Buongiorno lettori, oggi vi parlo di Rovina e Ascesa di Leigh Bardugo, ultimo libro della trilogia fantasy Shadow and bone, presto anche sui nostri schermi grazie a Netflix. Un libro che aspettavo con ansia perché ero curiosa di scoprire la fine delle vicende iniziate con Tenebre e Ossa ma ero anche molto timorosa. Avrò avuto ragione ad avere paura per i nostri eroi? Scopritelo con me.
Editore: Mondadori
Pagine: 288
Shadow and bone Trilogy:
1.Tenebre e Ossa (recensione qui)
2. Assedio e Tempesta (recensione qui)
3. Ascesa e rovina
Serie spinoff Six of crows:
1. Sei di corvi (recensione qui)
2. Il regno corrotto (recensione qui)
Recensione
spoiler dai libri precedenti
Rovina e Ascesa inizia laddove si era concluso
Assedio e Tempesta: Alina, i suoi amici e i Grisha sopravvissuti all’attacco
del Piccolo Palazzo sono insieme all’Apparat e ai fanatici che venerano Alina
come una Santa. Nella Cattedrale Bianca, sottoterra, l’Apparat le parla di
protezione ma in realtà la sta tenendo come prigioniera, per lo più isolata dai
suoi amici, impossibilitata ad uscire in superficie o a muoversi da sola, ormai
abbandonata anche dal suo potere e ancora una volta usata come pedina e
fenomeno da esibire da qualcuno che erroneamente dice di volere il suo bene. La
pazienza di Alina è arrivata al limite ma, dopo aver esaurito le energie
fisiche nello scontro quasi mortale con l’Oscuro, sta meglio, ora sta
diventando più forte ed è pronta ad uscire per andare alla ricerca del terzo
amplificatore, l’uccello di fuoco, che sommato agli altri amplificatori le
permetterà di combattere una volta per tutte l’Oscuro e distruggere la Faglia
che divide Ravka. Con le sue azioni Alina vuole riconnettersi a Morozova, colui
che ha creato gli amplificatori e il loro straordinario potere, perché solo
così potrà mettere fine alla sua ossessione, alla sua brama di potere e al
compito che tutti si aspettano da lei. Insieme ai suoi compagni intraprenderà
un viaggio attraverso Ravka alla ricerca del terzo amplificatore ma insieme
alla storia di Morozova scoprirà che forse la chiave per il loro problema non è
dove credevano. Intanto viene aiutata e ospitata dal principe misterioso, sbruffone
ma molto in gamba che abbiamo conosciuto bene nel secondo libro. Forse lui può
essere ciò che serve a Ravka, lui che con le sue invenzioni sta rivoluzionando
un mondo e aiutando molte persone. I pericoli però sono continui e alcuni sono
più grandi di altri. Adesso siamo alla resa dei conti e sono richiesti enormi
sforzi ma soprattutto strazianti sacrifici.
Rovina e Ascesa è stato diverso da quello che mi
aspettavo. Credevo di trovare più azione, dinamicità, vicende più incalzanti
invece ho trovato altro. È stato un libro per lo più lento, a tratti di più, a
tratti di meno. Per una parte del libro, per quanto la storia procedesse in
modo lento, la narrazione mi ha suscitato interesse e emozioni varie. Dopo un
po’ però ho continuato ad aspettare quella spinta in più che non è arrivata
completamente. Le spinte più accattivanti sono date solo da alcuni momenti,
quando l’azione tocca il culmine e ci lascia con il fiato sospeso o
assolutamente sconvolti. Ci sono stati colpi di scena, ci sono stati momenti in
cui ho sofferto così tanto per gli eventi che ho avuto addirittura paura di
continuare a leggere, ma per il resto la storia ha alternato momenti un po’ piatti
a momenti decisamente più forti.
Essendo il libro finale mi aspettavo il peggio e purtroppo questo me l’ha fatto
vivere con troppa ansia, le vibrazioni negative emanate dalla mia paura non mi
hanno fatto godere la lettura. Ecco, quando si legge l’ultimo libro di una
serie non si dovrebbe avere paura della tragicità degli eventi perché forse la
situazione non sarà così tragica come pensiamo, ma questo mi servirà di
insegnamento per la prossima volta. Effettivamente mi aspettavo una storia più
tragica e devastante e invece, alla fine della lettura, mi sono sentita
svuotata, triste ma in un certo senso anche sollevata. Mi aspettavo una storia
diversa e forse un finale diverso ma credo che in fin dei conti sia stato un
finale giusto.
Ancora una volta protagonista della storia è Alina, con tutta la sua forza ma anche
le sue debolezze. Da ragazza semplice e spaventata si è trasformata in donna
forte e con un ruolo preciso ma questa evoluzione è avvenuta senza che perdesse
quelle fragilità che sono proprio dell’essere umano e che l’hanno resa più
reale. Ho sempre sentito un’affinità con Alina, sia quando si sentiva sola e
spaventata, sia durante la crescita che l’ha messa davanti a scelte importanti
e a sacrifici. Adesso ci si aspetta una ragazza sicura, forte e consapevole,
invece Alina ha ancora un po’ di paura, vuole ancora non essere se stessa ma
vivere una vita normale, senza doveri e scelte difficili da prendere. Questa
sua vulnerabilità me l’ha resa ancora più vicina, per quanto in certi momenti
avrei voluto che fosse più paziente di fronte a ciò che stava accadendo, ma
anche in questo caso credo che renderla nervosa e spazientita l’abbia resa più
umana. In questo capitolo conclusivo farà ancora i conti con la sua interiorità,
la brama di potere, la voglia di scappare e di vivere una vita normale ma
dall’altra parte le scelte che deve necessariamente fare per portare a termine
il suo compito di salvatrice.
Mal continua a sostenerla e adesso lo fa
anche troppo, è pronto a sacrificarsi e morire per lei, apparentemente senza
preoccupazione. In questo libro si fa sentimentalmente più distante perché sa
che Alina è destinata a grandi cose, forse ad essere una regina e sicuramente
non c’è posto per lui nel suo futuro, perciò si fa da parte, nonostante la
ragazza cerchi di avvicinarlo. La sua devozione è ammirevole e, nonostante il
tentativo di distanza, il legame tra i due emerge ancora forte. Ho adorato il
loro legame fin dal primo libro, bisogna essere ciechi per non capire tutto il
loro affetto, la loro fiducia e la loro complicità.
L’Oscuro è il
personaggio più ambiguo di tutta la trilogia, rimane tale fino alla fine e la
sua caratterizzazione lo rende uno dei personaggi più interessanti. Lo abbiamo
amato, odiato, ci siamo fatti sospettosi ma alla fine abbiamo capito qualcosa.
L’Oscuro è un ragazzo dal passato difficile e scopriremo che la sua stessa
famiglia ha un passato difficile. In fondo è un ragazzo combattuto, che
desidera solo che i Grisha siano accettati e di trovare qualcuno come lui che
possa amarlo, il problema è che vuole raggiungere i suoi obiettivi nel modo sbagliato,
ferendo e distruggendo. Alla fine per questo personaggio non possiamo che
provare tanta tristezza e sentire quella voglia di conoscere la vera persona
dietro l’oscurità.
Ultimo, ma non per importanza, Nikolai, il mio personaggio
preferito della serie. Un po’ arrogante, sbruffone, provocatore, dalla battuta
pronta, affascinante e soprattutto molto intelligente. In quanto principe aveva
una vita stabilita da vivere, invece ha deciso di uscire dal suo Palazzo, di
studiare nel mondo vero, tra la gente comune, sapendo che poteva essere
giudicato per il suo ruolo ma rimboccandosi le maniche, fingendo di essere un'altra
persona per imparare come si vive davvero e costruire una propria credibilità.
Ora dimostra di poter essere un leader, di saper costruire marchingegni
rivoluzionari capaci di cambiare la vita delle persone. È astuto, calcolatore, vive
per il suo regno ed è pronto a sacrificare tutto e tutti per portare la pace.
In questo libro affronterà una dura sfida ma il nostro cuore rimarrà sempre con
lui per tutto il tempo.
È interessante osservare le relazioni tra i personaggi e per
quanto riguarda l’aspetto romantico possiamo dire che in questa serie non è l’elemento
principale. Nel primo libro siamo sospesi tra Mal e l’Oscuro. Con Mal c’è un
legame forte e indissolubile che nasce dall’infanzia, che cresce insieme all’età,
che è amicizia e vuole poi essere qualcosa di più. Con l’Oscuro c’è un legame
ambiguo, all’inizio quasi facile da desiderare anche per i lettori, ma ben
presto è chiaro che questo legame nasconde qualcosa di più complesso, è un
misto di attrazione e repulsione, seducente e perverso. Il legame tra Alina e l’Oscuro
è comunque degno di nota perché ben costruito, ci spinge a riflettere, ci
attira e ci respinge. Alina trova la persona più simile a sé nell’Oscuro, in
quanto a poteri, a responsabilità, a scelte e sacrifici. Alla fine di tutto
rimarrà il fatto che Alina è l’unica ad aver capito l’Oscuro, nonostante tutta
la sua malvagità.
C’è poi anche il legame con Nikolai, che ammetto per un po’ di aver desiderato perché
si è creato qualcosa di incredibile tra i due, un’amicizia diversa da quella
creata con Mal, un sostegno consapevole degli obiettivi comuni ma anche una
capacità di rispondere reciprocamente a livello caratteriale, la capacità di
saper comunicare e scherzare con poche parole. Nikolai ha la capacità di far
sorridere e ridere Alina come nessun altro e in modo diverso da Mal.
Ogni personaggio di questa storia è importante per la
rinascita di un regno che è caduto, ha vissuto tante sofferenze ma adesso deve
combattere e rialzarsi. Tanti sono quelli che nel corso della storia perdono la
vita per Ravka, tanti i Grisha che si sacrificano, tutto per un mondo che ormai
è distrutto e deve essere ricostruito da capo.
Rovina e Ascesa non è forse il migliore della serie,
è solo la conclusione di una storia che si è sviluppata in precedenza e che
adesso vede la resa dei conti. Nonostante qualche limite ho apprezzato questo
libro e soprattutto ho apprezzato questa trilogia che dopo poche pagine aveva
già rapito per sempre il mio cuore.
In Rovina e ascesa ci sono momenti di quiete, quella che precede la tempesta, c’è l’azione, ci sono tormenti fisici e psicologici. Ci sono tanti personaggi, storie, pericoli e difficoltà, scelte e sacrifici, segreti e sconvolgenti rivelazioni. Dopo questa conclusione e dopo aver letto Sei di corvi e Il regno corrotto (recensioni qui), che raccontano una storia ambientata anni dopo in un’altra nazione del Grishaverse e con nuovi personaggi ma anche vecchie conoscenze, sono in attesa della pubblicazione italiana dello spinoff su Nikolai!
0 Commenti