Buon pomeriggio lettori e lettrici,
oggi vi parlo de Il Regno dei dannati di Kerri
Maniscalco, secondo libro della trilogia fantasy Kingdom of the Wicked. Il primo libro, Il regno dei malvagi (recensione qui), ha avuto aspetti positivi e
altri meno, come sarà andata la lettura del secondo? Scopriamolo a seguire.
Editore: Mondadori
Pagine: 432
Trama
Kingdom of the wicked:
1.Il regno dei malvagi (recensione qui)
2.Il regno dei dannati
3.Il regno delle fiere (prossimamente in Italia)
Recensione
NO spoiler
*inizio spoiler
trama*
Il regno
dei dannati inizia laddove si era interrotto Il regno dei malvagi: Emilia ha deciso che sposerà Superbia, il re
dei Demoni, in modo da scoprire di più sull’omicidio della sorella e
vendicarla. Così arriva nei Sette Gironi degli Inferi, accompagnata da uno dei
Principi, Ira, pronta a diventare Regina dei Malvagi. L’Inferno si rivelerà un
luogo pieno di tentazioni, insidie e suggestioni, diverso da come lo aveva
immaginato, ma pronto a sorprenderla. Qui avrà modo di vivere nel castello del
Principe Ira e scoprire le altre Casate e gli altri Principi. Il suo rapporto
con Ira sarà fatto di contrasti: tra loro c’è tensione, rabbia, odio, ma in
fondo anche un’attrazione potentissima. Intanto bisogna però indagare su ciò
che è accaduto a sua sorella, su una maledizione lanciata al re dei Demoni e
capire cosa sta davvero accadendo tra Streghe e Malvagi. Un percorso che tra
allenamenti, indizi, ricerche, feste e nuove conoscenze, porrà nuovi enigmi, rivelerà
sentimenti contrastanti e verità celate.
*fine spoiler trama*
Ogni cattivo si considera l’eroe. E viceversa. In verità, ognuno di noi è un po’ eroe e un po’ cattivo. A seconda delle circostanze.
Il regno dei malvagi era stato un libro con basi molto
buone, ma con sviluppi talvolta discutibili e spesso confusionari. Speravo che Il regno dei dannati recuperasse, ma
anche qui la storia oscilla tra ottime premesse e problemi di sviluppo.
Fin da subito Il regno
dei dannati si configura come un libro diverso, più complesso, con un
worldbuilding affascinante, anche se non originalissimo. Le atmosfere, gli
ambienti, alcune dinamiche della storia ricordano la serie A court of thorns and roses di Sarah J. Maas, e nella parte finale
alcuni elementi ricordano la trilogia Caraval
di Stephanie Garber (infatti dai ringraziamenti emerge una vicinanza tra le
due autrici).
È il rapporto tra Emilia e Ira a emergere fin dall’inizio, in
modo tale che la parte sentimentale sia parecchio sviluppata, a differenza del
primo libro, dove si erano poste solo le basi. Il loro rapporto è fatto di alti
e bassi, di odio e amore, di rabbia e vicinanza, di provocazioni e attrazione.
Entrambi non rivelano tutto, entrambi portano avanti i loro piani in modo
indipendente, anche se il lettore può conoscere solo ciò che riguarda Emilia, perché
la storia è narrata dal suo POV.
Emilia dimostra una certa crescita: sembra decisa nei suoi
piani, pronta a fare scelte scomode pur di raggiungere i suoi scopi, pronta a
giocare sporco, attraverso qualsiasi mezzo. Una ragazza molto più cosciente di
sé, anche se rimane talvolta impulsiva e altre volte preda delle sue emozioni.
Ira è scontroso, burbero, enigmatico, arrogante, provocatorio
e quindi risulta indecifrabile, ma anche affascinante. La mancanza del suo POV
e una narrazione incentrata sulla protagonista non permettono di conoscerlo
troppo, ma è comprensibile dal momento che i misteri della storia riguardano
anche lui.
Il Regno dei dannati è un libro che guarda molto al
racconto dell’odio-amore e della forte attrazione tra i protagonisti,
costruendo una narrazione estremamente sensuale, piccante e intrigante. Una
parte spicy e sensuale che rende
questo libro adatto ad un pubblico più adulto, ma finisce per essere anche il
suo punto debole. Il racconto di questa attrazione, infatti, finisce per
prendere troppo spazio, oltre la metà del libro, portando in secondo piano gli
elementi veri e propri su cui poggia la trama fin dal primo libro.
La parte finale del libro (cento pagine e più) è quella in
cui finalmente si vanno ad indagare più nel profondo i misteri della storia,
quella in cui la narrazione si fa più dinamica e variegata. Una parte che ho
apprezzato e che ha saputo tenermi incollata alle pagine, curiosa di scoprire
tutto ciò che si celava dietro agli enigmi della storia. Non si può dire, però,
che l’autrice ci dia le risposte che cerchiamo, perché agli enigmi si risponde
solo in parte e spesso le risposte non sono chiare.
Il regno dei dannati racconta una storia con un gusto un
po’ “trash”, con tanti cliché, spesso non gestiti benissimo, e l’impressione è
che vi si ricorra più per dare al pubblico ciò che ama che per coerenza con la
storia. Una storia che conserva un certo fascino, che non dispiace e risulta
scorrevole e intrigante, anche se viene penalizzata dall’insistenza sul
racconto dell’attrazione e della sensualità tra i due protagonisti. Peccato,
perché le idee alla base sono pazzesche, accattivanti e intelligenti, quindi,
con uno sviluppo più consapevole, avrebbero avuto l’attenzione e l’approfondimento
che meritavano, portando la storia ad un livello più alto.
In ogni caso, Il regno
dei dannati è una lettura che, anche se non conquisterà tutti, potrà
risultare piacevole e, almeno alla fine, interessante, perciò non è da
bocciare. A me non è dispiaciuto leggerlo e ho voglia di continuare, sperando
di scoprire la risposta ai tanti interrogativi attuali. Chissà se il terzo
riuscirà a migliorare, rendendo giustizia a questa storia, senza fare gli
stessi errori degli altri due!
Il fato può metterci lo zampino, può favorire il nostro cammino o intromettersi, ma alla fine siamo sempre noi gli unici artefici del nostro destino.
3,75
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