Recensione IL MERCANTE DI VENDETTE di Bianca Marconero

Buongiorno lettori e lettrici, 

Bianca Marconero è tornata con un nuovo retelling, questa volta dell’Otello di Shakespeare. Il mercante di vendette è una storia dark academia, dalla vena mystery, con tinte oscure e sentimenti contrastanti. È però anche la storia di un personaggio morally grey (banalmente cattivo) che arriva a rivedere il proprio operato e aspira a diventare l’eroe della storia.


Titolo: Il mercante di vendette
Autrice: Bianca Marconero
Data di pubblicazione: 19 marzo 2025
Editore: Giunti Editore
Pagine: 672
Trama

“Se hai paura di colpire il tuo nemico, lo colpirò per te.
Il mercato delle vendette ha aperto le sue porte.”

La Stratford non è una scuola come le altre: nelle sue aule antiche e prestigiose circolano leggende inquietanti. La più dibattuta è quella che ruota intorno al Mercante di Vendetteuna figura misteriosa che si occupa di regolare i conti per chi ne fa richiesta attraverso una chat clandestina sul dark web. Non tutti, però, credono nella sua esistenza. Non ci crede il futuro duca Otello Spencer, il ragazzo più popolare della scuola e fidanzato gelosissimo di Desdemona, e non ci crede il suo braccio destro, l’enigmatico Iago McGregor. Al contrario, Bianca Duchamp, la studentessa migliore del corso di Giornalismo, non ha dubbi ed è determinata a smascherare il Mercante. Quando inizia a indagare, subito si scontra con l’imprevista ostilità di Iago, che sembra pronto a tutto pur di fermarla. Cosa nasconde?

Sempre gentile verso gli amici, con Bianca diventa sprezzante e crudele. Ma, quando Bianca viene aggredita, lui rischia la vita per salvarla. E mentre la verità sul Mercante è sempre più vicina, lei capisce che il vero enigma è il cuore di Iago. Chi è davvero questo ragazzo, impassibile e sfuggente? Perché Bianca non riesce a toglierselo dalla testa? Perché quando lui le è vicino si sente risuonare l’anima?

Tra feste in maschera, duelli di scherma e baci rubati, un retelling dell’Otello di Shakespeare dove l’amore è più forte della vendetta e il cattivo può diventare l’eroe della storia. Fino a sacrificare tutto per riscriverne il finale.


Recensione

Il mercante di vendette non ha bisogno di troppe parole e il motivo è uno e molto semplice: la sua autrice è Bianca Marconero. Ora, io riconosco di poter sembrare poco obiettiva quando si tratta dei suoi libri (perché evidentemente impazzisco per tutti), ma posso assicurare di essere guidata solo e soltanto dalle più sincere emozioni che ogni sua storia mi suscita. L’onestà, in questo caso, sta tutta in questa constatazione, che è ormai una certezza: Bianca Marconero riesce sempre a fare centro.

Il mercante di vendette è una storia dark academia, ma è anche il retelling di una tragedia di Shakespeare. Alla vita accademica di una serie di ragazzi - che si svolge tra impegni scolastici, amori contrastati, amicizie, sregolatezze e bravate - si unisce il mistero di una figura che, dietro pagamento e in modo assolutamente anonimo, attua vendette per conto di chi richiede i suoi servizi. Una figura misteriosa, sulla cui esistenza non tutti sono concordi, ma che sembra una plausibile spiegazione a ciò che accade nella scuola.

Il mercante di vendette crea scompiglio nella Stratford Academy, ma alcuni ritengono che la sua figura sia solo una leggenda, forse spinti dalla volontà e dalla necessità di nascondere ciò che accade davvero. Bianca Duchamp, però, studentessa all’ultimo anno appassionata di giornalismo, vuole a tutti i costi smascherare il mercante di vendette. La sua indagine, spinta anche da motivazioni personali, si scontra tuttavia con l’ostilità dell’enigmatico Iago McGregor, studente dell’ultimo anno che non sembra avere particolare simpatia per Bianca e che è intenzionato a distoglierla dai suoi propositi. In accademia c’è anche il duca Otello Spencer, amico stretto di Iago, Desdemona, nuova fidanzata di Otello, e altri amici appartenenti alla stessa cerchia, come Michael Cassio, Julian e Victor.

Quando Bianca viene minacciata e aggredita, diventa chiaro che il problema va oltre la scoperta dell’identità del mercante di vendette. Qualcuno ce l’ha con lei o forse cela un’ostilità ancora più estesa. A quel punto anche Iago, che sembra accondiscendere tutti tranne Bianca, capirà di dover cambiare i propri piani. La ricerca del colpevole si fa sempre più intricata, i sospettati non mancano e i misteri si infittiscono, svelando progressivamente nuovi risvolti. Mentre sentimenti contrastanti, segreti e scomode verità metteranno alla prova la vita privata e i rapporti interpersonali dei ragazzi della Stratford Academy, tra Bianca e Iago si instaurerà un legame complicato ma ricco di tensione, fatto di sensazioni represse, di segreti e bugie, talvolta pericoloso e dal fascino proibito. Peccato che l’unico modo per capirsi davvero è aprirsi e permettersi di essere vulnerabili. Alla Stratford Academy, però, ognuno nasconde qualcosa ed esporsi potrebbe risultare fatale.



Il mercante di vendette differisce da tutto ciò che Bianca Marconero ha scritto fino ad ora ma palesa in modo evidente la sua impronta. Lo si evince dal suo personale modo di raccontare, dall’analisi sapiente e minuziosa dei personaggi, che riesce a restituire la loro essenza più profonda, i loro contrasti interni ed esterni. Partendo da un riferimento importante, quello di Shakespeare, e in particolare dal suo Otello (che non è la sua opera più popolare), Bianca Marconero costruisce una storia che sa prendere, trasformare e ribaltare fatti, personaggi e interazioni, trovando una strada personale e unica, che non manca di suggestioni ad altre storie.

C’è il contrasto tra realtà e apparenza, tra chi si è e la maschera che si indossa; si parla di potere e privilegi, di possibilità e rinunce; diventa chiaro quanto possa essere contorto il senso di giustizia e come questo possa passare attraverso le azioni più discutibili e persino malvagie. Ogni cosa non è mai come appare e ognuno può diventare vittima e carnefice, preda e predatore. In questo scenario si attuano piccole o grandi vendette personali o collettive, che passano attraverso un senso di giustizia tutto soggettivo. In fondo, però, lungo questo confine arbitrario e sottile tra giusto e sbagliato e tra bene e male,  diventa difficile anche stabilire fin dove è possibile ritenere corrette le proprie intenzioni e azioni.

«Tu non hai la sensazione che siamo tutti su un grande palcoscenico, intrappolati in ruoli e aspettative? » chiese Julian. «Non ti senti come un attore con un copione in mano? »
«L’importante è che tu sia l’autore di quel copione. Che sia padrone, se non della tua vita, almeno delle tue maschere.»

Un alone dark ammanta questa storia di vendetta (che ricorda anche Il conte di Montecristo), maschere, segreti, inganni, bugie, azioni controverse e sentimenti contrastanti. Il mercante di vendette si configura come una storia che punta all’aspetto mystery, il quale svela inaspettatamente e progressivamente nuovi misteri, ponendo nuovi interrogativi e palesando con il tempo nuove scoperte. Il perturbante e l’atmosfera dark si percepiscono in tutto ciò che si racconta, dalle ambientazioni, ai personaggi, alle dinamiche che li coinvolgono.

I personaggi che compongono la scuola e questa storia diventano tutte pedine in un gioco più grande e ognuno di distingue dall’altro per carattere e ruolo.

Iago è un ragazzo impenetrabile, che simula e dissimula, che vive confondendosi, mostrandosi vulnerabile e privo di risorse, anche se non lo è. È distante, discreto e riservato, accondiscende tutti e vola basso. È un personaggio che, dietro questo carattere, opera da manipolatore con precise intenzioni. Ogni suo passo indietro è un tentativo di depistare e poi atterrare l’avversario.

Ma io non ero sincero. Me ne guardavo bene. La sincerità era il modo più rapido di farsi dei nemici, mentre le bugie erano la moneta di scambio di ogni relazione duratura.

Con Bianca è scontroso, anche se dietro questo atteggiamento si percepisce un sentimento ulteriore, che sembra totalmente opposto e che la storia riesce a far intuire senza dichiararlo apertamente (almeno fino ad un certo punto).

E poi c’era lei. Bianca Duchamp. […] Lei era come il mio acufene personale, se permettevo di registrare la sua esistenza, poi non smettevo di sentirla. Quindi la strategia era sempre quella: non guardarla. Ma era dura.

Il suo personaggio compie un percorso che parte da obiettivi ben precisi ma arriva a vederli sconvolti a causa di circostanze inattese e sentimenti impossibili da ignorare.

Bianca è una ragazza determinata, dolce e disponibile. Lei, a differenza di Iago, è trasparente e possiede una naturale tendenza alla positività.

Il loro rapporto è teso, fatto di contrasti, di sentimenti repressi, ma in fondo nasconde quella bellezza che nasce solo da chi sa amare sinceramente e profondamente. Dai loro momenti di vicinanza forzata emerge una tensione che fa intuire i sentimenti più profondi dei due. In verità, ci sono sentimenti che stanno nascendo, per una delle due parti, e altri già da tempo presenti, per l’altra parte. Però i caratteri si scontrano e le ferite passate rendono fragili, mentre ciò che c’è in gioco non permette di accettare e dichiarare apertamente ciò che si prova. Il loro rapporto è fatto di tensione, di avvicinamenti e di lontananza, di scontri, incomprensioni, collaborazione e attrazione. Una montagna russa di emozioni, un rapporto che sa di desideri inconfessabili, di passione inesprimibile, di sentimenti forti che possono essere ammessi solo se ci si concede di diventare vulnerabili.

Girai la testa verso il suo viso. O trovai vicinissimo al mio. La lama di luce ora si alleava con gli occhi conferendo loro una natura liquida. Erano intriganti, ma in un modo pericoloso. Come un burrone, che ti sfidava ad affacciarti dell’abisso, come il punto più profondo del mare, verso il quale ti scoprivi a nuotare. Come il sentiero che tutti ti sconsigliavano di prendere. Proprio quello che, solo a guardarlo, faceva tremare le gambe.

Di ogni personaggio emerge qualcosa rispetto alla vita privata e ai rapporti affettivi e le storie di tutti si intrecciano all’interno di una prospettiva più ampia. La giovane età dei protagonisti (appena maturi) comporta il racconto delle dinamiche che tipicamente si svolgono negli ambienti scolastici e accademici, tra amori e gelosie, amicizie e rivalità, bravate e vendette, gesti talvolta folli e incoscienti. Il modo di pensare e di agire dei personaggi è perfettamente in linea con la loro età e il lettore che si cala nella storia deve tenerne conto (in ogni caso la storia potrebbe essere apprezzata anche da chi non ama particolarmente queste dinamiche).

Il mercante di vendette racconta una storia che non nasconde ma anzi gioca proprio sui suoi tratti più ambigui, oscuri e problematici. Ci si trova di fronte ad un racconto spesso controverso, che mette in crisi il proprio senso etico, anche e proprio a causa del carattere e delle azioni dei personaggi. Per questo motivo, almeno in teoria, Il mercante di vendette potrebbe sembrare un libro non adatto a tutti, ma la sua autrice riesce a prendere i tratti più ambigui e a farne qualcosa di più grande, che trova il proprio senso all’interno di  un’ottica più ampia e di un quadro che si delinea progressivamente.

Avevo commesso l’ennesima leggerezza. Ma ci potevo fare poco: certi sorrisi proprio non riuscivi ad ammazzarli. Certi pensieri felici ti entravano in testa ed esplodevano come l’orchestra del Titanic: una gioia incosciente sulla nave che affondava.

Le ferite, i sentimenti “violenti”, gli sbagli, le azioni forti con le loro conseguenze inevitabili, il crollo delle certezze, il ribaltamento di tutto ciò in cui si è creduto e il tentativo di rimediare al male compiuto fanno parte di un percorso verso la redenzione che non può avvenire senza perdere qualcosa, forse tutto.

Tu non hai capito un cazzo dell’amore. Non è una scusa per le schifezze che facciamo. L’amore è il motivo per cui smettiamo di farle. L’amore siamo noi, al nostro meglio.

Non so dire se la vena dark di questa storia saprà incontrare il gusto di tutti, ma posso dire che Bianca ha fatto saputo fare magie anche con questa materia. Ritengo che, in fondo, risieda anche e proprio in questo la sua bravura.

Un retelling sapientemente costruito, che sa prendere dall’originale e farne una versione propria e attuale, giocando sugli aspetti più accattivanti e interessanti,  creando un’affascinante e intrigante storia dark e mystery, fatta di contrasti, di tormento e piena di angst.  

Dicevo di essere le mie promesse. Invece io sono le mie vendette.


il mio voto

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Ringrazio l'autrice per la copia cartacea del romanzo.


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