Recensione UNA BALLATA DI PISTOLE E CREATURE di Scarlet Danae

 Buongiorno lettori e lettrici,
oggi vi parlo del fantasy contemporaneo Una ballata di pistole e creature: Bebop all’Inferno dell’autrice italiana Scarlet Danae, con cui avevo già collaborato in passato (L’incubo di Biancaneve- recensione qui). Venite a scoprire la mia opinione su questo suo nuovo libro.


Titolo: Una ballata di pistole e creature: Bebop all'Inferno (vol. 1)
Autrice: Scarlet Danae
Data di pubblicazione: 14 maggio 2022
Editore: SelfPublishing (su Amazon)
Pagine: 346
Trama

"Io ti darò il potere per ottenere la tua vendetta. Ma c'è una condizione: la tua pistola non dovrà mai uccidere un innocente."

Golden city, una città tanto sfavillante in superficie, quanto oscura e insidiosa nelle profondità. Sono ormai passati novantanove anni da quando esseri umani e creature hanno cominciato a convivere insieme. Phoenix viene dalla campagna, odia la sua voce e odia suo padre, musicista un tempo famoso e poi caduto in rovina, e che l'ha lasciata con innumerevoli debiti da pagare allo spietato Lysander. La giovane non potrà far altro che cercare di vendere il vecchio locale chiamato Colibrì, considerato ormai maledetto, e lavorare come "ripulitore" per uno dei capi maggiori di Golden City. Tutto sommato, a Phoenix verrà offerta l'occasione di lasciare la parte grigia della città per fare il suo debutto nel lato dorato e fastoso che rende Golden city famosa. Ma nulla si ottiene senza una condizione, e ben presto Phoenix scoprirà che luce e oscurità sono la faccia della stessa medaglia.

Parte I di una trilogia.

Una ballata di pistole e creature è un fantasy contemporaneo dalle tinte pulp e noir. Ambientato in un universo alternativo che mescola lo stile Art déco dei ruggenti anni venti a usanze e progressi tecnici di altre età più moderne, e dove le creature leggendarie vivono allo scoperto tra gli esseri umani. La trilogia tratta temi delicati tra cui la discriminazione, l'abuso di potere, le diseguaglianze di status e genere, fino alla perdita di identità e di volontà nella massa. La storia seguirà i passi di una giovane indebitata e, attraverso i suoi occhi, si svelerà il dualismo di una città che sembra offrire tutto, ma che nasconde nella sua parte più oscura i peggiori ricatti e sottomissioni, tra crudeltà e corruzione.


Recensione

Una ballata di pistole e creature è il primo volume di una trilogia, una lettura davvero insolita e particolare.

Phoenix, la protagonista, arriva a Golden City per pagare i debiti lasciati dal padre, ma per farlo deve riuscire a vendere un vecchio locale e lavorare come “ripulitore” per Faust, uno dei capi più potenti e pericolosi della città. Il lavoro di ripulitore consiste nel far sparire i corpi (e pulire ciò che resta) di chi ha la sfortuna di trovarsi vittima delle torture di Faust. Un lavoro sporco in una città in cui puoi sopravvivere solo se hai sangue freddo e sei disposto ad agire in modi subdoli, brutali e illegali. Phoenix è costretta ad adeguarsi, a sopportare e ad andare avanti sperando di riuscire, prima o poi, a saldare il suo debito. Il suo lavoro la porta a contatto con altre persone, con strambe creature, con i vari ambienti della città e, ad un certo punto, la metterà in una posizione ambigua nei confronti di Faust, che viene attratto dalla sua voce e che inizierà ad affidarle alcuni precisi incarichi. A Golden City bisogna però tenere gli occhi aperti, non fidarsi, ricordare che ogni cosa ha un prezzo e che non tutto è come sembra.

La storia di Scarlet Danae è davvero particolare, forse non per tutti, ma fa emergere la creatività dell’autrice che riesce a creare una narrazione originale, fuori dalle righe, capace di mostrare la crudezza di personaggi e situazioni ma allo stesso tempo giocarci in modo ironico. Spesso le situazioni più crude, cupe e pericolose fanno emergere un lato bizzarro e comico e i personaggi si fanno portatori di un black humor che fa sorridere il lettore.



Grande attenzione c’è al worldbuilding, anch’esso particolare: ci troviamo davanti ad una città divisa in vari settori, ognuno con le sue caratteristiche, ognuno governato da qualcuno. Una città che è a metà tra passato e moderno, in un universo alternativo in cui umani e creature vivono insieme. Le creature sono le più diverse e bizzarre, alcune ci saranno familiari se abbiamo letto altre storie fantastiche e mitologiche, anche se l’autrice le propone in un modo alternativo e inserendole all’interno di una normalità che è propria di un mondo abituato ad essere misto.

Scarlet Danae è bravissima a descriverci personaggi, luoghi e azioni, ci racconta la storia come la stessimo guardando anziché leggendo, riuscendo ad essere molto dettagliata.

I personaggi raccontati vengono ben delineati, soprattutto la protagonista. Phoenix è una ragazza che deve adeguarsi alla vita di Golden City, che è una città splendente ma oscura, che acceca con il suo splendore ma che al di sotto cela tutte le sue crudeltà e perversità. A Golden City per sopravvivere bisogna essere duri, egoisti, essere disposti a compiere qualsiasi azione, anche la più orribile, pur di sopravvivere. “Gold is the new black” è il motto della città e per Phoenix, che a Golden City farà cose che non avrebbe mai immaginato, questo sarà molto chiaro.

Tutti sono disposti a compiere e compiono azioni discutibili, la loro morale non segue quella che comunemente riteniamo giusta e questo pone il lettore in una situazione ambigua nei confronti dei personaggi.


È una storia cruda, schietta, che mostra le parti più marce delle persone e della società con disinvoltura. Si descrive la violenza, il cinismo, ci sono scene di sangue e di brutalità, elementi che personalmente non amo granché (dipende anche da come sono trattati e come si inseriscono nella narrazione) ma che in questo caso non mi hanno dato troppo fastidio.

La storia, in fin dei conti, è quella di una ragazza che per pagare i propri debiti deve vendersi ad una città corrotta, ad un capo spietato e disturbato, e che finirà necessariamente a pensare e ad agire secondo le regole di questo luogo. Quindi seguiamo Phoenix e il suo percorso, fatto di compiti da svolgere, debiti da pagare man mano, obbedienza, ma anche qualche amicizia e un particolare legame con il suo delirante capo. A tal proposito, Faust è un personaggio davvero strambo, senza pietà, dedito alla violenza, ma allo stesso tempo sembra un ragazzino che non sa controllarsi, con evidenti disturbi e uno strano senso dell’umorismo. Un personaggio dal fascino perverso, così come gli altri incontrati in questa storia.

La scrittura dell’autrice è attenta, curata e scende nei dettagli, la lettura risulta scorrevole e abbastanza veloce. Il finale mi ha sorpreso e suscita curiosità per il prosieguo.

Personalmente ho apprezzato la particolarità e l’ambiguità di questa storia, che ci induce a dover sospendere momentaneamente il nostro senso morale per calarci in un mondo oscuro, delirante, violento e bizzarro. Però non è una tipologia di storia che mi fa sentire totalmente a mio agio, proprio per questi aspetti così duri, quindi non posso dire di essere entrata molto in sintonia con i personaggi e il loro racconto. La trama non lascia spazio ad eventi troppo rilevanti, si concentra semplicemente sul racconto della vita della protagonista a Golden City, che comunque è bizzarro e originale, ma non mi ha suscitato un particolare interesse durante la lettura, quindi questo ha influito sul mio giudizio.

Scarlet Danae scrive una storia insolita, originale, che si nutre del bizzarro, del particolare, dei dettagli che ammantano la storia di un fascino perverso e oscuro. Non mancano temi delicati relativi al potere e alle sue forme, alle disuguaglianze e la perdita di identità. Una ballata di pistole e creature è una sorta di esercizio di creatività che riesce bene ma che potrebbe essere troppo stravagante e duro per i lettori più sensibili e/o tradizionali. In ogni caso è una lettura che incuriosisce, che sa distinguersi dalle solite, che sa colpire proprio per queste sue caratteristiche e che mostra tutta la cura dell'autrice per il suo lavoro. 

il mio voto

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Ringrazio l'autrice per avermi coinvolto in questa collaborazione omaggiandomi della copia cartacea.

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