Titolo: Nothing like the
movies. Mai come nei film (Better than the movies #2)
Autrice: Lynn Painter
Data di pubblicazione: 10 giugno 2025
Editore: Magazzini Salani
Pagine: 416
Trama
Per qualche mese, Wes ha avuto la
ragazza dei suoi sogni: la sua cocciuta e adorabile vicina di casa Liz. Ma
proprio quando i due stanno per trasferirsi insieme all’UCLA per il loro primo
anno da matricole, succede l’impensabile. A Wes non resta che rimanere indietro
ad affrontarne
le conseguenze, anche se questo significa perdere la persona a cui più tiene al
mondo.
Dopo due anni, Wes e Liz si
rincontrano proprio nei corridoi del college. Wes si è finalmente ripreso
dall’uragano di problemi che l’ha travolto, ma sa di aver spezzato il cuore di
Liz quando l’ha lasciata. E ora è più determinato che mai a riconquistarla.
Wes conosce Liz meglio di chiunque
altro, e sa che l’unico modo per dimostrarle il suo amore è sorprenderla con
quei grandi gesti da commedie romantiche che la ragazza tanto ama. Solo che
questa volta… niente sembra funzionare. Wes deve calarsi nei panni del tipico
protagonista da rom-com per giocarsi ogni carta possibile e farsi perdonare.
Quando però nessuno dei suoi tentativi sembra portare a un risultato, Wes
inizia a credere che nella vita vera le storie d’amore epiche non vadano mai
davvero come nei film.
Better than the movies:
1. Better than the movies. Meglio che nei film (recensione qui)
2. Nothing like the movies. Mai come nei film
Recensione
Nothing like the movies prosegue la storia di Liz e Wes dopo
le scuole superiori, in particolare durante l’esperienza del college. Questo
romanzo si configura, quindi, come un college
romance e second chance, perché
l’amore tra i due protagonisti è stato minato da alcuni eventi (successivi al
primo libro) e adesso è in cerca di una seconda possibilità .
*inizio spoiler per chi non ha letto il primo
libro*
Due anni dopo gli eventi del primo libro, Liz frequenta il
terzo anno di college ed è presa da lezioni e tirocinio all’interno di un
ambito che lei ama. La vita di Wes, invece, è stata sconvolta da un drammatico
evento che lo ha obbligato a fare scelte difficili e drastiche, diverse da
quelle che immaginava per sé, anche in ambito sentimentale. Adesso ha
ricominciato il college, deciso a studiare e a riprendere la sua carriera nel
baseball, ma soprattutto determinato a riconquistare Liz.
Gli stessi eventi che hanno coinvolto Wes e le azioni
conseguenti hanno pesato sul rapporto tra Wes e Liz, per cui la loro relazione
si è chiusa e le strade si sono separate. Rivedersi riporta alla luce sentimenti
mai dimenticati, che però devono fare i conti con i cambiamenti di entrambi.
Liz non vuole ritornare ad essere quella di un tempo e
nemmeno cedere ai suoi sentimenti per Wes, che ora sono più che mai
contrastanti. Wes, invece, non vuole arrendersi e spera di riprendere la sua
Liz attraverso quei gesti romantici che la ragazza un tempo apprezzava.
*fine spoiler per chi non ha letto il primo libro*
Ad eccezione del prologo, Nothing like the movies inizia due anni dopo le vicende raccontate
nel primo libro. È evidente che questo seguito ha il vantaggio di essere un
libro diverso dal primo: si passa dalla narrazione young adult a quella new
adult, dalla scuola superiore al college, a seguito di eventi che hanno
cambiato il modo di essere e di fare dei personaggi. È dunque un sequel che ha il sapore di una storia
diversa e ciò non solo lo allontana dal rischio di una replica ma gli dà la
possibilità di trattare personaggi, temi e vicende in un modo molto diverso e da
questo ricavarne una nuova prospettiva e un altro significato. Peccato che,
nella pratica, questo libro si riveli un’occasione mancata.
Il problema di Nothing
like the movies è che sembra non sapere cosa raccontare e quindi neanche in
che direzione andare. Il racconto della quotidianità al college - tra lezioni, stage, partite e qualche evento sociale - si unisce al racconto del rapporto teso tra
i due protagonisti, in particolare dei tentativi di Wes di riconquistare Liz e di
ripristinare il legame di un tempo. Quello che accade, però, è che la storia si
perde nel suo raccontare e non riesce mai a decollare. L’andamento rimane lo
stesso dall’inizio alla fine, non ci sono picchi, non ci sono eventi rilevanti,
neanche dal punto di vista della carica emotiva.
Le scene che sembrano voler giocare sul contrasto tra passato
e presente, sia concretamente, attraverso i luoghi già vissuti, sia idealmente,
attraverso i ricordi della passata relazione, non riescono a restituire
l’intensità emotiva che pure sottintendeva questo contrasto. Uno dei problemi è
anche il riferimento a momenti passati della relazione (che si collocano tra i
due libri) che il lettore non conosce né in modo diretto né per intero, perciò
risulta difficile (se non impossibile) essere trascinati emotivamente da questo
passato che non si è conosciuto e che non esiste più. È un dire senza mostrare,
che depotenzia la carica di questi eventi.
A differenza del primo libro, in questo sequel è presente anche il POV di Wes, il che è interessante per
uno sguardo al suo personaggio. Wes è un ragazzo simpatico, premuroso e
impertinente, in grado di conquistare fin dal primo libro. Questa volta, attraverso
il suo personaggio, si affronta il tema del lutto, lo stesso affrontato nel
primo attraverso il personaggio di Liz. Purtroppo, però, neanche a questo tema si
dà l’attenzione adeguata attraverso gli eventi raccontati, per cui, alla fine,
non riesce a essere reso con giustizia. Per il resto, il personaggio di West
viene esplorato per la sua ripresa dopo i due anni difficili attraversati e per
i suoi tentativi di riconquista di Liz.
Liz è cambiata e non è più la ragazza romantica e sognatrice
del primo libro. Adesso è più cinica e pragmatica, ma continua a coltivare con
determinatezza le sue passioni.
Entrambi i personaggi sono chiaramente cresciuti, anche se il
cambiamento è reso più evidente in Liz, mentre Wes è un personaggio da scoprire
ulteriormente (in quanto ora possiamo farlo attraverso il suo POV) e da conoscere attraverso la nuova piega che
ha preso la sua vita.
Il pretesto che sceglie l’autrice per mettere le distanze tra
i due protagonisti, in un primo momento, è molto debole, eppure viene scomodato
per giustificare buona parte di quello che accade tra i due nel corso del
libro. Per questo motivo il loro nuovo incontro poggia fin dall’inizio su basi
poco stabili e convincenti e il gradimento ne è influenzato. Anche i motivi che
hanno portato alla rottura non risultano granché forti (o interessanti), eppure
dovevano rappresentare una delle parti più importanti per una storia che si
configura come second chance.
Le scene che si prestavano a restituire la carica emotiva di
un second chance, e quindi a giocare
sul rapporto tra passato e presente, rimangono solo potenzialmente interessanti
in tal senso. Queste scene, infatti, non riescono a veicolare quel senso di
nostalgia insito in determinate immagini che esse stesse restituiscono; c’è da
dire, però, che sembra si possano cogliere delle potenzialità nel caso in cui Nothing like the movies diventasse un
film. In effetti alcune costruzioni sembrano strizzare l’occhio più alle
immagini visive e al cinema che al racconto letterario.
Se il primo libro aveva raccontato il legame tra Wes e Liz prima di arrivare a costituire una
coppia (cosa che si concretizzava solo alla fine), questo libro racconta ciò
che c’è dopo la rottura e quindi,
anche qui, i veri momenti romantici di coppia sono lasciati solo alla fine. Il
percorso per ripristinare questo legame, infatti, è lungo e pieno di sensazioni
contrastanti per i protagonisti. Si intuisce una certa volontà di mostrare cosa
vuol dire essere spinti – da un ritorno e da sentimenti mai dimenticati - a
ritornare da una persona che si è associata per tanto tempo al proprio cuore
spezzato. Si coglie vagamente una rappresentazione della difficoltà di trovare
un equilibrio tra passato e presente, tra la ferita e la possibilità di
ricominciare lasciando da parte il passato, proprio con la persona che è stata associata
a gioie e dolori. È un peccato che questa storia non abbia battuto maggiormente
su questo aspetto.
Nothing like the movies poteva avere un senso in quanto sequel differente dal primo libro; aveva
la possibilità di veicolare nuove suggestioni ed emozioni, di affrontare nuovi
temi e approfondirli in chiave più matura, di mostrare cosa accade davvero in
una relazione, attraverso personaggi che si trovano in un momento di crescita e
delicato della propria vita e per questo ancora più in balia di ciò che accade
e coinvolti nella costruzione del proprio futuro attraverso l’analisi dei
propri desideri.
Invece Nothing like
the movies si configura come un’occasione mancata, anzi, sprecata, perché
perde di vista le sue potenzialità e manca di raccontare ciò che prometteva.
L’impressione è che anche l’autrice non sapesse cosa fare con questo libro, se
non forse cavalcare l’onda del successo del primo. Alla fine, dunque, non è
andata da nessuna parte. Alla fine, purtroppo, ha solo perso tempo attorno a
due protagonisti che invece meritavano una storia degna del loro inizio e del
sentimento dimostrato nel primo libro. Perché scrivere di loro avrebbe avuto un
senso, ma solo se lo si fosse fatto con criterio.
Riponevo molte speranze in questa storia, avendo adorato (e riletto) il primo libro, quindi sono profondamente dispiaciuta per come sia andata. Mi limiterò a conservare i bei ricordi degli inizi e la mia vicinanza alla coppia Liz-Wes.
il mio voto
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Ringrazio la casa editrice per la copia cartacea del romanzo.
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