Salve lettori, oggi vi parlo di In fuga da Houdini di Kerri Maniscalco, terzo libro della serie thriller Stalking Jack the Ripper. Ancora una volta atmosfere misteriose e pericolose, strani omicidi e personaggi che nascondono più di quello che sembra. Andiamo a vedere.
Editore: Mondadori
Pagine: 552
Trama
Audrey Rose Wadsworth e il suo assillante compagno, Thomas Cresswell, si imbarcano sulla lussuosa RMS Etruria, diretti alla loro prossima meta, l'America. La settimana di spettacoli circensi che allieterà la traversata - compresa l'esibizione di un giovane e promettente artista della fuga - sembra la distrazione ideale prima del tetro incarico che li attende oltreoceano. Ma presto il viaggio si trasforma in un festival degli orrori quando, una dopo l'altra, giovani donne vengono trovate morte. Per Audrey Rose, il Circo al chiaro di luna - con i suoi numeri inquietanti e i personaggi grotteschi - si trasforma in un incubo e la fa tornare alla sua ossessiva ricerca di risposte. Gli indizi sull'identità di una delle vittime sembrano condurre a qualcuno a cui Audrey Rose vuole molto bene: riuscirà la ragazza a fermare il misterioso assassino prima del suo terrificante gran finale?
Recensione
Audrey Rose
e Thomas si imbarcano sulla RMS Etruria alla volta dell’America e ad
intrattenerli nel viaggio di una settimana ci sarà il Circo al chiaro di luna,
una compagnia di artisti (maghi, illusionisti, acrobati ecc.) pronta ad
ammaliare l’intera nave con spettacoli fuori dal comune. Ben presto però quelli
che dovevano essere affascinanti spettacoli si trasformano in un’esperienza da
incubo perché sulla nave vengono trovate morte alcune donne, una dopo l’altra.
Inizia ancora una volta la caccia all’assassino e questa volta sarà difficile
perché alcuni indizi sembrano condurre a qualcuno che è vicino ad Audrey Rose
in questo viaggio. Partendo dai corpi e studiando il significato nascosto
dietro le carte da gioco e i tarocchi rinvenuti sulla scena del crimine i due
protagonisti dovranno darsi da fare per scovare il colpevole perlustrando ogni
centimetro della nave prima che sia troppo tardi perché la nave lussuosa che
doveva far loro vivere un tranquillo viaggio si è ormai trasformata in una
trappola mortale per tutti i passeggeri. Sulla nave Audrey Rose farà nuove e ambigue conoscenze, vivrà
esperienze insolite e scoprirà un lato di sé che non conosceva. Una settimana
che i protagonisti non dimenticheranno facilmente anche perché il loro amore
verrà messo a dura prova e chissà se i due riusciranno a mantenere salda la
loro coppia o dovranno ammettere di desiderare qualcosa di diverso.
In fuga da Houdini è finora il mio libro preferito
della serie. Ho adorato l’ambientazione e ho trovato estremamente affascinante la presenza del Circo
al chiaro di luna con i suoi spettacoli esagerati e fuori dal comune. L’atmosfera
che si crea è magica e magnetica, non manca di suspense e di attimi che ci
lasciano senza fiato. Mentre leggevo desideravo entrare nella storia e
assistere dal vivo a quei mirabolanti spettacoli (scene macabre e omicidi
esclusi) perciò se dovessi scegliere un libro in un passare una giornata sarebbe
questo. Mi è piaciuto camminare sulla nave insieme ai protagonisti ed esplorare
con loro i suoi spazi più nascosti. Mi è piaciuto conoscere personaggi fuori
dal comune provenienti da luoghi diversi, da famiglie diverse, con qualità
diverse. La storia si sviluppa lungo un arco cronologico di una sola
settimana, procede ad un ritmo che non è lento né veloce, si prende il suo
tempo per farsi scoprire a poco a poco, per rivelare gli indizi nascosti e le
diverse sfaccettature di ogni azione o personalità. Quello che mi ha colpito
molto di questo libro è l’evoluzione che hanno subito i personaggi
rispetto al primo e al secondo libro. Ho apprezzato il cambiamento graduale e
naturale che è passato attraverso situazioni difficili, scelte complesse,
ostacoli, errori, incertezze e anche azioni impulsive. Il personaggio che ha
avuto una grande evoluzione è proprio quello della protagonista, Audrey Rose.
Se nel primo libro avevo tollerato a malapena i suoi atteggiamenti e nel
secondo avevo iniziato ad apprezzarne qualche cambiamento, questa volta Audrey
Rose ha trovato la mia approvazione. Finalmente non si insiste più sulla
sua diversità rispetto alle donne del suo tempo e quindi al suo desiderio di
mostrarsi come donna indipendente ed emancipata. Finalmente Audrey Rose è meno
ingenua e superficiale, riesce a lasciarsi andare e a guardare più avanti delle
sue posizioni. Per capire questo però dobbiamo anche introdurre il nuovo
personaggio che secondo me ha inciso più di altro in questa trasformazione: Mefistofele,
alias il-mio-personaggio-preferito-degli-ultimi-tempi,
il personaggio che ha fatto la differenza in questa storia.
Mefistofele è il direttore di pista, colui che è a capo del Circo, un mago, un
uomo di spettacolo ma anche uno che costruisce ciò che serve per lo spettacolo
e non solo, lui usa la scienza, la tecnica, l’ingegneria. Mefistofele mostra ad
Audrey Rose che esiste un mondo diverso da quello che lei conosce, un mondo in
cui la scienza non è solo quella di Audrey Rose ma anche quella dietro la
magia.
“La magia è scienza. È soltanto un modo più stravagante di mostrare alle persone che l’impossibile è a portata di mano”
Mefistofele
le insegna quanto sia importante sognare senza limiti, credere in quello che si
fa anche se gli altri non approvano. Audrey Rose vedeva solo quello che voleva
vedere, credeva che solo alcune cose fossero importanti, quelle che lei riteneva importanti, mentre il resto
non era degno di considerazione e forse nemmeno si rendeva conto che esistevano
altre realtà diverse dalla sua e che potevano essere altrettanto importanti.
Mefistofele le apre gli occhi e in questo modo lei diventa maggiormente
consapevole di quello che la circonda e di quello che può volere.
Non è un caso che la coppia Audrey Rose-Thomas verrà messa in crisi da questo
personaggio e si creerà così un triangolo amoroso complicato, pericoloso
ma estremamente intrigante per il lettore.
Non sono un’amante dei triangoli amorosi (tifo quasi sempre per la
coppia che ha la peggio!) però è stato proprio questo l’espediente che secondo
me ha reso più interessante, dinamica e accattivante la storia. Mefistofele
è un personaggio estremamente affascinante, misterioso, provocatorio ( in
quest’ultimo aspetto ricorda molto Thomas) e tra lui e Audrey Rose si
instaurerà un patto che sembra portare vantaggi per entrambi ma è pur vero che
sarà proprio questa loro alleanza segreta a creare problemi con Thomas e
soprattutto a piantare il seme del dubbio in Audrey Rose. Sarà divisa tra due
ragazzi molto diversi: Thomas, che ha imparato a conoscere ed è più simile a
lei e Mefistofele che è diverso da entrambi ma ha anche qualcosa in comune con
lei e soprattutto riesce a tirare un lato inedito e nascosto di lei. Conoscere
Mefistofele permette a Audrey Rose di capire che può piacerle anche qualcuno di
diverso da Thomas, che esiste qualcuno di diverso e quindi è giusto che lei,
che ha soli diciassette anni, sperimenti il mondo e tutto ciò che il mondo ha
da offrirle prima di prendere la decisione della sua vita. Capisce che c’è
anche un altro lato di lei che può scoprire e magari apprezzare grazie a lui. C'è da dire però che Audrey Rose non riesce a capire e a farci capire se quello che prova per il nuovo personaggio sia reale oppure solo frutto della recita che sta interpretando in quanto sotto copertura per scoprire di più su coloro che si aggirano attorno a Mefistofele. Insomma, in questo è confusa anche lei e così noi. Devo dire che anche io sono stata coinvolta dai suoi dubbi, adoro Thomas ma mi
sono anche follemente innamorata di Mefistofele e ad un certo punto ero
preoccupata per la scelta che avrebbe potuto prendere perché qualsiasi scelta
avrebbe avuto sia effetti negativi che positivi. Thomas continua ad
essere un personaggio impossibile da non amare. Questa volta sembra quasi venir
meno il suo lato sbruffone e provocatorio, in fondo ha ottenuto l’attenzione di
Audrey Rose e questo sicuramente ha inciso. I due iniziano a frequentarsi come
coppia anche se ancora non hanno ufficializzato pubblicamente la relazione. Thomas
è un personaggio di grande esempio per il lettore per il grande rispetto che
nutre nei confronti di Audrey Rose. Il suo è un amore sconfinato che deve
però fare i conti con un momento di crisi vista l’entrata in scena di un altro “corteggiatore”
per Audrey Rose. Vedremo nei capitoli de La
nascita del principe oscuro, come Thomas non possa fare a meno di essere
geloso, di avere paura di perderla, come sia tentato di seguirla e stare al suo
fianco pur di far tacere i dubbi e averla al proprio fianco. Il suo rispetto
per lei riesce però a superare il dubbio e la gelosia e gli consente un atto di
grande coraggio: lasciarla libera di essere chi vuole e di scegliere chi vuole.
“Se ami qualcuno lascialo andare” recita la famosa frase ed è proprio questo
che fa Thomas, le lascia i suoi spazi perché ha rispetto e stima di lei, perché
sa che l’uomo non può imporre alcun diritto sulla donna, anche se tutto questo
lo fa stare tremendamente male. Leggendo scoprirete come andrà a finire tra
questi tre personaggi.
Abbiamo modo
di seguire un’indagine abbastanza complessa e accattivante, la storia
riesce a mantenere un certo dinamismo e a suscitare interesse. È facile
sospettare di ognuno, è difficile collegare gli indizi, è interessante seguire
i protagonisti nella risoluzione del caso in un crescendo di tensione che ci
farà trattenere il fiato fino alle ultime scene. Peccato però che la
risoluzione del caso risulti banale e alla fine il nostro entusiasmo viene
bruscamente smorzato (o meglio, ucciso).
Se nei primi due libri avevo trovato la risoluzione scontata, questa volta non
l’ho trovata scontata ma banale e non all’altezza del resto della narrazione. Un
altro punto che mi ha lasciato perplessa è il titolo Escaping Houdini (In fuga da Houdini): la figura di Houdini è
veramente irrilevante all’interno di questa storia, dal titolo sembra che il
suo ruolo sia fondamentale, che la storia si ispiri a lui e invece di Houdini
leggiamo poco e nulla, la scena la rubano totalmente altri personaggi con le
loro personalità e azioni. Per l’ennesima volta Kerri Maniscalco ha l’idea
geniale di rifarsi a fatti o personaggi realmente accaduti e che fanno parte
della cultura generale ma non riesce a sfruttare al meglio queste potenzialità.
Questa volta il riferimento al famoso Houdini è stato davvero minimo e
marginale e che l’autrice nei ringraziamenti mi racconti il parallelo con il
fatto reale mi risulta quasi fuori contesto rispetto a ciò che ho letto. Sono però
passata sopra a tutto questo perché il resto mi è piaciuto, soprattutto il
punto forte di questo libro sono i personaggi e l’ambientazione. Ovviamente
c’è di più in questo libro ma lo scoprirete leggendo.
Kerri
Maniscalco crea una storia coinvolgente e magnetica in cui il mistero e la
suspense rendono la narrazione ancora più accattivante. I personaggi ci coinvolgono nelle
loro vicende e ci risucchiano in un mondo tutto da scoprire fatto di personaggi
ambigui e affascinanti, a volte affidabili a volte meno, enigmatici e
misteriosi. Un finale da colpo al cuore ma soddisfacente e commovente che ci fa
desiderare di avere subito il seguito. Immergetevi in questa avventura ,
lasciatevi ammaliare anche voi degli spettacoli del Circo e godetevi questo
rocambolesco viaggio.
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