Recensione ROVINA E ASCESA di Leigh Bardugo

Buongiorno lettori, oggi vi parlo di Rovina e Ascesa di Leigh Bardugo, ultimo libro della trilogia fantasy Shadow and bone, presto anche sui nostri schermi grazie a Netflix. Un libro che aspettavo con ansia perché ero curiosa di scoprire la fine delle vicende iniziate con Tenebre e Ossa ma ero anche molto timorosa. Avrò avuto ragione ad avere paura per i nostri eroi? Scopritelo con me.

Titolo: Rovina e ascesa (Shaodw and bone #3) (Grishaverse #3)
Data di pubblicazione: 30 marzo 2021
Editore: Mondadori
Autrice: Leigh Bardugo
Pagine: 288
Trama

"Disprezza il tuo cuore." Era quello che volevo. Non volevo più essere in lutto, soffrire per qualche perdita o per i sensi di colpa, o per la preoccupazione. Volevo essere dura, calcolatrice. Volevo essere impavida. Fino a poco prima mi era sembrato possibile. Ora ne ero meno sicura.

L'Oscuro ha ormai esteso il suo dominio su Ravka grazie al suo esercito di creature mostruose. Per completare i suoi piani, gli manca solo avere nuovamente al suo fianco Alina, la sua Evocaluce. La giovane Grisha, anche se indebolita e costretta ad accettare la protezione dell'Apparat e di fanatici che la venerano come una Santa, non ha perso però le speranze: non tutto è perduto, sempre che un certo principe, sfacciato e fuorilegge, sia sopravvissuto, e che lei riesca a trovare la leggendaria creatura alata di Morozova, la chiave per liberare l'unico potere in grado di sconfiggere l'Oscuro e distruggere la Faglia. Per riuscirci, la potente Grisha dovrà tessere nuove alleanze e mettere da parte le vecchie rivalità. Nel farlo, verrà a conoscenza di alcuni segreti del passato dell'Oscuro che getteranno finalmente luce sulla natura del legame che li unisce e del potere che l'uomo esercita su di lei. Con una nuova guerra alle porte, Alina si avvia verso il compimento del proprio destino, consapevole che opporsi all'ondata di crescente oscurità che lambisce il suo paese potrebbe costarle proprio quel futuro per cui combatte da sempre.

Shadow and bone Trilogy:
1.Tenebre e Ossa (recensione qui)
2. Assedio e Tempesta (recensione qui)
3. Ascesa e rovina

Serie spinoff Six of crows:
1. Sei di corvi (recensione qui)
2. Il regno corrotto (recensione qui)

Recensione
spoiler dai libri precedenti

Rovina e Ascesa inizia laddove si era concluso Assedio e Tempesta: Alina, i suoi amici e i Grisha sopravvissuti all’attacco del Piccolo Palazzo sono insieme all’Apparat e ai fanatici che venerano Alina come una Santa. Nella Cattedrale Bianca, sottoterra, l’Apparat le parla di protezione ma in realtà la sta tenendo come prigioniera, per lo più isolata dai suoi amici, impossibilitata ad uscire in superficie o a muoversi da sola, ormai abbandonata anche dal suo potere e ancora una volta usata come pedina e fenomeno da esibire da qualcuno che erroneamente dice di volere il suo bene. La pazienza di Alina è arrivata al limite ma, dopo aver esaurito le energie fisiche nello scontro quasi mortale con l’Oscuro, sta meglio, ora sta diventando più forte ed è pronta ad uscire per andare alla ricerca del terzo amplificatore, l’uccello di fuoco, che sommato agli altri amplificatori le permetterà di combattere una volta per tutte l’Oscuro e distruggere la Faglia che divide Ravka. Con le sue azioni Alina vuole riconnettersi a Morozova, colui che ha creato gli amplificatori e il loro straordinario potere, perché solo così potrà mettere fine alla sua ossessione, alla sua brama di potere e al compito che tutti si aspettano da lei. Insieme ai suoi compagni intraprenderà un viaggio attraverso Ravka alla ricerca del terzo amplificatore ma insieme alla storia di Morozova scoprirà che forse la chiave per il loro problema non è dove credevano. Intanto viene aiutata e ospitata dal principe misterioso, sbruffone ma molto in gamba che abbiamo conosciuto bene nel secondo libro. Forse lui può essere ciò che serve a Ravka, lui che con le sue invenzioni sta rivoluzionando un mondo e aiutando molte persone. I pericoli però sono continui e alcuni sono più grandi di altri. Adesso siamo alla resa dei conti e sono richiesti enormi sforzi ma soprattutto strazianti sacrifici.

Rovina e Ascesa è stato diverso da quello che mi aspettavo. Credevo di trovare più azione, dinamicità, vicende più incalzanti invece ho trovato altro. È stato un libro per lo più lento, a tratti di più, a tratti di meno. Per una parte del libro, per quanto la storia procedesse in modo lento, la narrazione mi ha suscitato interesse e emozioni varie. Dopo un po’ però ho continuato ad aspettare quella spinta in più che non è arrivata completamente. Le spinte più accattivanti sono date solo da alcuni momenti, quando l’azione tocca il culmine e ci lascia con il fiato sospeso o assolutamente sconvolti. Ci sono stati colpi di scena, ci sono stati momenti in cui ho sofferto così tanto per gli eventi che ho avuto addirittura paura di continuare a leggere, ma per il resto la storia ha alternato momenti un po’ piatti a momenti decisamente più forti.
Essendo il libro finale mi aspettavo il peggio e purtroppo questo me l’ha fatto vivere con troppa ansia, le vibrazioni negative emanate dalla mia paura non mi hanno fatto godere la lettura. Ecco, quando si legge l’ultimo libro di una serie non si dovrebbe avere paura della tragicità degli eventi perché forse la situazione non sarà così tragica come pensiamo, ma questo mi servirà di insegnamento per la prossima volta. Effettivamente mi aspettavo una storia più tragica e devastante e invece, alla fine della lettura, mi sono sentita svuotata, triste ma in un certo senso anche sollevata. Mi aspettavo una storia diversa e forse un finale diverso ma credo che in fin dei conti sia stato un finale giusto.

Ancora una volta protagonista della storia è Alina, con tutta la sua forza ma anche le sue debolezze. Da ragazza semplice e spaventata si è trasformata in donna forte e con un ruolo preciso ma questa evoluzione è avvenuta senza che perdesse quelle fragilità che sono proprio dell’essere umano e che l’hanno resa più reale. Ho sempre sentito un’affinità con Alina, sia quando si sentiva sola e spaventata, sia durante la crescita che l’ha messa davanti a scelte importanti e a sacrifici. Adesso ci si aspetta una ragazza sicura, forte e consapevole, invece Alina ha ancora un po’ di paura, vuole ancora non essere se stessa ma vivere una vita normale, senza doveri e scelte difficili da prendere. Questa sua vulnerabilità me l’ha resa ancora più vicina, per quanto in certi momenti avrei voluto che fosse più paziente di fronte a ciò che stava accadendo, ma anche in questo caso credo che renderla nervosa e spazientita l’abbia resa più umana. In questo capitolo conclusivo farà ancora i conti con la sua interiorità, la brama di potere, la voglia di scappare e di vivere una vita normale ma dall’altra parte le scelte che deve necessariamente fare per portare a termine il suo compito di salvatrice.



Mal continua a sostenerla e adesso lo fa anche troppo, è pronto a sacrificarsi e morire per lei, apparentemente senza preoccupazione. In questo libro si fa sentimentalmente più distante perché sa che Alina è destinata a grandi cose, forse ad essere una regina e sicuramente non c’è posto per lui nel suo futuro, perciò si fa da parte, nonostante la ragazza cerchi di avvicinarlo. La sua devozione è ammirevole e, nonostante il tentativo di distanza, il legame tra i due emerge ancora forte. Ho adorato il loro legame fin dal primo libro, bisogna essere ciechi per non capire tutto il loro affetto, la loro fiducia e la loro complicità.



L’Oscuro è il personaggio più ambiguo di tutta la trilogia, rimane tale fino alla fine e la sua caratterizzazione lo rende uno dei personaggi più interessanti. Lo abbiamo amato, odiato, ci siamo fatti sospettosi ma alla fine abbiamo capito qualcosa. L’Oscuro è un ragazzo dal passato difficile e scopriremo che la sua stessa famiglia ha un passato difficile. In fondo è un ragazzo combattuto, che desidera solo che i Grisha siano accettati e di trovare qualcuno come lui che possa amarlo, il problema è che vuole raggiungere i suoi obiettivi nel modo sbagliato, ferendo e distruggendo. Alla fine per questo personaggio non possiamo che provare tanta tristezza e sentire quella voglia di conoscere la vera persona dietro l’oscurità.



Ultimo, ma non per importanza, Nikolai, il mio personaggio preferito della serie. Un po’ arrogante, sbruffone, provocatore, dalla battuta pronta, affascinante e soprattutto molto intelligente. In quanto principe aveva una vita stabilita da vivere, invece ha deciso di uscire dal suo Palazzo, di studiare nel mondo vero, tra la gente comune, sapendo che poteva essere giudicato per il suo ruolo ma rimboccandosi le maniche, fingendo di essere un'altra persona per imparare come si vive davvero e costruire una propria credibilità. Ora dimostra di poter essere un leader, di saper costruire marchingegni rivoluzionari capaci di cambiare la vita delle persone. È astuto, calcolatore, vive per il suo regno ed è pronto a sacrificare tutto e tutti per portare la pace. In questo libro affronterà una dura sfida ma il nostro cuore rimarrà sempre con lui per tutto il tempo.



È interessante osservare le relazioni tra i personaggi e per quanto riguarda l’aspetto romantico possiamo dire che in questa serie non è l’elemento principale. Nel primo libro siamo sospesi tra Mal e l’Oscuro. Con Mal c’è un legame forte e indissolubile che nasce dall’infanzia, che cresce insieme all’età, che è amicizia e vuole poi essere qualcosa di più. Con l’Oscuro c’è un legame ambiguo, all’inizio quasi facile da desiderare anche per i lettori, ma ben presto è chiaro che questo legame nasconde qualcosa di più complesso, è un misto di attrazione e repulsione, seducente e perverso. Il legame tra Alina e l’Oscuro è comunque degno di nota perché ben costruito, ci spinge a riflettere, ci attira e ci respinge. Alina trova la persona più simile a sé nell’Oscuro, in quanto a poteri, a responsabilità, a scelte e sacrifici. Alla fine di tutto rimarrà il fatto che Alina è l’unica ad aver capito l’Oscuro, nonostante tutta la sua malvagità.
C’è poi anche il legame con Nikolai, che ammetto per un po’ di aver desiderato perché si è creato qualcosa di incredibile tra i due, un’amicizia diversa da quella creata con Mal, un sostegno consapevole degli obiettivi comuni ma anche una capacità di rispondere reciprocamente a livello caratteriale, la capacità di saper comunicare e scherzare con poche parole. Nikolai ha la capacità di far sorridere e ridere Alina come nessun altro e in modo diverso da Mal.

Ogni personaggio di questa storia è importante per la rinascita di un regno che è caduto, ha vissuto tante sofferenze ma adesso deve combattere e rialzarsi. Tanti sono quelli che nel corso della storia perdono la vita per Ravka, tanti i Grisha che si sacrificano, tutto per un mondo che ormai è distrutto e deve essere ricostruito da capo.



Rovina e Ascesa non è forse il migliore della serie, è solo la conclusione di una storia che si è sviluppata in precedenza e che adesso vede la resa dei conti. Nonostante qualche limite ho apprezzato questo libro e soprattutto ho apprezzato questa trilogia che dopo poche pagine aveva già rapito per sempre il mio cuore.

In Rovina e ascesa ci sono momenti di quiete, quella che precede la tempesta, c’è l’azione, ci sono tormenti fisici e psicologici. Ci sono tanti personaggi, storie, pericoli e difficoltà, scelte e sacrifici, segreti e sconvolgenti rivelazioni. Dopo questa conclusione e dopo aver letto Sei di corvi e Il regno corrotto (recensioni qui), che raccontano una storia ambientata anni dopo in un’altra nazione del Grishaverse e con nuovi personaggi ma anche vecchie conoscenze, sono in attesa della pubblicazione italiana dello spinoff su Nikolai!


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