Recensione E NON VISSERO PER SEMPRE FELICI E CONTENTI di Stephanie Garber

 Buongiorno lettori e lettrici,
oggi vi parlo di
E non vissero per sempre felici e contenti di Stephanie Garber, secondo libro della trilogia Once upon a broken heart, spin-off della trilogia Caraval. Amo le storie di S. Garber ed ero impaziente di continuare questa serie. A seguire vediamo com’è andata la lettura del secondo libro. Il terzo ed ultimo sappiamo già che uscirà in lingua originale ad ottobre 2023. La recensione è spoiler- se non si è letto il primo libro- solo nelle parti in viola.


Titolo: E non vissero per sempre felici e contenti
(Once upon a broken heart #2)
Autrice: Stephanie Garber
Data di pubblicazione: 4 luglio 2023
Editore: Rizzoli
Pagine: 420
Trama
Dopo che Jack la tradisce, Evangeline Volpe giura che non si fiderà mai più di lui. E ora che ha scoperto la sua magia, può anche risolvere le situazioni rimaste in sospeso, e anche riscattare la possibilità di un lieto fine che Jack le aveva portato via. Ma deve continuare a fare i conti con la profezia che la condanna a essere la «chiave» capace di aprire il leggendario Arco del Valory. Eve si intestardisce a fare tutto da sola, ma deve rassegnarsi: non può. L’aiuto di Jacks le è necessario ma, al tempo stesso, questo aiuto diventa sempre più disinteressato. Man mano che i due si conoscono meglio, e si conoscono davvero, l’attrazione che li ha sempre, in fondo, legati, diventa sempre più forte e meno difficile da negare. Quali che fossero gli obiettivi di partenza di Jacks alla fine – e senza l’ausilio di alcuna magia – si riducono a uno solo, a inseguire la possibilità concreta di una felicità insieme a Eve. Il destino però, o meglio il Tempo, pare decidere diversamente. Insieme, dovranno combattere vecchi amici, nuovi nemici, e una magia che gioca con testa e cuore. Evangeline si è sempre fidata del suo cuore, ma questa volta non sa se può farlo…

Once upon a broken heart:

1.C’era una volta un cuore spezzato (recensione qui)
2. E non vissero per sempre felici e contenti 
3. A curse for true love (in uscita ad ottobre 2023 in America e
 prossimamente in Italia)

Recensione

Spoiler SOLO parti in viola

Alla fine del primo libro Evangeline ha scoperto che Apollo, il principe del Magnifico Nord, il ragazzo che ha sposato per via di un incantesimo, è ancora vivo e che ad avvelenarlo è stato proprio Jacks, il Principe di Cuori, che quindi l’ha ingannata. Evangeline non ha più intenzione di fidarsi di lui, ma deve trovare un modo per svegliare Apollo. A complicare la situazione arriva la scoperta che una maledizione è stata scagliata su di lui e questa ha effetti anche su di lei. La soluzione finisce per essere quella di allearsi di nuovo con Jacks e riprendere il ruolo di chiave per aprire l’Arco del Valory.

Aprire l’Arco richiede però che vengano trovate e riunite alcune pietre magiche, perciò Evangeline e Jacks andranno in missione per trovarle. Durante la ricerca emergeranno vecchie storie, segreti, verità celate e nuove scoperte. Si aggiungeranno dubbi e interrogativi, si sarà costretti ad agire anche in modi discutibili, a mettere in discussione ciò che si credeva e si dovrà far fronte a sentimenti inaspettati. Il pericolo è costante, i segreti rischiano di essere fatali, la fiducia non è data per scontata e la tensione che attrae e allontana Evangeline e Jacks è sempre più palpabile…



E non vissero per sempre felici e contenti è il seguito di C’era una volta un cuore spezzato, secondo libro della trilogia che narra di Evangeline e Jacks.

Stephanie Garber dimostra ancora una volta la sua incredibile capacità inventiva, la sua abilità nel costruire e intrecciare storie, nel rendere la sua narrazione sempre più intricata, suscitando la curiosità e le domande del lettore.

Evangeline sembra un’Alice che si avventura nel paese delle meraviglie e il mondo raccontato potrebbe essere uscito dalla penna di Lewis Carroll, ma anche dalle fiabe per bambini. Il mondo raccontato, pieno di magia, elementi fiabeschi, a volte strambi e sopra le righe, sembra farci immergere in una fiaba talvolta più canonica, altre volte più particolare. Oggetti magici, creature fantastiche, luoghi incantati, maledizioni, profezie e incantesimi costituiscono il fascino di questa storia e contribuiscono a incantare e far sognare il lettore.

In questo libro è costante la tensione tra Evangeline e Jacks, la loro attrazione ma anche i tentativi di lei di ricordare che non ci si può fidare di lui e i tentativi di lui di tenere a distanza lei. È un avvicinarsi e allontanarsi che passa attraverso situazioni di necessaria vicinanza e collaborazione, frustrazione, rabbia e sfiducia per alcune situazioni, spiragli di complicità e sintonia per altre. In tutto questo i protagonisti sono coinvolti in circostanze pericolose e difficili e in una missione che richiede la loro costante attenzione, mettendoli di fronte a scelte e dubbi.

Evangeline è una protagonista che è partita romantica e sognatrice, ma che ha dovuto sperimentare gli imprevisti, la delusione e il tradimento. L’esperienza ha contribuito ad una sua disillusione, ma permane il suo desiderio di lieto fine, la ricerca dell’amore, la volontà di far funzionare anche le questioni più complicate e combattute. È una ragazza che dimostra la sua giovane età nel modo di pensare e di agire, che dimostra la sua ingenuità, il suo essere impulsiva, la sua tendenza a credere in ciò che fa e in chi la circonda anche quando non dovrebbe.

Jacks è misterioso, ambiguo e imprevedibile, agisce in un modo e poi in quello opposto, a volte sembra inaffidabile, altre volte sembra che tenga ad Evangeline e che sappia dimostrare emozioni più pure. Anche lui è combattuto tra il seguire ciò che chiede il suo destino di Fato o ciò che gli indica il suo cuore, ma non è scontato poter scegliere e ciò lo porta ad essere difficile da decifrare.

La storia dal POV di Evangeline rende facile capire lei, ma più difficile capire Jacks, il che accentua questo senso di mistero che aleggia intorno a lui e che porta il lettore ad un odio-amore nei suoi confronti, dove l’odio non ha però una connotazione negativa!

Evangeline è stata manipolata da Jacks, è uno strumento per lui e qualcun altro, ma è costretta a riprendere il suo ruolo, per quanto pericoloso e imprevedibile, per avere il suo lieto fine. In tutto questo sa di non potersi fidare di Jacks, ma ci sono momenti in cui lui sembra dimostrare un’umanità che lo rende facile da apprezzare. A quell’umanità a volte la ragazza si aggrappa, ma poi rimane puntualmente smentita e delusa; alla fine, quindi, è l’angst che regola il loro rapporto e ciò intriga il lettore, mantenendolo sulle spine.



Stephanie Garber ha uno stile e un modo di creare e raccontare le storie che sono unici e distinguibili. Le sue sono fiabe per giovani, dove regna la magia, dove la vividezza e la particolarità dei dettagli non sfuggono, dove le storie sono in continuo cambiamento, ingannano e celano i propri finali.

Questo secondo libro si concentra molto sul desiderio d’amore e di lieto fine che muove le vicende, ma anche sul rapporto tra i due protagonisti, il quale, secondo me, a volte poteva passare in secondo piano a favore degli altri punti di interesse della trama. Sono aspetti che per me, a tratti, hanno reso un po’ meno matura e più frivola la narrazione, che quindi si è rilevata, per quegli aspetti, più adatta ad un pubblico giovane.

Si sente, infatti, il taglio young adult di questa storia, sia nel modo in cui si svolgono determinate dinamiche, sia per gli elementi su cui si concentra, sia per i pensieri e le azioni dei personaggi. Questo aspetto potrebbe non convincere totalmente tutti i lettori, così come il fatto che l’autrice scriva storie in cui l’elemento magico e fiabesco è molto forte, ma la sua bravura potrebbe compensare e convincere anche qualche scettico.

Forse avrei preferito vedere basi un po’ più solide che spiegassero il sentimento amoroso che si crea tra i due protagonisti, che a volte mi è sembrato un po’ sfuggente, come se nell’evoluzione di questo rapporto mancassero dei pezzi per renderlo più motivato e naturale. Comunque si tratta di una sfumatura che non ha costituito un grande problema. Il taglio young e il concentrarsi, in tanti momenti, anche su alcuni aspetti meno rilevanti (es. il desiderio tra i due protagonisti) non mi hanno fatto dare la massima valutazione a questa storia, ma comunque, in generale, il risultato mi è piaciuto e mi ha soddisfatto.

Amo il fiabesco e il magico di Stephanie Garber, lo trovo unico e molto affascinante, e trovo alcune scelte perfette per le storie che scrive. L’amore e il lieto fine sono due elementi che muovono le azioni, che si rivelano non qualcosa da raggiungere e trovare, ma in continuo divenire, un qualcosa per cui lottare costantemente e non il punto di arrivo. Ho adorato come l’autrice abbia giocato con la storia – da lei inventata in questo contesto- de La ballata dell’arciere e della volpe, filo conduttore del racconto, e ho apprezzato il crescendo di questa storia, che mi ha suscitato tanti interrogativi e crescente curiosità. Il finale è un colpo al cuore e rispecchia l’angst di questa storia; non vedo l’ora che arrivi l’ultimo libro!

Magia, storie, segreti, profezie, maledizioni, incantesimi, rivelazioni, attrazione, sentimenti, angst: questo è E non vissero per sempre felici e contenti.

Credo che esista un lieto fine per tutti, ma non penso che segua sempre l’ultima pagina di un libro, o che ogni persona abbia la garanzia di trovarlo. Il lieto fine si può agguantare, ma è difficile da mantenere. È come un sogno che vuole sfuggire alla notte, un tesoro con le ali, una creatura selvatica, indomabile, temeraria che ha bisogno di essere costantemente inseguita, altrimenti scapperà via.


il mio voto

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