Buongiorno lettori e lettrici,
oggi vi parlo di A shadow in the ember di Jennifer L.
Armentrout, primo libro della serie Flesh
and Fire, prequel della serie Blood
and Ash. Seguendo l’ordine di pubblicazione, la lettura di questo libro si
colloca dopo i primi tre della serie principale.
Editore: HarperCollins Italia
Autrice: Jennifer L. Armentrout
Pagine: 752
Trama
Il suo vero destino è il segreto più gelosamente custodito di tutta Lasania: lei, in realtà, non è la Vergine promessa dai Fati, ma un’assassina con una missione da compiere. Deve far innamorare il Primordiale della Morte, diventare il suo punto debole, e poi… eliminarlo. Ed è una missione che non ammette il fallimento, perché condannerebbe l’intero Regno di Lasania alla rovina.
Sera ha sempre avuto ben chiaro ciò che l’aspetta, ciò che è. Prescelta. Moglie. Assassina. Arma… Un’ombra appena abbozzata ma grondante di sangue. Un mostro. Fino a lui. Perché le parole inaspettate del suo consorte all’improvviso scacciano le tenebre che Sera porta nel cuore, e il suo tocco seducente accende in lei una passione che mai avrebbe sognato di sperimentare.
Ma Sera non ha scelta, non l’ha mai avuta. Perché è stata toccata per sempre dalla Vita e dalla Morte.
1. Sangue e cenere (recensione qui)
2. Regno di carne e fuoco (recensione qui)
3. La corona di ossa (recensione qui)
4. La guerra delle due regine
5 A soul of ash and blood
5.5 Visions of Flesh and Blood: A Blood and Ash/Flesh and Fire Compendium (2024 USA)
7. Untitled
Recensione
A shadow in the ember è stato una piacevolissima sorpresa.
Da parte mia c’era curiosità, ma non grandissima aspettativa, forse perché
Jennifer Armentrout ha un po’ abbassato le mie aspettative con le scelte fatte
nel prosieguo della serie Blood and ash.
A shadow in the ember, invece, mi ha
stupito, perché Jennifer Armentrout si è dimostrata molto più consapevole di
quello che stava scrivendo e della direzione che voleva prendere, riuscendo ad
evitare alcuni problemi che erano stati del secondo e del terzo libro di Blood and Ash.
La storia segue Seraphena Mierel- detta Sera- non proprio una Prescelta, ma la Vergine
promessa dai Fati, nata avvolta dal velo dei Primordiali, destinata a diventare
la consorte del Primordiale della Morte, a causa di un patto stabilito dal re
della dinastia Mierel quando non era ancora nata.
È cresciuta protetta dagli sguardi altrui, nel suo palazzo,
addestrata a diventare un’arma e una guerriera in vista della sua unione con il
Primordiale della Morte. Il regno di Lasania, infatti, sta vivendo una malattia
che lo mette sempre più in ginocchio e a Sera spetta il compito di adempiere al
Patto, almeno apparentemente. In realtà, ci si aspetta che Sera faccia innamorare
di sé il Primordiale della Morte, così da indebolirlo e ucciderlo. In questo
modo si potranno risolvere i problemi che affliggono il regno, almeno stando a
quello che si crede e si dice.
“[…] non ero il modello di
purezza regale che tutti pensavano, quanto piuttosto il lupo travestito da
agnello sacrificale.”
Sera rappresenta un’arma nelle mani del suo regno, la sua
vita è stata plasmata in vista di quella missione, eppure il destino ha in
serbo per lei altri piani. Sera dovrà fare i conti prima con il sollievo, ma
anche con l’impotenza e il senso di fallimento, poi con dei doveri che non si
conciliano più con le nuove verità e le nuove scoperte fatte. In tutto questo,
l’attrazione per il Primordiale della Morte sarà inaspettata e travolgente e minaccerà
ogni cosa.
“Fallo innamorare. Diventa
la sua debolezza. E poi annientalo.”
A shadow in the ember racconta innanzitutto la storia di
Sera, che ha molto in comune con Poppy (Blood and Ash) e il suo ruolo, ma
riesce a distaccarsene sia a livello di personalità che a livello di storia.
Lei è la protagonista che prende tutto lo spazio durante
tutta una buona prima parte di storia, e lo fa mostrando progressivamente tanti
aspetti di sé e del proprio vissuto. È determinata, forte, gentile, è
intraprendente, simpatica e a volte impulsiva. È curiosa, coraggiosa, ma in
fondo ha anche un’anima che sperimenta fragilità, incertezza e solitudine, che
cerca di capire cosa vuole e chi è, al di là di ciò che le è stato imposto e
del modo in cui è stata cresciuta.
«Dunque, che cosa sei?» […]
«Un’assassina?»
«Una guerriera» mi corresse lui.
«Un’esca, allora?» […]
«No, tu non sei un’esca. Sei una trappola.»
E se ormai non fossi
diventata altro che un’arma fatta di carne e sangue?
Sera è un personaggio davvero ben tratteggiato, descritto
gradualmente in tanti suoi aspetti, mostrato non solo superficialmente ma anche
ad un livello più profondo e, in un certo senso, simbolico. Sera è più matura,
più profonda e più intraprendente di Poppy, ma è anche più tormentata, a
livello interiore e più profondo, per cui si fa portatrice di sensazioni molto forti.
Attraverso il suo personaggio è come se si toccassero temi più delicati, quei
tormenti dell’animo che portano a pensare che, a volte, non esistere potrebbe
essere una scelta più facile, in un’esistenza in cui la propria presenza sembra
non gradita, forse neppure rilevante.
La prima parte di storia è concentrata su Sera, che ci mostra
il suo vissuto, ci racconta le sue sensazioni, si mostra per quello che è e per
quello che potrebbe essere, per quello che è costretta a fare e per quello che
vorrebbe fare di diverso. Presa dalla curiosità, dalla sete di conoscenza e
libertà, dalla ricerca di sé oltre ciò per cui è stata plasmata, Sera si
avventura in un mondo nuovo e ci porta con sé. Nyktos, il protagonista
maschile, compare meno in questa prima parte, ma quando lo fa lascia già i
primi segni.
I botta e risposta tra Nyktos e Sera sono brillanti,
stuzzicanti, perfino divertenti. Così questa coppia, appena conosciutasi, fa
già scintille, fa già breccia nel cuore dei lettori facendo presagire solo cose
interessanti. Il loro legame è intrigante, proibito e inizialmente prevede che
i due si trovino ad approcciarsi per caso, seguendo l’istinto che li avvicina,
senza sapere nulla l’uno dell’altra (più o meno).
Questo perché A shadow
in the ember non sviluppa la storia nel modo in cui si immaginerebbe
leggendo la trama del libro, e questa è stata la prima sorpresa di questa
lettura. Così il prosieguo suscita domande, ci rende curiosi, ci attira
gradualmente, attraverso una narrazione che lentamente ci fa entrare nel mondo
raccontato per conoscerne personaggi, fatti e dinamiche.
Da un certo punto in poi inizia il cambiamento più importante
all’interno della storia, sorge anche una prima perplessità in me, poiché i
protagonisti sembrano improvvisamente, anche se leggermente, cambiare. Sera
sembra leggermente regredire, Nyktos mostra un lato di sé che non mi aspettavo,
che ha cambiato l’idea che mi ero fatta di lui e le mie sensazioni. In ogni
caso, si tratta di un momento in cui i protagonisti sono alle prese con una
nuova situazione, quindi potrebbe essere giustificabile qualche cambiamento e
un approfondimento di lati diversi di loro.
Per fortuna in questo libro Jennifer Armentrout riesce a non
divagare, a non essere ripetitiva, concentrandosi così sui fatti che davvero
contano, lasciando spazio alla parte fantasy e a un costante fondo di mistero
che tengono vivo l’interesse, senza lasciarsi distrarre troppo dalla parte
romantica e passionale.
Nyktos è dapprima dolce e intrigante, poi più enigmatico, più “cupo”, talvolta più sfuggente, ma ancora ammaliante. I suoi lati più nascosti, ma anche quelli più dolci e umani che emergono, insieme alla sua attenzione per Sera e per chi gli sta attorno contribuiscono a renderlo ancora più interessante da scoprire.
Interessante è anche conoscere gli altri personaggi che ruotano
attorno ai protagonisti, insieme a scorci di storie che riguardano loro o il mondo
in cui vivono Primordiali e dei.
Una storia a tratti più lenta- ma mai noiosa- e a tratti più
incalzante, che ci spiega questo mondo in modo graduale, lasciandoci a poco a
poco le informazioni di cui abbiamo bisogno, senza cadere nell’eccesso come
invece era in Blood and ash #2 e #3, riuscendo così a rendere molto più chiara
la nostra comprensione.
Come d’abitudine dell’autrice, la parte finale si fa molto
incalzante, ricca di rivelazioni e sorprese,
lasciandoci con il fiato sospeso, stupiti per il modo in cui l’autrice
ha unito i fili di questa storia, ma anche di quella raccontata in Blood and ash. Sono proprio le idee che
sviluppa e intreccia in queste due storie il punto forte delle due serie, che
alla fine riescono ad unirsi in qualcosa di più complesso e interessante, anche
quando non sono sviluppate nel modo più efficace (negli altri libri talvolta si
poteva lavorare diversamente e meglio). È un mondo vasto in cui vale la pena
entrare, anche se a volte richiede di la pazienza di superare alcuni scogli.
A shadow in the ember è un libro di scoperte, segreti,
inganni, attrazione, sentimenti e pericoli, che attraversa luoghi diversi, ci
fa conoscere nuovi personaggi e nuove dinamiche, facendoci intuire le ulteriori
sorprese che verranno in questa e nell’altra, fino ad unirle.
PS Unica pecca: non c’è una mappa, che invece sarebbe stata molto utile per seguire meglio i luoghi della storia!
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