i due c’è un affetto che non si può negare e se avete letto il primo libro
sapete cosa l’autrice ha inventato per rendere ancora più complicato il loro
rapporto!
“Ma l’amore non è sempre un colpo di fulmine, no? A volte è un rampicante che s’insinua. Cresce lentamente finché, all’improvviso, è l’unica cosa che esiste al mondo”
Poi ci sono Lucie e Jesse, la coppia che non avrei mai
pensato di desiderare e invece sono stata così tanto catturata dalla tristezza
della storia di Jesse, dal suo desiderio di poter davvero essere lì con Lucie,
e dalla tenacia di lei nello sperimentare modi per riportarlo in vita!
Poi c’è il mio adorato Matthew, il cuore tormentato e
solitario sempre disponibile per gli amici e per il suo parabatai,
particolarmente legato a Cordelia e sempre così eccentrico, triste e allo
stesso tempo divertente. Lo confesso, per tutto il tempo l’ho desiderato
coinvolto in una relazione con una certa persona, ma allo stesso tempo ho
desiderato che quella persona stesse con un’altra quindi…sì, Cassandra Clare mi
ha fatto impazzire e io, come sempre, tifo per gli amore impossibili o
inesistenti!
“Che l’amore è complicato. Che vive accanto all’odio e alla rabbia, perché solo coloro che amiamo davvero possono deluderci”
Ci sono così tanti personaggi e così tante piccole grandi
storie che sarebbe impossibile citare tutto qui. Ognuno è alle prese con i propri problemi, siano essi grandi o piccoli e il lettore si muove tra storie diverse, scoprendo sempre di più di questo mondo e dei suoi personaggi.
La catena di ferro è, come ha detto anche l’autrice, il
libro che affronta la tematica dei segreti e dei problemi di comunicazione. C’è
sempre un detto e un non detto, ci sono segreti pericolosi, altri proibiti,
altri che fanno paura e ci sono relazioni rovinate da questi segreti o persone
tormentate da essi e non se ne esce mai. È un circolo vizioso che crea
aspettative e speranze e poi le distrugge, crea rapporti e li rompe, dà una
gioia ma mostra anche il rovescio negativo della medaglia, in un angst continuo che ci mette ansia, ci
logora, ma ci rende carichi di attesa.
Sono rimasta tante volte con il fiato sospeso, ho atteso
alcuni POV più di alti, li ho bramati
come se fossero l’ultima goccia di acqua nel deserto, ho tifato per alcune
situazioni e sono stata combattuta per altre. La cosa magica è che ho amato
tutto questo, ho amato l’ansia, la gioia, la disperazione, l’aspettativa e i
momenti da colpo al cuore.
Ogni scena, anche la più banale, serve a farci capire questo
mondo, i suoi personaggi e soprattutto i rapporti reciproci. Anche le
descrizioni di cui Cassandra Clare ama sempre abbondare non sono scontate.
Questa è una serie che va capita e quindi apprezzata, che va
letta sapendo che ogni pagina, ogni scena, ogni personaggio è importante per la
resa finale e complessiva.
In questo secondo libro, la vicenda che vede i personaggi
collaborare riguarda un misterioso serial killer che gira per Londra e uccide
Shadowhunters, una sorta di Jack lo squartatore che rende pericoloso andare in
giro, che mette paura, ma che pone anche tante domande. Così sembra quasi di
essere in un romanzo giallo, con omicidi e disseminato di enigmi da
decifrare e io ho adorato questo mix, ho trovato che fosse nuovo in questo
mondo Shadowhunters e soprattutto accattivante.
Il libro si chiude con un cliffhanger
non da poco, una situazione che è la rappresentazione di tutti quei segreti e
della mancanza di comunicazione che ha permeato l’intera storia, creando
problemi e domande a cui il futuro dovrà rispondere. Una situazione che mi ha
diviso in due, perché da una parte desidero qualcosa, ma dall’altra desidero anche
altro ed è questo il bello: non sai cosa vuoi, quindi anche tu, che sei il
lettore, sei combattuto. Il male, in tutto questo, è ancora dietro l’angolo.
“Mio padre era solito dirmi che a volte non puoi riconciliarti con qualcuno. A volte devi trovare quella riconciliazione per conto tuo. Chi ti ha spezzato il cuore spesso non è la persona che può riaggiustarlo.”
Io non so come farò ad aspettare un intero anno ma so che bramo così tanto il terzo libro che non
voglio altro!
Lettura assolutamente da non perdere.
il mio voto
Se ti è piaciuta la recensione iscriviti al blog e seguimi su instagram (@regina_dei_libri)!
0 Commenti