Recensione METODO D'AMORE. THE CHARLIE METHOD di Elle Kennedy

Buongiorno lettori e lettrici,

oggi vi parlo di Metodo d’amore. The Charlie Method di Elle Kennedy, terzo libro della serie Campus Diaries, che è uno spin-off delle serie Off Campus e Briar U. I protagonisti maschili sono già comparsi nei primi due libri della serie. I libri possono essere letti autonomamente, ma sono collocabili in ordine temporale e i personaggi si ripresentano, perciò è consigliabile seguire l’ordine. La recensione NON contiene spoiler dai libri precedenti.


Titolo: Metodo d’amore. The Charlie Method (Campus Diaries #3)
Autrice: Elle Kennedy
Data di pubblicazione: 20 maggio 2025
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 448
Trama:

Charlotte Kingston vive una doppia vita. Di giorno, è il fiore all’occhiello della sua confraternita, una brillante studentessa di Ingegneria biomedica e la figlia adottiva di una famiglia di geni. Di notte, è Charlie, una ragazza spericolata che vuole solo divertirsi e che si ritrova a chattare con due sconosciuti super sexy. Il primo è Will Larsen: all’apparenza il simpatico ragazzo della porta accanto senza una preoccupazione al mondo, è figlio di un membro del Congresso che gli sta sempre col fiato sul collo. Il secondo è Beckett Dunne: spensierato e folle, nasconde a tutti di avere il cuore spezzato. Non solo: i due sono giocatori di hockey di talento nonché migliori amici, sempre pronti a vivere mille avventure. Quando Charlie li conosce finalmente di persona, ne rimane affascinata e si rende conto di volerli... entrambi. Tra Charlie, Will e Beckett inizia così una relazione infuocata in cui ogni fantasia si avvera. Ben presto, tuttavia, si troveranno a fare i conti con segreti inaspettati e con decisioni impreviste dettate dall’amore...

Una ragazza spericolata
Due giocatori di hockey irresistibili.
Ne puoi scegliere uno soltanto?

«Per la prima volta in vita mia, è tutto al posto giusto. Io sono al posto giusto.»

Serie Campus Diaries:
1.Effetto amore. The Graham Effect (recensione qui)
2. Nessuna regola in amore. The Dixon Rule (recensione qui)
3. Metodo d'amore. The Charlie Method

Recensione

Charlie è una studentessa modello alla Briar University ma si può dire che viva una doppia vita: è una ragazza responsabile, che lavora sodo all’interno di una Confraternita dove nessuna trasgressione è consentita; le piacciono però anche il rischio e il divertimento, che si traducono in attività come la corsa con le macchine di lusso (in circuiti controllati) , la frequentazione di siti di incontri e i rapporti occasionali.

È una studentessa nerd che si avvia a specializzarsi nel campo dell’ingegneria biomedica ed è talmente precisa, nella vita, da ricorrere ad un suo Metodo ogniqualvolta deve prendere una decisione, analizzandone attentamente pro e contro.

Di origini asiatiche e adottata da piccola, si sente in dovere di dover agire sempre al meglio, per non deludere nessuno. A metterla alla prova, però, saranno due ragazzi conosciuti su un’app di incontri. L’identità dei due rimane inizialmente misteriosa, ma essi arriveranno a sfidare il lato ribelle di Charlie. Per lei è impossibile scegliere tra i due, eppure una relazione poliamorosa sembra inimmaginabile per una persona responsabile, che ha paura del giudizio altrui.

Beckett e Will sono due giocatori di hockey sul ghiaccio alla Briar University, migliori amici e coinquilini.

Beckett ha origini australiane ed è un playboy affascinante, simpatico e impertinente. Si avvia a laurearsi in scienze ambientali e in campo sentimentale è segnato da una precedente relazione che gli ha spezzato il cuore, perciò non è in cerca di storie serie.

Will è il classico bravo ragazzo della porta accanto, dolce, responsabile e disponibile. Studia giurisprudenza ma sente il peso di suo padre, che è membro del Congresso e pretende che il figlio agisca secondo le sue indicazioni, senza possibilità di scegliere o trasgredire.

Will e Beckett amano divertirsi, soprattutto insieme, condividendo le ragazze in rapporti occasionali. Quando, però, conosceranno Charlie, i due ragazzi saranno messi alla prova anche nei loro sentimenti.

Per Charlie, Beckett e Will ci sarà da capire come gestire attrazione e poi sentimenti all’interno di un rapporto che risponde ai loro desideri più profondi e inesprimibili ma che potrebbe anche avere delle conseguenze spiacevoli.



Perché…innamorarmi di un ragazzo, okay. Ma di due? È un casino per il quale non sono preparata.

Che dire, brava Elle Kennedy. Metodo d’amore racconta una storia d’amore non convenzionale perché affronta un tema poco comune, soprattutto nei romanzi rosa a cui siamo abituati, che è quello del poliamore.

Sentir parlare di “why choose?” e reverse harem all’interno dei romance sembra talvolta solo una scusa per cavalcare l’onda del successo dello spicy ed entusiasmare il lettore con una storia che sia quanto più spinta e trasgressiva possibile, seguendo il fascino dei proibito. Elle Kennedy, invece, prende questo tema e lo sviluppa con coraggio e maestria, trovando equilibrio ma soprattutto seguendo un criterio.

La storia d’amore coinvolge tre personaggi, quindi è raccontata da tre POV che riescono perfettamente a integrarsi e a trovare il loro equilibrio, per portare singolarmente il loro contributo significativo alla storia complessiva. È un rapporto che sa andare oltre il lato superficiale, fino a scavare in profondità; un rapporto che viene costruito attraverso un’ indagine attenta che parte ed è collegata al carattere e al vissuto di tutti e tre i protagonisti. È così che tutto torna in questa narrazione, dagli elementi più semplici a quelli più complessi, dalle battute più frivole alle tematiche più profonde, e tutto induce a riflettere. Oltre la mera descrizione di un rapporto inizialmente fisico e senza impegno, questo legame riesce a mostrare gradualmente le paure, le fragilità, i desideri più reconditi di tre protagonisti che insieme stanno bene anche al di là della fisicità.

È un rapporto che gradualmente si complica, che diventa più difficile perché vengono rese evidenti le criticità che possono sorgere rispetto alla vita che i tre conducono, rispetto ai giudizi altrui, a ciò che gli altri si aspettano da loro e alla vita che loro stessi possono costruire per loro stessi.  In definitiva, anche il lettore finisce per rimuginare su questo legame, come e insieme ai personaggi. Il finale, poi, non è dato per scontato. È un continuo chiedersi come l’autrice gestirà il rapporto poliamoroso e come il libro si concluderà.

Mi sono resa conto che questo libro mi ha posto davanti i miei pregiudizi e ai miei comuni giudizi. Mi ha fatto riflettere su ciò che è considerato normale e su ciò che differisce da esso o differisce in generale. Questa storia riflette sulla diversità e sul giudizio. Sfida la convenzionalità e ci spinge a non essere giudicanti.

Il poliamore è un argomento delicato, che potrebbe non incontrare il gusto di tutti o essere accettato da tutti, anche all’interno di una storia di finzione. Quando ho saputo l’argomento, prima della lettura, confesso di aver provato scetticismo. Per alcuni risulterà strano leggere di un rapporto fra tre persone, non tanto per la parte fisica quando per le modalità in cui questo rapporto può tradursi in modo romantico e funzionare. C’è da considerare, poi, che questo libro gioca su ciò che è spinto e sulla malizia, osando molto in tal senso, ma lo fa con maturità, per cui riesce a evitare effetti spiacevoli e, in definitiva, riesce ad essere coerente e gradevole.

Non mancano, per la perfetta riuscita di questa storia, tematiche più importanti, affrontate attraverso il racconto di vita dei tre, ma soprattutto attraverso la protagonista.

Charlie odia deludere le persone, sente la pressione delle aspettative altrui e la necessità di dimostrare di essere la brava ragazza che tutti pensano che sia. Non fraintendiamoci, Charlie è davvero una brava ragazza, ma le piace anche divertirsi, correre rischi, talvolta trasgredire, in attività che altri non approverebbero. Sono proprio le aspettative e la morale costruita secondo le opinioni altrui che condizionano il modo in cui Charlie giudica ciò che le piace e ciò che ritiene o non ritiene conveniente, inclusa l’attrazione e il rapporto con Will e Beckett. È così che Charlie, per tutto il tempo, è combattuta sulla possibilità di vivere effettivamente il rapporto con i due ragazzi e si interroga continuamente sui propri sentimenti e su ciò che può essere o non può essere conveniente fare. Charlie è spaventata dalla possibilità di buttarsi in un tipo di rapporto così inusuale e anche di poter provare un’attrazione per due persone contemporaneamente. È un’esperienza nuova per lei e ha paura di essere giudicata. Deve, però, trovare il coraggio di sfidare le sue paure, superare le incertezze e vivere la vita che vorrebbe, alla luce del sole.

Ma non ho nulla da dimostrare. Non qui, con questi due ragazzi. Quando sono con loro, non sento il bisogno di essere perfetta. Posso essere solo…me stessa.

Tutto questo accade mentre affronta un’altra questione importante, quella della sua adozione, che si esplica nella ricerca di un membro della sua famiglia con cui tenta di entrare un contatto. Le sue indagini nascono dalle insicurezze che ha rispetto alla sua famiglia (che è perfetta) e alle sue origini. Talvolta è forte in lei il peso di dover essere sempre perfetta per non deludere la famiglia che l’ha scelta.

La bravura di Elle Kennedy con questa storia sta nell’aver costruito attentamente i suoi personaggi, nell’averli raccontati in profondità e nell’aver saputo costruire la storia giusta per valorizzare ognuno di loro e portare poi tutti i fili a intrecciarsi. La sua bravura sta nell’aver saputo gestire con consapevolezza e maturità la tematica del poliamore e aver portato la storia alla perfetta riuscita, scansando i pregiudizi e vincendo il possibile scetticismo del lettore.

La presenza di personaggi già conosciuti in questa serie, la comparsa dei personaggi delle serie collegate e l’approfondimento di qualche personaggio che sarà protagonista in futuro (Blake Logan!) danno la spinta finale a questa storia. Questi inserimenti, poi, risultano non sembrano costituire un pretesto per arruffianarsi il lettore, ma risultano avere un loro senso, inseriti con un preciso criterio, attraverso un racconto che trova una continuità con il passato e pone le basi per ciò che andremo a leggere in futuro, fornendoci le informazioni di cui abbiamo bisogno e rendendoci già frementi per ciò che sarà raccontato nei prossimi libri dell’autrice (quelli con personaggi collegati).

 il mio voto

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