Recensione DESTINI INCROCIATI di Lexi Ryan

 Buongiorno lettori e lettrici,
oggi vi parlo di
Destini incrociati di Lexi Ryan, secondo e ultimo libro della dilogia fantasy These Hollow Vows. Il primo libro non mi aveva convinto molto, a causa di vari problemi, sebbene la lettura non fosse andata male; questo secondo libro, invece, è risultato migliore del primo e mi ha fatto vedere la dilogia sotto una luce nuova.
A seguire la mia recensione, spoiler (per chi non ha letto il primo)
solo nelle parti in blu.

Titolo: Destini incrociati (These Hollow Vows #2) 
Autrice: Lexi Ryan
Data di pubblicazione: 28 febbraio 2023
Editore: Mondadori
Pagine: 324
Trama
Il palazzo dorato è avvolto dal velo della notte. La mia notte. Le mie tenebre. Il mio potere. Quando seppe che la sorella Jas era stata venduta al re dei Fae delle ombre, Brie pensò che la sua vita non sarebbe potuta andare peggio di così. Ma ora, intrappolata in una ragnatela di bugie che lei stessa ha tessuto, dal momento che, innamorata contemporaneamente di due principi, non può più fidarsi di nessuno dei due, la sua esistenza non le appare certo più semplice. La guerra ormai è alle porte della corte di Unseelie, eppure Brie non è ancora in grado di scegliere da che parte stare. Come potrebbe farlo, visto che non è capace di comprendere nemmeno se stessa? Più precipita, più le appare chiaro che le profezie non mentono e che lei – che le piaccia o meno – ha un ruolo da giocare nel destino del regno fatato.

Dilogia These Hollow Vows:
1.Promesse vane (recensione qui)
2.Destini incrociati

Recensione
Spoiler solo nelle parti in blu

Brie ha deciso di legarsi al principe Sebastian, ma il prezzo è stato la sua vita. Dopo essere stata resa Fae attraverso una pozione che l’ha resa anche immortale, ha scoperto di essere stata ingannata dal suo amato principe della corte Seelie, il quale adesso sembra pronto a unire le due corti e regnare. Brie, allora, tradita, ferita e piena di rabbia, decide di scappare ma anche di portare giustizia. Si troverà dapprima sola, poi sarà ospitata dal re dei Fae selvaggi e insieme proveranno a salvare i bambini Unseelie tenuti prigionieri dalla regina Seelie. È proprio la regina colei che minaccia le corti, che vuole impadronirsi del potere e distruggere gli Unseelie, la cui corte si sta indebolendo. La guerra è alle porte e Brie dovrà finalmente ricoprire il ruolo che il destino le ha assegnato, ma prima dovrà scoprire come salvare il regno fatato.

Lei che adesso ha il potere della corona Unseelie e che può essere decisiva nell’assegnazione del trono. Dare al regno fatato il sovrano giusto non sarà affatto facile, richiederà scelte, sacrifici e compromessi, condurrà i personaggi attraverso missioni pericolose e farà emergere verità inimmaginabili. In più, Brie dovrà vedersela con i sentimenti traditi e con altri che sembrano essere sempre più forti e la spingono verso quel principe oscuro che tanto la aiuterà durante questa storia. Sebastian da una parte e Finn dall’altra, due uomini coinvolti in giochi di potere in cui lei era una pedina, entrambi che hanno mentito, ma entrambi che hanno dimostrato di volere il meglio per il regno e un posto nel cuore di Brie.



Ho iniziato Destini incrociati con bassissime aspettative, con l’intenzione di chiudere la dilogia, per completezza, ma senza crederci troppo. Invece Destini incrociati si è rivelato migliore del suo predecessore, in grado di risollevarsi dai problemi precedenti e riscattare l’intera dilogia.

La trama si fa più articolata e complessa, veniamo a conoscenza di altre situazioni che riguardano il regno fatato e veniamo coinvolti in giochi di potere intricati e che svelano progressivamente nuove prospettive.

Ciò rende la storia non solo più chiara e più ampia, ma anche più accattivante, con dinamiche più complesse e movimentate, con intrecci spesso non prevedibili e rivelazioni che attirano la nostra attenzione e aumentano il mistero e la curiosità su ciò che accadrà.

Tante le idee in gioco, tante le nuove informazioni e spiegazioni, abile il modo in cui l’autrice è riuscita a intrecciare i fili di questa trama in modo sempre nuovo, man mano che si procede con la lettura. Una storia che svela progressivamente nuove parti di sé e ciò contribuisce a tenere il lettore incollato alle pagine, a infondere un senso di curiosità crescente, anche quando alcuni elementi risultano un po’ più prevedibili.

La protagonista si troverà a dover fare la sua parte in un mondo che sta andando a rotoli e che paga le conseguenze delle sue azioni e di quelle di chi ha deciso, prima di lei, quale dovesse essere il suo ruolo e il destino delle corti fatate. Così la seguiamo tra fughe, intrighi, strategie, missioni, un legame indissolubile e sentimenti contrastanti, scoprendo di più su ciò che la circonda, su dinamiche passate e presenti e sui personaggi in gioco.

Sicuramente questa storia riprende dinamiche già viste e i cliché non sono pochi, ma riesce a giocare bene con questi elementi non cadendo nel banale. La somiglianza maggiore e costante durante la lettura è con la serie ACOTAR di Sarah J. Maas, ma nel complesso la storia riesce a discostarsi dove serve e a creare qualcosa di somigliante solo nei dettagli.

L’autrice è riuscita a gestire bene anche il triangolo amoroso: prevedibile dove andrà a finire l’amore della protagonista, ma complesso e ragionato il suo sviluppo, che lascia spazio ad ambiguità, a scelte combattute, ad atteggiamenti non necessariamente bianchi o neri. Qualche passaggio è più semplice e banale, per il resto si costruisce un triangolo che sa essere intelligente, che va oltre i sentimenti della protagonista per due persone diverse e svela una realtà molto più ampia e che riguarda tutta la situazione del regno fatato. Le scelte, quindi, non sono solo dettate dai sentimenti, ma obbligate dalle circostanze esterne, che non contemplano i sentimenti ma solo ciò che è giusto per il regno. Anche il lettore è combattuto, anche il lettore sente l’amarezza per una situazione senza alternative, in cui scegliere il regno potrebbe voler dire rinunciare ad ascoltare il proprio cuore.

I personaggi riescono ad essere molto gradevoli e il lettore li segue nelle loro avventure, tra alti e bassi, tra sentimenti contrastanti e decisioni difficili. Sono riuscita a sentire ciò che la protagonista ha vissuto e ho apprezzato seguire il suo percorso di consapevolezza e maturazione, alla scoperta di ciò che ha sempre fatto parte di lei ma che non ha mai riconosciuto.

Sebastian e Finn sono due personaggi che si scoprono meglio in questo secondo libro, soprattutto Finn. Sebastian è quello che nel primo emerge un po’ di più, che riesce a convincere il lettore e la protagonista e che, nonostante le azioni discutibili, nonostante l’odio che il lettore dovrebbe provare, finisce per rivelare la complessità delle sue ragioni e quindi risulta difficile da odiare completamente e a volte facile da comprendere.

Finn è il personaggio su cui si punta di più in questo libro, quello che si svela maggiormente, nei suoi lati più dolci e protettivi. Mi è piaciuto molto il suo personaggio, con la sua devozione, con il suo senso del dovere e del sacrificio, con il suo amore. Mi ha ricordato moltissimo – anche troppo-  Rhys di ACOTAR.

Ammetto di avere un debole anche per il re dei Fae Selvaggi, Misha, e di essermi affezionata in generale ai personaggi della storia. Vorrei tanto leggere uno spin-off su alcuni di loro, considerando anche la conclusione!

Temevo per la conclusione della storia, invece l’autrice è riuscita a non cadere nel banale e a non regalare una conclusione semplice e scontata. Non mi aspettavo le scelte fatte e sono soddisfatta di come si è chiusa questa storia, anche se sulla fine è andata un po’ in velocità.

Sicuramente è una storia che, nei due libri, presenta chiare somiglianza con altre storie e riutilizza dinamiche già sentite, ma l’autrice è riuscita a migliorarsi con il secondo libro e in entrambi ha saputo intrecciare i fili della trama in modo accattivante. Non è una dilogia realizzata al meglio, ma riesce ad intrattenere bene. Io, nonostante tutto, ho divorato entrambi i libri e, dopo questo secondo, mi sento di consigliarla, anche solo per leggero intrattenimento (senza troppe aspettative).

il mio voto
4,25

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