Recensione CUORE DI NEVE di Bianca Marconero

Buongiorno lettori e lettrici,
oggi vi parlo di Cuore di neve di Bianca Marconero, un libro che ho aspettato per tanto tempo e quando è arrivato mi ha travolto in pieno. Chiedetemi qual è il mio libro preferito perché adesso ho la risposta! A seguire la mia opinione (e chiedo scusa per la lunghezza!).


Titolo: Cuore di neve 
Data di pubblicazione: 14 giugno 2022
Editore: SelfPublishing (su Amazon)
Autrice: Bianca Marconero

Pagine: 683 (circa)
Trama

Mi chiamo Jacopo Serristori, sono un ingegnere, avevo un progetto di vita e ho fallito.
Ho sposato una donna infedele, ho deluso mio padre, ho ferito mio fratello Niccolò e ora devo rimediare.
Per questo mi sono dato cinque Regole. Per questo ho deciso che non mi innamorerò mai più.
Ma ho commesso un errore: non ho fatto i conti con Clara.
La mia personale Disgrazia.
Conoscerla è stato un trauma, avvicinarmi un errore, sfiorarla un inferno. Vorrei baciarla, ma è sbagliato. Posso solo morire dalla voglia di farlo.
Mi sono salvato finora, ma che ne sarà di me adesso?
Adesso che sono costretto a vederla nella mia città, nella mia università, nella mia casa e nella mia vita?

Mi chiamo Clara Francalanza Visconti Baker, sarò un architetto e ho appena fatto una Scelta Ponderata: voglio buttarmi nel mondo delle relazioni stabili. È tempo di lasciarsi alle spalle Jacopo Serristori, visto che, alla fine, lui ha sposato un’altra.
Ora che sono a Roma, è tutto più difficile.
Ora che lo vedo sorridere, non riesco a voltarmi dall’altra parte.
Ora che non posso toccarlo, lui mi ricorda che è l’unica persona che abbia mai sfiorato il mio cuore.
Ma devo togliermelo in fretta dalla testa. 
Ora. Subito.
Perché, per quanto mi piaccia, nessuno può sciogliere il suo cuore di neve.

Nella magia di Trastevere, tra le calli nebbiose di Venezia, sulla bianca neve di Cortina, nella frenesia di Milano, Jacopo dovrà fare i conti con se stesso, con quello che non riesce a perdonarsi e con quella ragazza che da sempre ha guardato al di là della sua perfezione, arrivando ad abitare quella 
Casa che nemmeno lui pensava di voler costruire.
Tra mille personaggi e altrettanti ricordi, “Cuore di neve” è il capitolo conclusivo dei romanzi dedicati ai fratelli Serristori e alla loro famiglia. Un viaggio che vi porterà ad abbracciarli tutti, per un saluto che colpisce come un addio, ma che addio in fondo, per chi li ha conosciuti, non sarà mai.

Cuore di neve è il secondo (ed ultimo) romanzo AUTOCONCLUSIVO della serie Serristori.
La famiglia Serristori è stata presentata nelle novelle stagionali 
Serristori – Preludi.

-Un’estate al mare
-Jacopo salva il Natale
-L’ultimo dicembre

Storie della prima generazione

Un maledetto addio (novella)

Fucking Forever series

1.Un maledetto lieto fine – recensione qui
1.5 Montreal (novella)
2.Un maledetto per sempre – recensione qui

Tabloid Building Serie

1.Non è detto che mi manchi (autoconclusivo) –recensione qui
2.Le nostre prime sette volte (A&A #1) – recensione qui
3.L’ultimo bacio (A&A #2) – recensione qui

Storie della seconda generazione

Serristori- Preludi (novelle)

0.5 Cinque
1.Un’estate al mare – recensione qui
2.Jacopo salva il Natale
3.L’ultimo dicembre

Serristori- Jacopo e Niccolò

1.Dillo alla pioggia (recensione qui)
2.Cuore di neve 

Consiglio di leggere i libri delle serie in ordine, anche se autoconclusivi. Consiglio inoltre di leggere le novelle perché importanti quanto i romanzi. 


Recensione

Scrivere la recensione dei libri che abbiamo amato non è per niente semplice e io chiedo anticipatamente scusa, perché so di non poter rendere giustizia a questo meraviglioso libro con la mia recensione, anche se farò del mio meglio.

Jacopo Serristori è il figlio perfetto, affidabile e responsabile. È laureato in ingegneria e al momento studia per il dottorato e lavora come assistente universitario, progettando una precisa carriera. Jacopo è reduce da un matrimonio appena naufragato a causa di una donna infedele, inaffidabile e bugiarda e intanto fa i conti con l’aver ferito suo fratello Niccolò, fatto che gli è costato la fiducia del padre e della sorellina. Il senso di colpa è forte, le sue certezze sono crollate e adesso può solo punirsi come può, rinunciando a qualsiasi aiuto, vivendo in modo precario e cercando di andare avanti seguendo delle regole precise e ferree. Però non ha fatto i conti con l’imprevisto, che in questo caso risponde al nome di Clara Francalanza Visconti Baker, la sua “disgrazia”, ma anche la ragazza che, segretamente e sfortunatamente (per lui), desidera da anni. 

"Jack? Jack Frost? Ma che ci fai tu qui?!"
Che ci faccio io qui? Non ne ho idea. So solo che il cuore mi sta uscendo dal petto, che quel miscuglio indefinibile di caos e dolore che ho fatto di tutto per dimenticare ora preme sui confini e si fa largo.
Davanti a me è comparsa Clara Francalanza Visconti Baker.
La mia disgrazia.

Clara appartiene ad una famiglia importante, ma non vuole contare sul suo cognome, pardon, sui suoi cognomi, per godere dei benefici che questi possono darle. Il suo piano è diventare architetto e costruire edifici a basso impatto ambientale. Così decide di finire gli studi a Roma, anche se qui abita Jacopo, la sua cotta storica, un ragazzo non facile da amare, che ha un cuore di neve impenetrabile e che sicuramente ha dimostrato in tutti i modi che con lei non vuole proprio avere a che fare.

E, a proposito di cose alle quali mi devo adattare, mi torna in mente Jacopo Serristori. Accelero, quasi volessi prendere le distanze dai ricordi, ma finisco per metterli tutti in fila e con essi i motivi per cui sarebbe giusto avercela con lui. La poca considerazione di cui mi ha sempre degnato, i giudizi implacabili che mi ha riversato addosso e mettiamoci anche la distruzione delle mie speranze. Due anni fa, durante un Capodanno sulla neve, mi ero fatta parecchi film su noi due. È stato il primo e unico ragazzo per cui ho perso la testa. Peccato che non fosse reciproco. E benché io riconosca alle persone il sacrosanto diritto di non innamorarsi di me, resta il fatto che sono stata male come se mi avesse preso il cuore dal petto e lo avesse calpestato con le sue Oxford lustrate.

Tra Roma, Milano, Venezia e Cortina, passando per una convivenza forzata, un rapporto di odio-amore, un progetto insieme e qualche incontro universitario, Jacopo e Clara si allontaneranno e si avvicineranno, si scontreranno con le loro certezze e i loro desideri, fino a trovare la loro seconda occasione, la strada per la felicità.

Cuore di neve è l’ultimo romanzo, autoconclusivo, del ciclo dei Serristori. Una storia che in realtà ha le radici nel passato, che parte dalla prima generazione, inaugurata dalla serie Fucking Forever e proseguita con la serie Tabloid Building, e poi sfociata nella seconda generazione con Serristori-Preludi, le novelle che raccontano i personaggi durante la loro crescita. Quella raccontata da Bianca Marconero con tutti questi libri è una storia familiare, che attraversa le generazioni e che unisce più famiglie.

Abbiamo conosciuto Jacopo fin dalla serie Fucking Forever, l’abbiamo seguito nella crescita e adesso assistiamo ad un suo cambiamento importante e determinante.

Il figlio perfetto della famiglia Serristori, il bambino che giocava con i lego, che è nato all’interno di un rapporto che ancora non aveva trovato la sua stabilità, un bambino che ha dovuto aspettare un po’ per conoscere una parte della sua famiglia, ma che ha atteso tutta la vita, fino a questo momento, per capire davvero se stesso. 

È sempre stato il bambino e poi il ragazzo responsabile, ha camminato lungo una strada pianificata senza mai perdere di vista i propri obiettivi, le proprie responsabilità, i propri doveri. Una strada dove, però, non era contemplata la felicità. E così il tempo è passato, i giorni sempre uguali,  i successi attraversati senza goderne davvero. 

Jacopo è il ragazzo che è maturato in fretta, che ha accettato il ruolo di fratello maggiore e ha accettato di aiutare la sua famiglia sempre e comunque. La sua è una vita fatta di previsioni, di preparazione, di regole e di progetti all’interno dei quali vive come in una bolla di perfezione apparente e che non deve essere rotta.

Ho sempre avuto un sistema di valori predefinito. La mia vita era un progetto inattaccabile. Avevo effettuato le prove di carico, rivisto i calcoli, selezionato i materiali migliori.

Precisino, perfetto, distaccato, guarda tutti come se stessero un gradino sotto di lui ma senza indurre antipatia. Verso di lui si prova tenerezza, talvolta si ride per situazioni che sono davvero comiche, a volte tenere e altre volte commoventi. 

«Il problema di Jacopo», riprendo, «è che non era abituato a sbagliare».
«Ha imparato in fretta», nota con un sorriso amaro.
«Ma non ha avuto il tempo di capire come ci si rialza. Gli è mancata la pratica e, per questo, non solo non sa come rimediare, ma non riesce ad accettare i suoi fallimenti. C'è stato un momento della sua vita in cui deve essersi creduto infallibile. In parte, perché gli riusciva tutto bene e, in parte, per l'ammirazione che suscitava nelle persone. Insomma, Brando, se tutti ti dicono che sei un dio, finisce che ti ci senti.
»

Un ragazzo con pregi e difetti, che ha paura di tutto ciò che sfugge dal suo controllo, proprio come una certa persona: Clara.

Clara è l’opposto di Jacopo: allegra, solare, diretta, folle, con tanti sogni e speranze per il futuro. Vive la vita con la spensieratezza di una bambina, ma sa essere responsabile come un’adulta. Ha preso il carattere deciso della madre, ma non del tutto. È la cocca del papà, che vuole proteggerla a tutti i costi e che la considera sempre la sua bambina. È un piccolo sole che illumina chi la circonda, ma che Jacopo, con il suo cuore di neve, non può che temere. La teme perché incontrollabile, ingestibile, incontenibile, perché la desidera ma non vorrebbe, perché rischia di sciogliere definitivamente il suo cuore di neve, di svelare ciò che si nasconde dietro il ruolo di bravo ragazzo che ha assunto da una vita intera.

Che bella coppia Jacopo e Clara, quanto è bella la loro evoluzione! È un’evoluzione singola ma anche di coppia. È più che imparare ad amarsi, è imparare a capire chi si è e cosa si vuole grazie alla vicinanza reciproca. I loro caratteri si compensano e si incastrano e, anche se all’inizio peri due non sarà per niente facile sopportarsi, ad un certo punto molte cose cambieranno. Un’evoluzione naturale, che fa battere il cuore (fin dal racconto nei Preludi), che fa ridere, emozionare, arrabbiare - in senso bello - per i “mai una gioia”.

«Ma cosa sei? Un negazionista dei baci?»
«Nego qualsiasi cosa tra di noi, Clara. Potendo negherei anche te, ti cancellerei».

I protagonisti affrontano insicurezze, paure, sentimenti, emozioni, sogni, rimpianti e situazioni passate e noi ci lasciamo trasportare da una giostra di emozioni che ci fa girare la testa e ci riporta con i piedi per terra solo alla fine.

Avevo bisogno di questo libro come l’ossigeno, l’ho desiderato come si desidera un po’ d’aria in una giornata afosa e quando è arrivato ne sono stata travolta. È uno di quei libri per cui devi sospendere la tua vita ,perché il tuo cuore, la tua mente e la tua anima rimangono tra le pagine mentre leggi e proprio non puoi staccarli. Poi lo termini e continui a non riuscire a superarlo. Perché Cuore di neve non si supera. L’unico libro che rileggerei anche adesso.

La scrittura di Bianca Marconero è coinvolgente, vivida, poetica. Ogni gesto, ogni incontro tra personaggi diventa molto di più di un semplice atto che si può descrivere o vedere, diventa magia, diventa qualcosa di profondo ed emozionante. Le parole non sono parole, sono qualcosa di vivo e che si incide indelebilmente sul cuore e nel cuore. Le storie di Bianca Marconero sono pezzi di vita, di cuore, di tutto.

In quest’ultimo viaggio con i Serristori incontriamo tutti i personaggi che abbiamo conosciuto lungo un percorso emozionante, travolgente, pieno di sentimenti, di amore, passione, amicizia, risate, gioie, delusioni, rimpianti, sofferenza. Con i Serristori Bianca Marconero si è superata (e io che credevo fosse già al massimo!) e si è confermata una scrittrice dell’altro mondo, un mondo bellissimo dove vivrei ogni giorno. Sia chiaro, io per stare bene ho bisogno di un libro di Bianca Marconero al giorno (me lo prescrive il medico)! Questa è la fine dei Serristori e io sono tristissima. Mi mancheranno TROPPO. Li incontreremo, forse, in qualche prossima novella ma…secondo voi mi basterà qualche novella? Ovviamente no, a meno che non sia lunga come minimo trecento-quattrocento pagine.

Ci sono persone che ti raddoppiano il cuore, riscrivono le storie cambiando i finali, ti salvano dal freddo e ti regalano il privilegio di bruciarti, mentre baci il loro cuore di neve.
Ci sono persone così e averne una è un privilegio.
Ci sono persone così. E lui è la mia.

Brava Bianca, grazie per la tua bravura, per le tue storie con cui ci migliori le giornate, i sogni, la vita. Sono Marconero-dipendente e ne sono felicissima (però che sofferenza quando si finisce un libro!). Cuore di neve diventa il mio libro preferito (non ne avevo uno prima!) e io la persona più felice- o più triste?- del mondo per averlo conosciuto.

PS Leggete i libri a partire dalla prima generazione per non perdervi NULLA!

E credo che questa sia l'essenza della vita, dove i pianti danno valore alle risate. Dove la gioia è completa solo dopo il dolore. Dove tutto si ripete, si rinnova. Rinasce.
Dai genitori ai figli.
Per sempre.

il mio voto

Se ti è piaciuta la recensione seguimi sul blog, su instagram e su Tiktok, mi trovi come @regina_dei_libri



Posta un commento

0 Commenti